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Artemis

Artemis 1, perché è stato rimandato il ritorno sulla Luna

Gli ingegneri della Nasa hanno cancellato il lancio del gigantesco razzo Space Launch System (Sls) previsto oggi. Rimandata la missione con il primo veicolo in 50 anni in grado di trasportare gli esseri umani sulla Luna. In attesa della nuova data di lancio

 

Cancellato il lancio di Artemis 1, la missione senza equipaggio, simbolo del ritorno sulla Luna.

Il primo volo del nuovo razzo lunare statunitense Space Launch System (Sls), previsto da Cape Canaveral alle 8:33 ET di oggi è stato rimandato. La Nasa ha annullato il lancio per l’impossibilità di riparare il guasto insorto nel terzo motore RS-25 del lanciatore Sls.

La missione doveva dare inizio a una campagna della Nasa destinata a portare la prima donna astronauta e astronauta di colore sulla Luna, forse entro il 2025.

Il lancio, oltre avere un enorme valore simbolico per gli Stati Uniti, è un’occasione unica per l’Europa, che nel programma Artemis riveste un ruolo molto importante. La Nasa non ha fornito una nuova data di lancio, ma ha affermato che la sua prima opportunità di lancio disponibile era fissata per venerdì 2 settembre.

Tutti i dettagli in attesa dell’annuncio della nuova data di lancio.

LANCIO CANCELLATO E RIMANDATO AL 2 SETTEMBRE

Gli ingegneri della Nasa hanno interrotto il conto alla rovescia  circa 40 minuti prima dell’orario di lancio previsto alle 14.33 italiane. Le squadre stanno lavorando per raccogliere dati e risolvere il problema, fa sapere l’agenzia statunitense.

LA MISSIONE ARTEMIS 1

La missione Artemis 1 senza equipaggio vedrà un enorme razzo costruito da Boeing trasportare la capsula spaziale Orion sulla Luna e tornare indietro per una crociera di 42 giorni.
Gli Stati Uniti costruiscono questo razzo dal 2010 e nel 2017 la Casa Bianca di Trump ne ha fatto il fulcro di un ritorno sulla Luna. Il programma è costato finora più di 93 miliardi di dollari, ma ha costruito il razzo più potente attualmente esistente.

L’SLS, alto quanto un edificio di 30 piani ed è più potente dei razzi Saturn V che portavano le missioni Apollo sulla Luna.

La missione Artemis 1 è uno stress test su vasta scala per spingere al limite il lanciatore e la navicella Orion, alimentata dal Modulo di Servizio europeo (Esm).

LE IMPLICAZIONI NELLA NUOVA DELL’ESPLORAZIONE VERSO LA LUNA

Cosa c’è di nuovo nella missione sulla Luna di questa generazione? “Gli scienziati ora sanno che c’è dell’acqua sulla Luna e vogliono verificarla; i politici occidentali sanno che la Cina punta alla Luna e vogliono essere lì per primi e il settore privato spera di sbloccare nuove opportunità economiche nello spazio”, sottolinea Quartz.

Un’altra grande novità del programma Artemis è che il ritorno dell’uomo sulla Luna non sarà un episodio. Si getteranno infatti le basi per costruire un avamposto stabile, una base che in futuro possa fare della Luna un avamposto per i futuri viaggi verso Marte.

TABELLA DI MARCIA

Artemis 1 è la prima tappa del programma che, dopo questa missione, ne prevede una seconda (Artemis 2) nell’orbita lunare e una terza (Artemis 3), nella quale astronauti torneranno dopo mezzo secolo a camminare sulla Luna.

L’INDUSTRIA ITALIANA A BORDO

Infine, anche il nostro paese è coinvolto nel programma statunitense attraverso il contributo della propria industria, a partire da Leonardo e Thales Alenia Space, che hanno realizzato alcuni componenti del modulo di servizio ESM (European Service Module) di Orion, prodotti per conto dall’Agenzia Spaziale Europea (Esa). Si tratta di elementi fondamentali per il futuro sviluppo del modulo abitativo che permetterà agli equipaggi di affrontare i prossimi viaggi nello spazio, spiega l’Agenzia spaziale italiana (Asi).

Su Artemis-1 volerà anche il cubesat dell’Agenzia Spaziale Italiana Argomoon, realizzato dalla torinese Argotec. Unico satellite europeo che andrà in orbita lunare. Un osservatore spaziale che riprenderà dall’esterno le tecnologie che voleranno su SLS-1.

IL COMMENTO DEL DIRETTORE ESA

“Sui lanci è sempre meglio prevenire che curare. È importante che i team di lancio si sentano a proprio agio al 100% con il lancio, ogni volta, senza eccezioni. Sono fiducioso che presto avremo una nuova data di lancio!” ha commentato su Twitter Josef Aschbacher, direttore dell’Agenzia spaziale europea.

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