La Nasa torna sulla Luna con Artemis 1.
Alle 7:47 ora italiana dal centro spaziale Kennedy in Florida è decollato il gigantesco razzo Space Launch System (SLS) per la missione Artemis 1, che porterà la capsula Orion, senza uomini a bordo, intorno alla Luna. Si tratta del primo passo per il ritorno dell’esplorazione umana del nostro satellite.
Questo lancio senza equipaggio inaugura infatti il programma Artemis della Nasa per inviare un giorno astronauti sulla Luna per la prima volta dalla fine del programma Apollo negli anni ’70. La Nasa mira a far atterrare la prima donna e la prima persona di colore sulla Luna usando SLS e Orion nel 2025.
“Ci è voluto molto per arrivare qui, ma Orion è ora in viaggio verso la Luna”, ha dichiarato Jim Free, vice amministratore associato della Nasa per l’Exploration Systems Development Mission Directorate. “Questo lancio di successo significa che la Nasa e i nostri partner sono sulla buona strada per esplorare lo spazio più lontano che mai a beneficio dell’umanità”.
E c’è anche molta Italia nella missione Artemis della Nasa partita oggi. “L’inizio di una nuova grande collaborazione internazionale che vede ancora una volta l’Italia e l’intera filiera industriale tra i protagonisti, continuando un percorso che ci ha resi nel tempo partner di eccellenza nella sfida dell’esplorazione spaziale. Europa, USA e molti altri Paesi nel mondo uniti in unico obiettivo destinato al progresso di tutta l’umanità: tornare sulla Luna per restarci!” ha commentato il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), Giorgio Saccoccia.
Tutti i dettagli.
LANCIO CON SUCCESSO PER ARTEMIS 1
Il razzo Space Launch System della Nasa ha preso il volo per la prima volta mercoledì, inaugurando una nuova era di esplorazione per l’agenzia spaziale.
Due uragani, due mesi e una serie di correzioni tecniche da quando i precedenti tentativi di lancio sono stati vanificati, l’Artemis 1 della Nasa, il più potente razzo spaziale della storia, è finalmente sulla rotta per la Luna dopo essere decollato dalla Florida questa mattina.
Dopo aver raggiunto la sua orbita iniziale, Orion ha dispiegato i suoi pannelli solari e gli ingegneri hanno iniziato a eseguire controlli dei sistemi del veicolo spaziale. Dopo circa un’ora e mezza di volo, il motore dello stadio superiore del razzo si è acceso con successo per circa 18 minuti per dare a Orion la grande spinta necessaria per inviarlo fuori dall’orbita terrestre e verso la Luna.
La capsula Orion rimarrà nello spazio per circa 26 giorni effettuando test intorno alla Luna, prima di tornare sulla Terra a dicembre tuffandosi nell’Oceano Pacifico.
L’OBIETTIVO
Questa missione, chiamata Artemis 1, è progettata per testare i sistemi necessari per inviare in sicurezza le persone sulla Luna. Quello di oggi è effettivamente un test tecnologico del razzo e della capsula prima di mettere le persone a bordo.
ANCHE L’ITALIA A BORDO
L’Italia partecipa al programma lunare della Nasa grazie al lavoro di cooperazione tra l’Agenzia spaziale italiana e l’industria nazionale a partire da Leonardo e Thales Alenia Space. Artemis 1 vede la importante partecipazione italiana grazie al fondamentale contributo e alla cooperazione tra l’Agenzia Spaziale Italiana, l’industria italiana e le numerose piccole e medie imprese. Il coinvolgimento dell’industria parte da Leonardo e Thales Alenia Space che hanno realizzato alcuni componenti del modulo di servizio europeo (European Service Module) di Orion, prodotti per conto dall’Agenzia Spaziale Europea. Il contributo vede, inoltre, a bordo di SLS anche dell’unico satellite europeo, il cubesat dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) Argomoon, realizzato dalla torinese Argotec, che produrrà immagini del secondo stadio del lanciatore.
IL COMPITO DI ARGOMOON
Si tratta del piccolo satellite, l’unico europeo a bordo della missione, che avrà l’obiettivo di scattare le fotografie che valideranno l’esito della missione. In questi minuti è partita la missione del piccolo satellite con il controllo diretto da parte degli ingegneri del Centro Argotec
Anche ArgoMoon avrà il ruolo di reporter nella missione Artemis 1. A lui, infatti, sarà affidato il compito di scattare fotografie del secondo stadio dello Space Launch System (SLS), il nuovo lanciatore di Nasa, il più potente mai costruito, al suo debutto nelle missioni spaziali. L’installazione di ArgoMoon sul razzo SLS è avvenuta, per mano degli ingegneri di Argotec, nel luglio 2021 – che è anche la data dell’ultimo accesso al satellite – per un lancio che si prevedeva già nei mesi successivi di quell’anno.
LA TABELLA DI MARCIA
Quando la missione Artemis 1 si concluderà con successo con uno splashdown della navicella Orion nell’Oceano Pacifico, aprirà la strada agli astronauti per essere a bordo della missione Artemis 2 nel 2024 nell’orbita lunare. Dopodiché con il lancio di Artemis 3, previsto per il 2025, gli astronauti torneranno dopo mezzo secolo a camminare sulla Luna.
Ma c’è ancora molta strada da fare prima che la Nasa possa inviare persone sulla Luna a bordo di Orion e SLS, sottolinea Axios. L’agenzia spaziale americana prevede anche di costruire un giorno una piccola stazione spaziale Gateway in orbita lunare per stabilire una presenza umana a lungo termine e utilizzare la Luna come banco di prova per le missioni umane su Marte entro la metà degli anni ’30. La sua più ampia visione Moon to Mars include partner commerciali come SpaceX di Elon Musk e il razzo Starship per carichi pesanti che potrebbe essere pronto per il suo primo volo di prova orbitale già il mese prossimo.