skip to Main Content

Arm

L’intelligenza artificiale fa schizzare le azioni di Arm

I ricavi di Arm nell'ultimo trimestre battono le previsioni del mercato e le azioni schizzano. La società, che progetta microchip avanzati, si sfrega le mani in vista dell'arrivo dell'intelligenza artificiale negli smartphone. Fatti, numeri e approfondimenti

Arm, azienda britannica specializzata nella progettazione di microchip, sta vivendo un ottimo momento grazie all’intelligenza artificiale.

Dopo la pubblicazione dei risultati del trimestre conclusosi lo scorso 31 dicembre, che hanno superato le aspettative del mercato, le azioni della società hanno infatti guadagnato il 55 per cento. L’amministratore delegato Rene Haas, durante una conference call con analisti e investitori, ha dichiarato che Arm sta beneficiando di “un forte slancio e una forte spinta da parte di tutto quello che riguarda l’intelligenza artificiale”.

COME VANNO I RICAVI DI ARM

Nel trimestre ottobre-dicembre 2023, i ricavi di Arm sono aumentati del 14 per cento, raggiungendo la cifra di 824 milioni di dollari, grazie agli ottimi guadagni delle licenze per i propri microchip. La società, infatti, non produce materialmente i microchip, ma si “limita” – per così dire – a progettarli; dopodiché fornisce in licenza i propri design ad altre aziende, incassando una quota sulla base di quante unità vengono realizzate a partire dai suoi modelli. I chip prodotti con le proprietà intellettuali di Arm sono presenti in pressoché ogni smartphone e in moltissimi computer e dispositivi elettronici di vario tipo.

Ai risultati dello scorso trimestre hanno contribuito, in particolare, gli accordi di licenza a lungo termine con una serie di importanti compagnie tecnologiche che utilizzano le unità di elaborazione centrale (CPU, in gergo) più avanzate di Arm per far funzionare i loro sistemi di intelligenza artificiale, che necessitano di parecchia capacità di calcolo.

L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE GENERATIVA NEGLI SMARTPHONE?

L’intelligenza artificiale generativa sta trovando applicazione soprattutto nei chatbot (quei software capaci di simulare le conversazioni con esseri umani, come ChatGPT), ma la tecnologia potrebbe presto farsi largo negli smartphone. Come ricorda Quartz, infatti, Arm fornisce la potenza di calcolo necessaria ad alimentare l’ultimo modello linguistico di Google, Gemini Nano, presente negli smartphone Pixel 8 della società. Anche altri produttori di telefoni come Samsung, Vivo e Xiaomi hanno annunciato nuovi modelli basati su tecnologia Arm e dotati di software di intelligenza artificiale generativa.

Le tecnologie di intelligenza artificiale generativa applicate agli smartphone potrebbero abilitare funzionalità come la trascrizione istantanea delle telefonate, ampie possibilità di modifica delle foto (aggiungendo o rimuovendo elementi sullo sfondo, ad esempio) e funzioni di ricerca più avanzate e intuitive.

Su questo tema, Rene Haas di Arm ha dichiarato che “dal punto di vista della progettazione, stiamo assistendo all’introduzione di sempre più tecnologia di calcolo nei telefoni, in modo che siano pronti e capaci di gestire l’intelligenza artificiale, perché questo campo si sta muovendo molto, molto velocemente. Tra un anno, chissà che tipo di applicazioni di intelligenza artificiale potranno essere eseguite su uno smartphone…. Nessuno vuole trovarsi indietro con prestazioni insufficienti quando uscirà una nuova applicazione”.

Back To Top