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Perché Apple congela l’accordo sui chip cinesi di Ymtc

Dopo le ultime restrizioni americane sull'export di tecnologia in Cina, Apple ha messo in pausa i piani per utilizzare i chip cinesi di Ymtc (economici perché sussidiati dal governo) sugli iPhone. Tutti i dettagli.

Apple ha sospeso i piani per l’utilizzo nei suoi dispositivi elettronici dei chip di memoria prodotti dalla società cinese Yangtze Memory Technologies (YMTC): lo hanno rivelato diverse fonti al quotidiano giapponese Nikkei Asia.

LE RESTRIZIONI DEL GOVERNO AMERICANO

La decisione sembra essere la conseguenza delle ultime regole di controllo sulle esportazioni emesse dagli Stati Uniti per limitare le vendite alla Cina di microchip avanzati e relative tecnologie americane. L’obiettivo di Washington è quello di mandare in crisi l’industria tecnologica e digitale di Pechino – che dipende dalle importazioni di semiconduttori, vista l’arretratezza dei produttori domestici -, impedendole di accedere a componenti e macchinari sofisticati.

CARATTERISTICHE (E COSTO) DEI CHIP DI YMTC

Quando il governo degli Stati Uniti ha reso note le nuove restrizioni, Apple – scrive il Nikkei – aveva già completato il lungo processo di certificazione della memoria 3D NAND flash a 128 layer di YMTC per il suo utilizzo negli iPhone. Una memoria NAND flash è un componente di memoria a stato solido presente nei dispositivi elettronici come gli smartphone e i laptop.

I chip a 128 layer di YMTC sono i più avanzati mai sviluppati da un produttore cinese, ma rimangono di una o due generazioni indietro rispetto a quelli delle principali società del settore come la sudcoreana Samsung e la statunitense Micron.

Il vantaggio dei semiconduttori di YTMC è la loro economicità, frutto anche dei sussidi garantiti dal governo cinese: rispetto a quelli delle aziende concorrenti, costano circa il 20 per cento in meno.

I PIANI DI APPLE

Apple aveva pianificato di cominciare a usarli da quest’anno; le critiche ricevute dai decisori politici americani – la società ha sede in California, negli Stati Uniti -, e soprattutto le tensioni geopolitiche sulla filiera dei semiconduttori, l’hanno però indotta a cambiare idea.

Una fonte ha detto al Nikkei Asia che “i prodotti [i chip di YTMC, ndr] sono stati verificati, ma non sono entrati nelle linee di produzione quando è iniziata la produzione di massa del nuovo iPhone”.

I chip di YMTC erano destinati – almeno inizialmente – agli iPhone venduti in Cina. Ma pare che Apple stesse valutando di acquistare da YMTC il 40 per cento di tutte le memorie NAND flash da installare negli iPhone, a prescindere dal mercato di vendita. “YMTC è sovvenzionata dal governo”, ha spiegato una fonte al Nikkei Asia, “quindi può superare i prezzi dei concorrenti”.

Ad oggi, i chip di YMTC non sono mai stati usati in un prodotto Apple.

LE LISTE NERE

Il 7 ottobre il governo americano ha inserito YMTC nella cosiddetta Unverified List, una sorta di “lista nera” che raccoglie tutte quelle aziende di cui Washington non riesce a identificare gli utenti finali. Il dipartimento del Commercio vuole evitare che le forze armate cinesi acquisiscano tecnologie statunitensi impiegabili per scopi militari.

Di norma, comunque, l’inclusione di un’azienda nella Unverified List non comporta restrizioni all’acquisto di suoi componenti. Alle società americane, però, è vietato condividere tecnologie, progetti o documenti sensibili con i soggetti presenti nella lista, a meno che non possiedano una licenza specifica.

Una fonte del dipartimento del Commercio ha detto al Nikkei Asia che è “probabile” che le aziende presenti nella Unverified List vengano inserite nella Entity List se non forniranno alle autorità americane informazioni sui loro utenti entro un certo periodo (sessanta giorni, di solito). L’Entity List è, semplificando, la lista nera “ufficiale” per i controlli sulle esportazioni: consiste in un elenco di soggetti stranieri – come aziende, appunto, o enti di ricerca – considerati pericolosi per la sicurezza nazionale americana e pertanto sottoposti a restrizioni di natura commerciale.

LE RESTRIZIONI SUI CHIP DI YMTC

I chip di memoria a 128 layer rientrano nelle ultime regole restrittive del governo americano. YMTC, dunque, potrebbe non riuscire più ad accedere alle tecnologie per produrre semiconduttori di qualità e in quantità sufficienti a soddisfare le necessità di Apple.

L’accordo di fornitura con Apple – i contatti furono avviati nel 2018 – era stato celebrato come una grande vittoria per YMTC e per l’intera industria cinese dei semiconduttori, perché avrebbe dimostrato la capacità delle aziende locali di “stare sul mercato” e di garantire prodotti di qualità.

Dal 2020 – dopo la “guerra tecnologica” di Washington alla compagnia tecnologica cinese Huawei – YMTC ha iniziato un percorso per ridurre la dipendenza dai macchinari americani per la produzione di chip. La sostituzione, però, si è rivelata difficile perché gli Stati Uniti dominano il mercato delle apparecchiature per il chipmaking; senza di queste, YMTC potrebbe non riuscire a potenziare le sue capacità produttive come vorrebbe.

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