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Apple sprofonda in Cina?

Apple scivola dietro ai produttori cinesi di smartphone - non solo Huawei - nelle vendite in Cina. La crisi economica e il crescente nazionalismo della popolazione influiscono sui risultati della società statunitense. Tutti i dettagli.

Apple sta perdendo quote di mercato in Cina. Pur avendo abbassato i prezzi di alcuni modelli di iPhone, il mercato cinese degli smartphone – il più vasto al mondo – è dominato dai produttori locali: Vivo, Huawei, Oppo, Honor e Xiaomi, nell’ordine. Apple si posiziona solo al sesto posto della classifica.

Nel secondo trimestre del 2024, scrive Quartz, Huawei e le altre aziende cinesi hanno visto crescere le loro vendite in Cina dell’8,9 per cento su base annua. Di contro, le vendite degli iPhone di Apple hanno registrato un “calo marginale”. Un anno fa la società statunitense era al terzo posto nella classifica dei venditori di smartphone in Cina, dopo Oppo e Vivo, mentre Huawei era in sesta posizione; oggi la situazione si è praticamente ribaltata.

L’IPHONE NON È PIÙ UNO STATUS SYMBOL IN CINA

Il calo di Apple in Cina è legato a diversi fattori, come il peggioramento del quadro economico ma anche il rafforzamento del sentimento nazionalistico tra la popolazione, che favorisce i prodotti locali rispetto a quelli statunitensi.

Gli iPhone, inoltre, hanno perso quell’elemento di status symbol tra i cinesi per via della loro maggiore diffusione: un tempo erano piuttosto rari, un oggetto di culto e di lusso senza reali competitor, mentre oggi la concorrenza è aumentata e ha raggiunto livelli di qualità tutto sommato paragonabili.

LE DIFFICOLTÀ DI HUAWEI

Il contesto, comunque, non è troppo positivo nemmeno per Huawei, il grande campione tecnologico cinese, che sta accusando l’impatto delle limitazioni commerciali americane e facendo difficoltà a sostituire i microchip avanzati di Nvidia, indispensabili per l’intelligenza artificiale.

Arthur Dong, professore alla Georgetown University, ha spiegato a Quartz che “per la Cina è davvero difficile replicare i chip che alimentano i progressi dell’intelligenza artificiale […] perché non ha accesso agli strumenti e ai macchinari per la costruzione di questi chip, che rientrano nei limiti dei controlli sulle esportazioni degli Stati Uniti”.

Per effetto delle restrizioni politico-commerciali, la quota di Huawei nel mercato globale degli smartphone è passata dal 18 per cento nel 2020 al 2 per cento nel 2022.

IL RALLENTAMENTO DELLA CINA SVANTAGGIA APPLE RISPETTO A HUAWEI?

Secondo Dong, i problemi di Apple in Cina sono legati principalmente al fatto che i consumi dei cinesi si sono ridotti e che le difficoltà economiche disincentivano l’acquisto di prodotti costosi come gli iPhone. Di contro, le vendite di Huawei sono aumentate “solo perché i loro telefoni sono molto più economici di quelli di Apple”: il professore è convinto che se Huawei  gli altri produttori cinesi di smartphone offrissero modelli ancora più economici, i consumatori cinesi si dirigerebbero su quelli.

IL WALLED GARDEN DI APPLE CONTRO WECHAT

Apple è penalizzata rispetto alla concorrenza cinese anche per via della minore rilevanza, in Cina, del suo walled garden. Con questo termine ci si riferisce a quel “giardino recintato” che la società ha costruito attorno ai suoi prodotti (iPhone, iPad, iMac, Apple Watch e non solo), rafforzando parecchio l’interconnessione tra gli hardware e i software (come il sistema operativo OS e i derivati) per migliorare l’esperienza utente, ma limitando parecchio le possibilità di contatto con i dispositivi e i programmi di altri aziende.

In Cina un’applicazione così integrata e dotata di numerosissime funzioni – social media, messaggistica istantanea, pagamenti digitali, accesso ai servizi pubblici, pagamento delle bollette e tanto ancora – c’è già ed è molto diffusa: è WeChat, sviluppata dalla compagnia tecnologica Tencent.

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