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Anonymous Attacco Lextel

Anonymous attacca le Pec degli avvocati in tutta Italia. Ecco i danni (raccontati da un legale)

Quella di ieri è stata una serata convulsa per diverse decine di migliaia di avvocati in tutto il Paese. Anonymous ha infatti attaccato il sistema Lextel, che ospita le PEC, la posta elettronica certificata, della maggioranza dei legali italiani. Ecco la testimonianza di un legale

Quella di ieri è stata una serata convulsa per diverse decine di migliaia di avvocati in tutto il Paese. Anonymous ha infatti attaccato il sistema Lextel, che ospita le PEC, la posta elettronica certificata, della maggioranza dei legali italiani. “In un primo momento – racconta a StartMag l’avvocato Andrea Brunelli del Foro di Genova – si era diffusa la notizia che l’attacco riguardasse esclusivamente gli avvocati della capitale e ha avuto risalto perché tra gli indirizzi mail violati c’era anche quello di Virginia Raggi. Poi però da un amico consigliere ho saputo che diversi colleghi liguri sono caduti nell’imboscata degli hacker e così quelli campani. Lì ho capito che, nonostante quello che si leggeva sui media, l’attacco fosse più grave e non così circoscritto”.

(COME MAI ANONYMOUS CONTINUA AD ATTACCARE IMPUNEMENTE? IL COMMENTO DI RAPETTO)

L’ATTACCO DI ANONYMOUS

Con il passare delle ore, l’azione è stata quasi immediatamente rivendicata da Anonymous («Con l’avvicinarsi dell’anniversario della loro cattura, vuole ricordare i vecchi Amici Aken e Otherwise arrestati nel Maggio 2015. Non avete capito che Anonymous non ha leader? Arrestati 2 altri 100 ne nascono»), appare ben più di una semplice dimostrazione. “I danni provocati – spiega ancora Brunelli – possono essere seri, addirittura serissimi. Sono numerosi gli atti che si possono depositare solo telematicamente, tramite Lextel appunto. Per esempio, le memorie ex 183 cc, le memorie conclusionali, tutte le questioni relative all’esecuzione e ai pignoramenti immobiliari, e qui parlo solo del processo civile” (leggi anche: Anonymous, le ultime aggressioni cyber e lo stato della sicurezza informatica in Italia. Parla Rapetto).

(COME MAI ISTITUZIONI E POLIZIA POSTALE NON RIESCO A FERMARE ANONYMOUS?)

GIUSTIZIA IN TILT?

“Se non risolvono il problema in nottata o comunque entro domani [ovvero oggi, la testimonianza è stata raccolta proprio durante l’attacco hacker ndR] – continua il legale di Genova – probabilmente non si potranno depositare gli atti. Ma cosa succede – si chiede – se ci sono scadenze proprio domani: daranno una deroga?”. E c’è anche la possibilità, per gli avvocati incappati in questo disservizio, di vedersi chiedere eventualmente i danni dal proprio cliente: “In astratto, la causa persa perché non si deposita un atto entro il termine è uno dei casi più palesi di responsabilità professionale”. “Per esempio, non depositando in tempo una memoria 183 comma 6 numero 2 che è l’ultima opportunità per depositare dei documenti e questi provano un fatto, si può perdere una causa. Oppure se domani fosse l’ultimo giorno per impugnare un appello, si perderebbe la possibilità di ricorrere. O, ancora, domani è il 180esimo giorno per impugnare in sede giudiziale un licenziamento: sfumerebbe l’opportunità per il cliente di far valere un suo diritto”.

(ECCO LE ULTIME AGGRESSIONI DI ANONYMOUS)

ORDINI NEL CAOS

“Chi, tra i miei colleghi avvocati, ha capito di avere problemi con la PEC lo ha realizzato – spiega Brunelli – non riuscendo a inserire la password e vedendosi rifiutata pure quella nuova, dopo aver fatto la procedura di sicurezza per reimpostarla, procedura che invia al cellulare scelto un codice di sicurezza”. E quali tipi di dati possono essere ospitati nella casella postale certificata di un avvocato? “Davvero tantissimi, tutti sensibili. Parliamo dei dati privati dei clienti. Pensiamo ai documenti inerenti le separazioni e ai divorzi: da eventuali tradimenti di uno dei due alle dichiarazioni dei redditi dei coniugi. Per tacer del penale”. E alla domanda se il legale avesse ricevuto comunicazioni dal proprio Ordine su cosa fare, la risposta sconsolata: “Nessuna. Ci stiamo informando con il passaparola e sulle testate come la vostra che trattano di tecnologia e cyber security. Ma se mi avessero inviato una comunicazione via PEC difficilmente la vedrò in tempi brevi…”.

(COME MAI ANONYMOUS CONTINUA AD ATTACCARE IMPUNEMENTE? IL COMMENTO DI RAPETTO)

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