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Acquisizione Yahoo

Acquisizione Yahoo, Verizon è la favorita

Acquisizione Yahoo: Verizon sembra essere l’unica azienda in grado di presentare un’offerta per rilevare l’azienda guidata da Marissa Mayer. Acquisizione Yahoo, Verizon è in pole position: l’azienda di telecomunicazioni sembra essere l’unica in grado di presentare un’offerta per accaparrarsi l’intero pacchetto di sussidiarie del gruppo. Google sembra essersi ritirato dai giochi e con lui tutti gli altri…

Acquisizione Yahoo: Verizon sembra essere l’unica azienda in grado di presentare un’offerta per rilevare l’azienda guidata da Marissa Mayer.

Acquisizione Yahoo, Verizon è in pole position: l’azienda di telecomunicazioni sembra essere l’unica in grado di presentare un’offerta per accaparrarsi l’intero pacchetto di sussidiarie del gruppo. Google sembra essersi ritirato dai giochi e con lui tutti gli altri pretendenti: all’apertura formale dell’asta che aggiudicherà il possesso della società, nonostante l’iniziale interesse, Time, News Corp e At&t hanno gettato la spugna, scoraggiate dal prezzo e dalle incognite sulla eventuale acqusizione di Yahoo. Sembrerebbe invece interessata all’acquisizione Yahoo YP, la società a cui fanno capo le attività digitali delle pagine gialle americane controllata da Cerberus, che vorrebbe un’acquisizione inversa, ovvero una fusione esentasse con lo spin off delle attivita’ core di Yahoo.

Nonostante questi interessi Verizon resta favorita per l’ acquisizione Yahoo. Con una capitalizzazione di mercato di 210 miliardi di dollari e 4,5 miliardi di dollari di liquità, Verizon ha la forza finanziaria di acquistare Yahoo. E quindi dovrebbe riuscire a concludere l’affare, a meno che la società californiani non accetti le proposte che arrivano da alcuni gruppi di investimento privati, interessati al solo core business del motore di ricerca.

Yahoo ha visto negli ultimi anni un declino che l’ha portata da un controllo del mercato pubblicitario del 15%, nel 2009, all’attuale 4%. Il motore di ricerca, ora, vale (secondo osservatori esterni) tra i due e i quattro miliardi. Nonostante, infatti, il numero di visitatori sia ancora abbastanza alta, Yahho nasconde al suo interno delle incognite che potrebbero anche far saltare l’affare con Verizon. Proprio per oggi, per esempio, è attesa la verifica dell’andamento finanziario del primo trimestre di Yahoo.

Verizon

I motivi della crisi e della necessità di una acquisizione Yahoo !

Se è vero che la pressione per una Acquisizione Yahoo ! si è enfatizzata solo negli ultimi mesi, è anche vero che la grave situazione in cui adesso si trova l’azienda ha radici lontane. Senza dubbio, il motore di ricerca è stato un gigante del web, grazie anche alla fornitura di servizi gratuiti di posta elettronica.

Fondato da due giovani ricercatori della Stanford University, David Filo e Jerry Yang, il motore di ricerca sfruttava il servizio di posta per attrarre investimenti pubblicitari, ottenendo gran successo nei primi anni.

A segnare l’inizio del declino è l’arrivo, mentre si contendevano il mercato Yahoo e Google, di Microsoft, interessato ad acquistare il pacchetto di maggioranza delle azioni della compagnia della rete. A respingere l’offerta (di 44,6 miliardi di dollari) è stato Jerry Yang. Respingere l’offerta per Yahoo, forte in quel periodo delle quotazioni in borsa, significava vincere la battaglia contro Microsoft. Ma proprio da quella battaglia è iniziata la fine del colosso. In pochi mesi le azioni di Yahoo! hanno perso metà del loro valore e Jerry Yang è stato costretto a lasciare il consiglio di Amministrazione. A sostituirlo è stata Marissa Mayer, prima ingegnere donna assunta da Google.

Nemmeno l’intervento della nuova Ceo, Marissa Mayer è bastato per fermare il declino. Motivo? Yahoo non si è ben adattato ai cambiamenti del panorama della Rete. Ora non basta più un servizio di mail gratuito per attirare investimenti in pubblicità. E ad oggi, nella produzione di contenuti e nella capacità di sviluppare applicazioni che creano fidealizzazione, Yahoo! sembra avere poco da offrire.

Per risollevare l’azienda si è pensato anche al ridimensionamento di migliaia di ‘knowledge workers’, il vero punto di forza del motore di ricerca.

Ripercorriamo alcune tappe che hanno contraddistinto il lavoro di Marissa Mayer negli ultimi due anni:

  • a Marzo 2015 i vertici della compagnia annunciano le dismissioni dell’ultimo ufficio cinese, di Pechino, dove lavoravano 350 dipendenti. Non un ufficio operativo ma un centro di ricerca e sviluppo, inaugurato nel 2009.
  • a Gennaio 2015 alcune indiscrezioni di stampa riportano che il numero uno di Yahoo vuole puntare sulla pubblicità su device mobili. A coordinare le attività sarà Prashant Fuloria, manager con una carriera importante nel mercato pubblicitario.
  • all’inizio di Gennaio del 2015 timidi segnali di ripresa. Il motore di ricerca guidato dalla Mayer recupera il 2% passando dall’8 al 10% del totale delle ricerche su territorio americano. Nello stesso periodo Google cala dal 77,5% al 75,3%.
  • Novembre 2014, Mozilla si allea con Yahoo. Accordo importante per Marissa Mayer, perchè secondo i dati di Netmarketshare, nel settore del desktop il divario tra Chrome e Mozilla è del 7%: 21% contro il 14% dei neo alleati di Yahoo.
  • Ottobre 2014. La Mayer ipotizza di acquistare Snapchat, il famoso servizio di chat “usa e getta” molto in voga tra i ragazzi americani. Ma l’assalto al gioiellino della messaggistica temporanea, valutato circa 10 miliardi di dollari, si rivela solo una indiscrezione giornalistica.

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