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Come Apple, Amazon, Google e Facebook possono sconvolgere le banche. Report S&P

L'articolo di Sebastiano Torrini

La necessità di efficienza dei costi, la svolta del ciclo del credito e le minacce competitive derivanti dalla digitalizzazione sono le sfide più pressanti che le banche europee dovranno affrontare nei prossimi cinque anni. È quanto emerso da un ciclo di conferenze del settore bancario a livello globale di S&P – la S&P Global Banking Conference – tenute a Francoforte, Londra e Parigi. (Il rapporto completo della conferenza su “S&P Global 2018 European Banking Conferences See Disruption Ahead”)

PREVALE UNA VISIONE PESSIMISTA SUL FUTURO DELLE BANCHE EUROPEE

I fattori chiave che pesano sulle menti degli investitori bancari “includono le sfide di redditività, alcuni rischi peculiari” del sistema e “il potenziale di perturbazione del settore da parte dei colossi tecnologici o delle tecnologie finanziarie”, le Fintech. “I partecipanti alle tre conferenze – sottolinea S&P – sono cauti riguardo al futuro delle banche europee: quasi la metà (47%) indica una visione pessimista, mentre solo un terzo è ottimista. La redditività delle banche europee è migliorata negli ultimi anni, ma rimane ben al di sotto di quella dei concorrenti internazionali e al di sotto del loro costo di equity. Per le maggiori banche europee si prevede un return on equity (ROE) nella media, di poco superiore al 7% nel 2019, mentre il costo dell’equity stimato dal mercato si aggira intorno all’8%-10%”.

SI PUNTA IL DITO ALLO SVILUPPO INCOMPLETO DELL’UNIONE BANCARIA EUROPEA” COME “OSTACOLO” A POSSIBILI FUSIONI E ACQUISIZIONI BANCARIE TRANSFRONTALIERE

Nel corso delle conferenze di S&P sono state prese in considerazione anche possibili “fusioni e acquisizioni bancarie transfrontaliere (M&A) che potrebbero contribuire a migliorare il ROE”. Allo stesso tempo, però, si è puntato il dito sullo “sviluppo incompleto dell’Unione bancaria europea” come “ostacolo” alle stesse fusioni e acquisizioni transfrontaliere, “date le limitate possibilità di sinergie patrimoniali e operative in un gruppo bancario risultante dalla fusione”. Per S&P, inoltre, “l’aumento dei tassi di interesse avrà probabilmente solo un effetto positivo limitato sugli utili bancari in quanto, probabilmente, aumenteranno solo gradualmente”. In più, a differenza dei cicli precedenti, “le banche potrebbero non essere in grado di riprezzare i depositi a un tasso molto più lento rispetto ai prestiti, in quanto i clienti sensibili ai tassi di interesse avranno maggiori probabilità di fare la spola tra le banche. Anche i trasferimenti di deposito sono resi più facili, dato il crescente uso dell’online e dell’app-based banking. E se il ciclo economico dovesse invertire la tendenza, le banche centrali potrebbero combattere, probabilmente, una nuova recessione abbassando nuovamente i tassi di interesse”.

I PROGRESSI NEL DIGITALE ELEMENTO CHIAVE PER OTTIMIZZARE I COSTI E AUMENTARE LA REDDITIVITÀ

In questo panorama bancario europeo frammentato, i partecipanti alla conferenza hanno visto “i progressi digitali come un elemento chiave per ottimizzare la gestione dei costi e aumentare la redditività. Hanno riconosciuto che un numero crescente di banche sta identificando i vantaggi competitivi dell’integrazione di partner o servizi finanziari in più parti della loro value chain per incrementare l’efficienza. Tuttavia, i colossi della tecnologia rappresentano una minaccia maggiore per il rapporto delle banche con i loro clienti”, hanno sottolineato gli investitori durante la conferenza. “Con una capitalizzazione di mercato di gran lunga superiore a quella delle banche sistemiche globali, i titolari di titoli tecnologici come Apple, Amazon e Facebook sono nella posizione ideale per sconvolgere alcune aree del settore bancario”.

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