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Come sarà la moneta virtuale di Facebook e Telegram

L'articolo di Alessandro Sperandio

Le cripto-valute stanno potenzialmente rivoluzionando il modo di pensare il denaro e il mercato dei pagamenti ma per vari motivi, legati soprattutto alle difficoltà tecniche di reperimento e scambio, non hanno avuto grande fortuna tra il grande pubblico. Ora alcune big della messaggistica social, come Facebook con Whattsapp e Telegram, stanno tentando di avere successo là dove Bitcoin ed Ethereum hanno fallito.

FACEBOOK, TELEGRAM E SIGNAL PRONTE A LANCIARE LA LORO CRIPTOVALUTA

Come riporta il New York Times, le più popolari aziende del Tech stanno pensando di lanciare a partire dal prossimo anno delle cripto-valute per permettere ai proprio utenti di inviare denaro ai contatti tramite il sistema di messaggistica come fanno altri Big del settore quali Venmo e Paypal che possono muoversi tranquillamente oltre i confini internazionali senza i lacci del sistema bancario. “Il progetto più atteso ma segreto è in corso su Facebook – scrive il Nyt -. L’azienda sta lavorando su una moneta che gli utenti di WhatsApp, che Facebook possiede, in grado di poter essere inviata istantaneamente ad amici e familiari, hanno riferito cinque persone informate sul dossier”. Secondo le loro informazioni il progetto di Mark Zuckerberg sarebbe abbastanza risalente nel tempo. Un discorso simile può essere fatto per Telegram che ha circa 300 milioni di utenti in tutto il mondo, e per Signal, un servizio di messaggistica criptata molto popolare soprattutto tra i più esperti di tecnologia e sostenitori della privacy. E così pure le più grandi applicazioni di messaggistica in Corea del Sud e Giappone, Kakao e Line.

LE SOCIETÀ DI MESSAGGISTICA HANNO LA POSSIBILITÀ DI RIUSCIRE LÀ DOVE HANNO FALLITO LE STARTUP

Ma perché proprio le società di messaggistica hanno la possibilità di riuscire là dove hanno fallito le startup di cripto-valute? Secondo il New York Times, la questione sta tutta nei numeri: i social “hanno un raggio d’azione che mette in ombra i finanziatori delle precedenti valute criptate. Facebook e Telegram possono rendere disponibili, in un istante, a centinaia di milioni di utenti, i portafogli digitali utilizzati per le valute criptate”.

I PIONIERI SONO L’AMERICANA VENMO E LA CINESE WECHAT

Tutti i nuovi progetti stanno inseguendo un mercato che si è già dimostrato popolare tra i consumatori. Venmo è decollata negli Stati Uniti rendendo più facile l’invio di pagamenti per telefono. E in Cina, molti consumatori utilizzano il sistema di pagamento che opera all’interno del popolarissimo sistema di messaggistica WeChat. “È praticamente la cosa più affascinante che sta accadendo nella crittografia in questo momento”, ha detto al Nyt Eric Meltzer, co-fondatore di una società di venture capital focalizzata sulla crittografia valutaria, Primitive Ventures. “Ognuno di loro ha il proprio vantaggio in questa battaglia, e sarà pazzesco vederla combattere”.

LE SOCIETÀ DI MESSAGGISTICA DOVRANNO AFFRONTARE MOLTI DEGLI STESSI OSTACOLI NORMATIVI E TECNOLOGICI DEL BITCOIN

Come accade per il Bitcoin, le nuove valute criptate organizzate tramite “social” renderebbero più facile il trasferimento di denaro tra paesi, in particolare in quelli in via di sviluppo, dove è difficile per la gente comune aprire conti bancari e comprare cose online. Gli attuali progetti in discussione eliminano il processo di estrazione mineraria che consuma energia su cui si basa Bitcoin. “Ma è comunque probabile che le società di messaggistica si trovino ad affrontare molti degli stessi ostacoli normativi e tecnologici che hanno impedito al Bitcoin di diventare ‘mainstream’. La mancanza di un’autorità centrale sulle valute criptate – un governo o una banca – innanzitutto, che le ha rese particolarmente utili alla criminalità e l’architettura delle reti informatiche che le gestiscono che rendono difficile gestire un numero significativo di transazioni”, osserva il quotidiano americano.

FACEBOOK PROBABILMENTE LANCERÀ IN PRIMA BATTUTA UNA MONETA ANCORATA AL VALORE DELLE VALUTE TRADIZIONALI

Le aziende stanno comunque impiegando risorse significative nei loro progetti, anche se i prezzi delle valute crittografiche sono crollati nell’ultimo anno. Facebook ha più di 50 ingegneri che lavorano al progetto, riferisce il Nyt. Un sito web del settore, The Block, ha tenuto traccia del flusso costante di nuovi annunci di lavoro per il progetto Facebook. Lo sforzo del colosso di Zuckerberg, che è gestito da un ex presidente di PayPal, David Marcus, è iniziato l’anno scorso dopo che Telegram ha raccolto 1,7 miliardi di dollari per finanziare il suo progetto di criptovaluta. Facebook è stata timida nell’affrontare la questione: il team si trova in un ufficio con accesso separato tramite key-card in modo che gli altri dipendenti di Facebook non possano entrare, hanno riferito due dipendenti di Facebook al quotidiano. L’azienda sta esaminando diversi modi per utilizzare la blockchain: le fonti del Nyt hanno rivelato che Facebook lancerà in prima battuta una moneta ancorata al valore delle valute tradizionali, come riportato per la prima volta da Bloomberg. Onde evitare che i consumatori, utilizzando la moneta virtuale, si debbano preoccupare delle sue fluttuazioni di valore.

FACEBOOK LAVORA A UNA MONETA VIRTUALE STABILE?

Diverse altre aziende hanno recentemente introdotto le cosiddette monete stabili, legate al valore del dollaro. JPMorgan Chase ad esempio, sta sperimentando una valuta simile dal mese scorso. Facebook dal canto suo, sta cercando invece di agganciare il valore della sua moneta a un paniere di valute estere diverse, piuttosto che al solo dollaro, ha riferito il quotidiano americano. L’azienda, inoltre, sta revisionando la sua infrastruttura di messaggistica, per collegare tutte e tre le sue società che possiede – Messenger, WhatsApp e Instagram -. Questa integrazione, che potrebbe durare più di un anno, estenderebbe la portata della valuta digitale di Facebook ai 2,7 miliardi di persone che usano una delle tre applicazioni ogni mese.

LA GRANDE DOMANDA DI ZUCKENBERG È QUANTO CONTROLLO APPLICARE SULLE MONETE VIRTUALI

“La grande domanda che si pone Facebook è quanto controllo potrebbe mantenere sulla moneta digitale. Se Facebook fosse responsabile dell’approvazione di ogni transazione e del monitoraggio di ogni utente, avrebbe bisogno di un sistema blockchain piuttosto che di un sistema tradizionale e centralizzato come PayPal. Lavorare con i cambi di valuta criptata, invece, toglierebbe almeno in parte l’onere normativo da Facebook, dal momento che degli scambi sarebbero responsabili i detentori delle monete digitali. Ma se Facebook scegliesse di utilizzare una moneta che non controlla completamente, sarebbe più difficile per l’azienda fare soldi con le spese di transazione e più facile per i criminali utilizzare la moneta per scopi illegali”, scrive il Nyt.

TELEGRAM PRONTA A LANCIARE IL SUO ‘GRAM’ A BREVE

Le monete virtuali delle altre società di messaggistica, invece, assomiglieranno probabilmente alle più tradizionali valute crittografiche, con valori fluttuanti e un design decentralizzato che darebbe agli utenti un maggiore controllo. Telegram ad esempio, creato da un team russo e dichiaratosi antigovernativo, potrebbe avere successo in paesi come Iran e Russia dove le persone -anno difficoltà ad utilizzare il sistema finanziario tradizionale. In una lettera ai suoi investitori risalente allo scorso dicembre, l’azienda ha informato che il 90 per cento dei componenti chiave della rete che avrebbe ospitato il Gram, il nome del suo token digitale, è pronta. Entro i prossimi mesi dovrebbe approdare ufficialmente sul mercato.

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