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Ecco obiettivi e progetti di AssoFintech

Si è tenuta la prima assemblea dell’associazione che riunisce i rappresentanti dell’ecosistema italiano dei settori fintech e insurtech. Chi c’era, che cosa si è detto, chi farà parte del comitato scientifico e le prime iniziative dell’associazione Ieri si è tenuta al Fintech District di Milano l’assemblea che ha approvato il primo bilancio annuale di AssoFintech,…

Ieri si è tenuta al Fintech District di Milano l’assemblea che ha approvato il primo bilancio annuale di AssoFintech, l’associazione che riunisce e rappresenta persone e aziende che lavorano nei settori fintech e insurtech in Italia. Fondata alla fine del 2017 da un gruppo di professionisti attivi nei due settori, l’associazione oggi conta già oltre 100 associati tra rappresentanti di startup, di realtà bancarie, assicurative e infrastrutturali e del mondo accademico. L’assemblea è stata anche l’occasione per presentare agli associati e al pubblico gli obiettivi e i temi di lavoro dell’associazione, ma anche per discutere con gli addetti ai lavori e con le autorità degli argomenti più caldi per il settore.

ASSOCIAZIONE SI CONCENTRERA’ SU TEMATICHE PIU’ URGENTI DA RISOLVERE

A presentare le prossime attività di AssoFintech sono stati il presidente Fabio Brambilla, il segretario generale Fabio Allegreni e il responsabile degli accordi internazionali Cristiano Motto. Brambilla, in particolare, ha spiegato che AssoFintech è un think tank dedicato alle tematiche fintech che verranno selezionate dagli associati come le più rilevanti da un punto di vista tattico (urgenze da risolvere) e strategico (temi di lungo periodo che non hanno ancora toccato il mercato italiano, ma che rappresentano priorità da monitorare). Il tutto avverrà nel quadro di un dialogo su base continuativa con le autorità di vigilanza e le istituzioni, anche con l’obiettivo di promuovere la conoscenza tra i consumatori finali italiani, attraverso momenti comuni di divulgazione. Motto ha invece annunciato che l’associazione si sta già confrontando a livello internazionale con altre associazioni fintech di riferimento, tra le quali Swiss Finance + Technology Association (SFTA) e Asociación Española de FinTech & InsurTech.

IL COMITATO SCIENTIFICO HA GIÀ INDIVIDUATO I PRIMI TRE TEMI DI RICERCA

A guidare le attività di ricerca di Assofintech sarà il comitato scientifico, presieduto dall’avvocato Alessandro M. Lerro (che è anche presidente dell’associazione italiana piattaforme equity crowdfunding, a sua volta associata ad Assofintech) e composto da Sebastiano Barbanti (deputato della precedente legislatura, che ha avuto un ruolo attivo nel promuovere la costituzione del Comitato di coordinamento per il fintech presso il Ministero dell’economia e delle finanze), il prof. Giancarlo Giudici (School of  Management del Politecnico di Milano, responsabile tra l’altro dell’Osservatorio Crowdinvesting), il prof. Paolo Giudici (Università di Pavia, coordinatore del laboratorio di Financial Data Science), la prof.ssa Cristiana Schena (Economia degli Intermediari Finanziari all’Università degli Studi dell’Insubria, coautrice del primo volume della collana sul fintech promossa da Consob), il prof. Carlo Arlotta (Università degli Studi dell’Insubria, coautore del primo volume della collana sul fintech promossa da Consob) e il prof. Gianluigi Ciacci (Informatica Giuridica, Diritto Civile dell’Informatica e Legal Aspects of I.T alla LUISS Roma). Il comitato scientifico ha già individuato i primi tre temi di ricerca che saranno affrontati da altrettanti tavoli di lavoro. Un tavolo sarà dedicato a blockchain e criptovalute, coordinato da Lerro. Un secondo tavolo sarà dedicato alla digital identity, che sarà coordinato da Nicolò Romani (Sia). Mentre il terzo tavolo si concentrerà su rischi e opportunità della PSD2 e sarà presieduto da Stefano Andreani (Opentech).

LA TAVOLA ROTONDA SU PSD2, BIG DATA E INNOVAZIONE 

La mattinata si è chiusa con una tavola rotonda alla quale ha partecipato in particolare Domenico Gammaldi (Dipartimento Mercati e sistemi di pagamento di Banca d’Italia), che ha commentato i risultati di un sondaggio condotto nei mesi scorsi dall’Autorità di vigilanza tra i principali gruppi bancari che indica che a oggi sono stati investiti solo 135 milioni euro in progetti fintech e sottolinea che il rischio di non cogliere questo trend è quello di lasciare spazio alle big tech. Banca d’Italia l’anno scorso ha intanto fatto due passi importanti sul tema fintech. Da un lato con un regolamento ha riconosciuto per la prima volta l’esistenza del social lending e dall’altro ha aperto il canale fintech. Gammaldi ha poi spiegato qual è l’approccio al fintech delle banche italiane, anche tenuto conto del rischio/opportunità offerto dall’entrata in vigore della seconda direttiva europea sui servizi di pagamento (PSD2).

Sempre di PDS2 ha parlato anche Maurizio Pimpinella, presidente dell’Associazione Prestatori Servizi di Pagamento, con la quale AssoFintech ha di recente siglato un accordo di collaborazione. Dal suo punto di osservazione privilegiato Pimpinella ha commentato su quanto in Italia la PSD2 stia incentivando la costituzione di nuovi operatori specializzati in assemblaggio di informazioni dai conti correnti e di nuovi operatori in grado di gestite pagamenti elettronici, addebitando direttamente i conti. Pimpinella ha però in primo luogo tenuto a precisare che in tema di istituti di pagamento ci sono differenze importanti di adempimenti tra il diritto italiano e altri paesi europei, tanto che ne va di mezzo la competitività degli operatori italiani.

Paolo Giudici, coordinatore del laboratorio di Financial Data Science dell’Università di Pavia, ha spiegato come l’analisi dei Big Data possa essere utilizzata nel mondo della finanza e in particolare come dai big data si possa arrivare a tracciare il rischio di credito di un soggetto che chiede prestiti su una piattaforma di P2P lending.

A rappresentare il settore bancario c’era infine Demetrio Migliorati, innovation manager di Mediolanum, che ha spiegato che cosa vuol dire innovazione in tempo di fintech per una banca italiane, quanto la banca cerchi ispirazione tra le startup fintech , quanto collabori con queste startup e quanto invece investa in sviluppo di soluzioni fintech internamente, infine quali aspetti del business si stia trasformando di più con soluzioni fintech.

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