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Rimpasto Ucraina

L’Ucraina elettrizzerà l’Europa con il nucleare?

L'Ucraina ha iniziato a esportare elettricità verso l'Unione europea. Il paese dispone di centrali nucleari, impianti rinnovabili e depositi di gas. Tutti i dettagli.

Lo scorso 2 luglio il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato che l’Ucraina ha iniziato a esportare elettricità verso l’Unione europea utilizzando un interconnettore con la Romania. Il flusso è ammontato a 100 megawatt, ma un aumento delle forniture – così sostenevano da Kiev – aiuterà l’Europa a ridurre la dipendenza energetica dalla Russia, e viceversa permetterà all’Ucraina di aumentare il grado di integrazione con l’Unione europea.

IL RUOLO DEGLI STATI UNITI

La segretaria all’Energia degli Stati Uniti, Jennifer Granholm, ha commentato la notizia dicendo che l’Ucraina potrà diventare una “centrale di energia pulita” e un’esportatrice di elettricità all’Unione europea. Il dipartimento dell’Energia americano ha ottenuto dal Congresso fondi emergenziali per 30 milioni di dollari da spendere per favorire l’integrazione dell’Ucraina nell’ENTSO-E, la rete europea che riunisce i gestori dei sistemi di trasmissione elettrica.

I DEPOSITI DI GAS

Un articolo pubblicato sul sito dell’Atlantic Council, un think tank con sede a Washington di orientamento atlantista, a firma di Maxim Timchenko, amministratore delegato della società elettrica ucraina DTEK, sosteneva che l’Ucraina potrà svolgere “un ruolo fondamentale in un nuovo sistema di sicurezza energetica europeo”.

L’Ucraina – scrive Timchenko – possiede i secondi depositi di gas più grandi d’Europa dopo quelli norvegesi, con una produzione annua di quasi 20 miliardi di metri cubi prima dell’invasione russa. Il paese ha poi delle strutture sotterranee per lo stoccaggio di gas che l’Unione potrebbe sfruttare come parte di una riserva strategica.

NUCLEARE E RINNOVABILI

Timchenko dice anche che l’Ucraina – dopo la connessione alla rete elettrica europea, lo scorso marzo – è in grado di esportare fino a 1,5 gigawatt di elettricità all’Unione, che potrebbero salire fino a 3-4 GW nel giro di un anno.

Circa il 55 per cento dell’elettricità ucraina viene peraltro prodotta dalle centrali nucleari; un altro 12 per cento viene invece generato dalle fonti rinnovabili come l’eolico e il solare. Le pianure del paese, vaste e battute dal vento, potrebbero ospitare altri parchi eolici.

UN PIANO MARSHALL PER L’UCRAINA?

Timchenko riconosce tuttavia che l’integrazione dell’Unione nel sistema energetico richiederà uno sforzo economico paragonabile al piano Marshall, perché il paese andrà ricostruito una volta conclusa la guerra, prestando particolare attenzione alle riforme anti-corruzione e alla liberalizzazione del mercato dell’energia.

1,5 MILIARDI ALL’UCRAINA

A giugno il governo ucraino ha detto di puntare a raccogliere 1,5 miliardi di euro attraverso l’esportazione di elettricità nell’Unione europea entro la fine dell’anno. La rete elettrica del paese – una ex-repubblica dell’Unione sovietica – ha avviato il processo di distacco da quelle di Russia e Bielorussia nel 2014, dopo che Mosca ha annesso la penisola della Crimea. Lo scorso febbraio, quando la Russia ha dato il via all’invasione, Kiev è stata costretta a disconnettersi interamente dalla rete russa due anni e mezzo prima del previsto, mentre stava ancora testando l’autonomia del proprio sistema.

A marzo l’Ucraina ha presentato richiesta di ingresso nell’ENTSO-E; a giugno ha ottenuto il permesso di esportare energia in Europa. Lana Zerkal, consigliera del ministro dell’Energia ucraino, durante un’intervista al canale televisivo Suspilne, ha dichiarato che l’Ucraina è in grado di trasmettere elettricità alla Romania, all’Ungheria, alla Slovacchia e alla Polonia.

SOSTITUIRE IL GAS RUSSO

Come riportato da World Nuclear News, il ministro dell’Energia dell’Ucraina, Herman Halushchenko, ha detto che se l’Ucraina massimizzasse le forniture di elettricità all’Europa potrebbe permettere al blocco di sostituire 5-6 miliardi di metri cubi di gas russo.

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