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Conou

Tutto sul Rapporto Sostenibilità 2021 di Conou

Numeri, tendenze, scenari e suggerimenti del Rapporto di Sostenibilità 2021 di Conou, il Consorzio Nazionale degli Oli Minerali Usati

 

Lotta al cambiamento climatico, salvaguardia degli ecosistemi e delle risorse naturali, risparmio energetico e innovazione tecnologica.

Sono questi i temi-chiave del Rapporto di Sostenibilità 2021 di Conou, il Consorzio Nazionale degli Oli Minerali Usati, presentato oggi.

Oltre il 98% di olio è stato avviato a rigenerazione, confermando una sostanziale “circolarità” completa da cui è venuto un significativo alleggerimento della bilancia energetica del Paese. Grazie al sistema Conou è stata infatti ottenuta una riduzione di circa 82,6 milioni di euro sulle importazioni di greggio in Italia.

Tutti i dettagli.

IL TRAGUARDO MASSIMO DELL’OLIO RACCOGLIBILE

Con 186mila tonnellate di olio minerale usato raccolte nel 2021, pressoché la totalità della quantità raccoglibile, il Conou ha confermato il traguardo del massimo raccoglibile nel Sistema, risalendo la china provocata dalla caduta dei consumi a causa della pandemia (+ 8% rispetto al 2020).

Dell’olio raccolto, in continuità con l’anno scorso, oltre il 98% è stato avviato a rigenerazione, confermando una sostanziale “circolarità” completa da cui è venuto un significativo alleggerimento della bilancia energetica del Paese. Grazie al sistema Conou è stata infatti ottenuta una riduzione di circa 82,6 milioni di euro sulle importazioni di greggio in Italia (dato che riportato alle quotazioni del petrolio attuali equivarrebbe a un risparmio di oltre 150 milioni di euro).

COME FUNZIONA IL SISTEMA CONOU

Il documento racconta i risultati raggiunti dalla Filiera Conou che, dalla raccolta alla rigenerazione, si occupa dell’olio lubrificante usato: un rifiuto altamente pericoloso che se gestito correttamente può trasformarsi in una importante risorsa. Anche quest’anno, l’attività del Consorzio si conferma come un’eccellenza a livello europeo: in Europa mediamente si raccoglie poco più del 41% dell’olio immesso al consumo (in Italia siamo a 46%) e, di questo, se ne rigenera solo il 61% (vs il ns 98%). Inoltre il Conou si pone in Europa come esempio avanzato e rodato per quasi 40 anni di applicazione del sistema EPR (Responsabilità Estesa del Produttore), suscitando interesse e attenzione da parte di Paesi che, al momento, non hanno ancora completamente imboccato questa direzione.

 

I BENEFICI AMBIENTALI

Nel 2021 l’attività del Conou ha portato vantaggi concreti e misurabili all’ambiente, alla salute umana, all’economia, mostrando la superiorità del proprio modello “circolare” rispetto ai sistemi tradizionali che prevedono la produzione di basi lubrificanti dal petrolio. Tra gli impatti ambientali evitati troviamo: 89,5 mila tonnellate di emissioni di CO2eq evitate, con un impatto inferiore del 49% rispetto al sistema alternativo; 1,2 milioni di tonnellate di impoverimento di carbonio nel suolo risparmiate all’anno; 38 milioni m3 di acqua risparmiata all’anno, con un impatto inferiore del 74%; – 97% di tonnellate di clorobenzene equivalente (tossico per l’uomo) prodotte.

L’IMPATTO SULLA QUALITÀ DELL’ECOSISTEMA

Inoltre, il Rapporto di Sostenibilità 2021 del Conou evidenzia anche gli effetti positivi sulla salute dell’uomo e sulla qualità dell’ecosistema. In particolare, applicando indicatori specifici per misurare l’effetto positivo di produzioni “sostenibili” sulla salute umana in termini di giorni di vita “sana” restituiti per persona (il DALY, Disability-Adjusted Life Year) e sull’ecosistema in termini di specie preservate (lo SPECIES.YR), dal Rapporto emerge che il Sistema Conou ha contribuito a preservare oltre 13mila anni di vita “sana” e a evitare la scomparsa di 9,45 specie viventi.

LE RICADUTE PER L’ECONOMIA ITALIANA

Infine, sottolinea una nota di Conou, l’attività di recupero degli oli usati ha impatti positivi sull’economia italiana, soprattutto grazie alla riduzione del fabbisogno di materie prime: le circa 184mila tonnellate di oli usati complessivamente rigenerati in Italia nel 2021 hanno consentito, come detto, un risparmio di circa 82,6 milioni di euro sulla bilancia commerciale del Paese per importazioni di greggio evitate.

L’attività del Consorzio ha generato un impatto economico totale pari a 68 milioni di euro e dato lavoro a 1.231 persone (compreso l’indotto) lungo la Filiera.

“Si pensa sempre che un cambio di modello da lineare a circolare nel mondo del lavoro possa essere distruttivo e creare disoccupazione, ma la nostra esperienza ci dice esattamente il contrario” ha commentato Riccardo Piunti, Presidente del Conou. “Sia la qualità che la quantità dell’occupazione che deriva da un sistema di economia circolare funzionante è crescente e non decrescente. La nostra filiera, come tutte le Filiere del riciclo, si è andata via via arricchendo di competenze sempre più sofisticate, necessarie a chi deve gestire rifiuti industriali nel momento in cui ci si pone il traguardo di una sempre maggior qualità. Abbiamo negli anni contribuito a creare professionalità con qualificate green skill che oggi più che mai servono nel mondo del lavoro per guidare il processo di crescita sostenibile, in termini ambientali, economici e sociali” ha aggiunto.

“Nel biennio 2020-2021 possiamo vantare una sempre miglior gestione della qualità degli oli usati, che ci ha permesso di concentrare solo in quell’1,5% di olio usato inviato a combustione una buona parte di inquinanti che un tempo venivano diluiti. Al tempo stesso si è consolidato il nostro impegno rispetto alla salute dell’uomo e alla integrità dell’ecosistema: con la nostra sola attività di un anno, abbiamo contribuito a preservare oltre 13mila anni di vita ‘sana’ e ad evitare la scomparsa di oltre 9 specie viventi” ha concluso il presidente del Conou.

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