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sabotaggio nord stream

Tutte le mire energetiche della Polonia (per questo silura il Nord Stream 2)

“Il lancio di Nord Stream 2 minaccia la continuità delle forniture di gas naturale alla Polonia. È anche molto probabile che inneschi un aumento dei prezzi, a danno dei consumatori polacchi. Il completamento del progetto aumenta la dipendenza dal gas russo: non solo per la Polonia, ma anche per altri Paesi europei. È inverosimile che delle corporation occidentali non lo capiscano e partecipino a un’impresa che non soltanto disturba la competizione nel mercato, ma costituisce pure una minaccia per la sicurezza energetica europea”.

Queste durissime dichiarazioni sono state formulate da Tomasz Chrostny, presidente dell’Ufficio per la Concorrenza e la Protezione dei consumatori della Polonia, che ha deciso di infliggere una multa altissima a Gazprom. Più nel dettaglio: Gazprom dovrebbe pagare 7,6 miliardi di dollari, mentre 61 miliardi di dollari dovrebbero essere dati dalle altre aziende consociate e cioè da Uniper, Wintershall, Engie, Omv e Dutch Shell.

D’altronde il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki ha dichiarato che la Germania deve interrompere la costruzione del progetto Nord Stream 2 perché rafforza il potere della Russia e contribuisce a rafforzare la leadership di Putin. Infatti per la classe politica polacca il Nord stream 2 non solo è un progetto politico ma può essere usato come strumento di guerra economica per esempio decidendo di fermare il flusso di gas attraverso l’Europa. Non a caso la Polonia è direttamente coinvolta nel Baltic Pipe Project.

Ora, al di là dei contrasti di natura strettamente politica tra la Polonia e la Russia, non c’è dubbio che il vero nodo della questione sia legato al rapporto tra Polonia e l’Europa: la Polonia infatti vuole diventare il principale fornitore e distributore dell’Unione Europea facendo di tutto per ostacolare il progetto Nord Stream 2 russo-tedesco e avvantaggiando la postura offensiva americana nei confronti della Russia anche sul fronte energetico. Infatti proprio con gli Stati Uniti la Polish Oil and Gas Company ha posto in essere importanti partnership per il gas liquido. Proprio l’azienda polacca ha sottolineato che il gasdotto rafforza la posizione dominante del principale fornitore di gas dell’UE e dei suoi vicini come l’Ucraina o la Bielorussia non fornendo la diversificazione delle fonti di gas violando così le norme UE sulla energia.

Ma ritornando ai legami con gli Stati Uniti abbiamo già sottolineato in un articolo precedente la sinergia sia militare che economica con la Polonia. Ribadiamo quindi che gli americani stanno facendo di tutto per vendere il proprio gas all’Europa e non è certamente un caso che il governo tedesco auspichi che la costruzione di un terminale GNL a Brunsbüttel fuori Amburgo potrebbe tranquillizzare gli Stati Uniti.

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