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Gnl Russia

Non solo Total: anche Shell continua a vendere Gnl russo

L'Unione europea ha ridotto drasticamente le importazioni di gas via tubo dalla Russia, ma continua ad acquistare quantità significative di Gnl. Il combustibile viene commercializzato da Total e Shell. Tutti i dettagli.

Nel 2022 l’Unione europea ha importato 62 miliardi di metri cubi di gas naturale via condotte dalla Russia, il 60 per cento in meno rispetto alla media dei cinque anni precedenti. È un dato notevole, considerato che prima dell’invasione dell’Ucraina proprio la Russia era la principale fornitrice di gas del Vecchio continente, per un totale di 155 miliardi di metri cubi nel 2021 (circa il 45 per cento delle importazioni a livello comunitario).

Per il 2023 l’Agenzia internazionale dell’energia prevede un’ulteriore riduzione dei flussi di combustibile russo via gasdotto, che scenderanno a 25 miliardi di metri cubi.

L’UNIONE EUROPEA ACQUISTA GNL DALLA RUSSIA

Se le forniture via tubo sono diminuite drasticamente, lo stesso però non si può dire per quelle di gas liquefatto (GNL) trasportato dalle navi. Non avendolo messo sotto embargo, l’Unione europea continua infatti a importarne in grandi quantità dalla Russia: tra gennaio e settembre del 2022 ne ha acquistati 16,5 miliardi di metri cubi, rispetto agli 11,3 miliardi del 2021.

Stando ai dati del Consiglio europeo, da gennaio a novembre 2022 la Russia – tra tubature e (soprattutto) GNL – ha rappresentato il 24,6 per cento delle importazioni totali di gas dell’Unione europea. Ma il distacco energetico da Mosca è stato profondo: nello stesso periodo di tempo, la Norvegia ha rappresentato il 24,9 per cento delle importazioni totali, l’Algeria l’11,6 per cento e il GNL (principalmente statunitense e qatariota) il 25,7 per cento.

Secondo Refinitiv, nel 2022 la Russia ha inviato in Europa all’incirca 17 milioni di tonnellate di GNL, il 20 per cento in più rispetto al 2021.

I PRINCIPALI PAESI IMPORTATORI

Stando a un’analisi della società di ricerca energetica Montel, gli stati europei che finora hanno importato più GNL dalla Russia sono la Francia, i Paesi Bassi, la Spagna e il Belgio.

LE AZIENDE EUROPEE CHE IMPORTANO GNL RUSSO

A inizio febbraio la compagnia petrolifera britannica Shell ha detto di stare ancora ricevendo carichi di GNL dalla società energetica russa Novatek: nel 2015 le due aziende hanno raggiunto un accordo dalla durata ventennale per la fornitura di 900.000 tonnellate di GNL all’anno dal terminale Yamal LNG nella Siberia nordoccidentale.

La compagnia petrolifera francese TotalEnergies possiede una quota di minoranza di Yamal LNG. Shell è il più grande commerciante (trader) di GNL al mondo.

L’anno scorso Shell disse che si sarebbe ritirata da tutte le sue operazioni in Russia, inclusa la partecipazione all’impianto di GNL nell’isola di Sachalin, nell’Estremo oriente russo. TotalEnergies, invece, ha fatto sapere che continuerà a spedire GNL russo, visto che l’Unione europea non l’ha sottoposto a sanzioni.

I NUMERI DI NOVATEK

Novatek è la maggiore produttrice russa di GNL: ha inviato quasi 21 milioni di tonnellate di combustibile liquefatto dal sito Yamal LNG, e altre 70.000 dall’impianto di Kriogaz-Vysotk sul mar Baltico.

A differenza della statale Gazprom, che ha il monopolio sulle esportazioni di gas russo attraverso le tubature, Novatek è formalmente un’azienda indipendente. Alcuni suoi azionisti, però, sono vicini al Cremlino, che può dunque “influenzare fortemente le sue operazioni”, stando a uno studio del Center on Global Energy Policy della Columbia University.

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