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Terna Piano

Tutti i progetti del piano di Terna, ecco la mappa completa

Il nuovo piano di sviluppo di Terna prevede investimenti per 18 miliardi nelle infrastrutture di rete elettrica, sia in Italia che verso l'estero, per favorire la transizione energetica. Tutti i progetti principali.

 

Terna, l’operatore che gestisce la rete italiana di trasmissione dell’energia elettrica, ha presentato ieri il suo nuovo piano di sviluppo: prevede investimenti per 18,1 miliardi di euro nei prossimi dieci anni, ovvero il 25 per cento in più rispetto alla precedente programmazione decennale.

Sempre ieri il titolo della società in Borsa aveva performato meglio di altri, cedendo mezzo punto percentuale in un listino che, però, ha perso il 2 per cento.

RIFORMARE LA RETE PER LA TRANSIZIONE ENERGETICA

Questa “importante accelerazione degli investimenti”, come l’ha definito la società, avrà lo scopo di abilitare la transizione energetica, che non consiste solamente nell’installazione di nuova capacità da fonti rinnovabili, ma anche nell’integrazione degli impianti eolici o solari – maggiormente distribuiti sul territorio, rispetto alle centrali a idrocarburi – alla rete elettrica.

Lo scorso aprile, in audizione al Senato, il responsabile Strategie sviluppo reti di Terna, Francesco Del Pizzo, aveva appunto spiegato che, con il progressivo distacco dagli impianti termoelettrici, “il sistema elettrico avrà caratteristiche completamente diverse”, quali “minore inerzia, problemi di tensione, aumento delle congestioni, riduzioni dei margini di riserva”.

In quell’occasione, Del Pizzo disse anche che gli investimenti di rete sono “determinanti per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione, abilitare la chiusura degli impianti più inquinanti, aumentare la produzione da fonti rinnovabili, abilitare la penetrazione del vettore elettrico”.

Nel 2030 le fonti rinnovabili dovranno coprire il 55 per cento dei consumi lordi di energia elettrica, rispetto al 35 per cento del 2019. Entro il 2030 sarà pertanto necessaria l’installazione di circa 40 gigawatt di nuova capacità rinnovabile (principalmente eolico e fotovoltaico).

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LE LINEE GENERALI DEL PIANO DI TERNA

Gli investimenti di Terna, allora, andranno a potenziare le connessioni energetiche tra il Nord (dove la domanda di energia elettrica è maggiore, vista anche la presenza di industrie) e il Sud Italia (dove si concentrerà la produzione rinnovabili, dato il contesto più favorevole), e tra l’Italia e l’estero; a sviluppare i collegamenti fra la terraferma e le isole e all’interno di queste ultime; a rafforzare le infrastrutture nelle zone meno coperte.

Gli interventi programmati da Terna permetteranno di ridurre le emissioni di CO2 per 5,6 milioni di tonnellate annue di demolire 4600 chilometri di infrastrutture obsolete (circa 800 km in più rispetto al piano precedente).

I COLLEGAMENTI ITALIA-SVIZZERA E ITALIA-GRECIA

Nell’ultimo piano di Terna, che si organizzerà secondo cadenze biennali, ci sono oltre trenta progetti infrastrutturali.

Tra le nuove opere più rilevanti c’è la nuova linea di collegamento tra l’Italia e la Svizzera, da 1 gigawatt di capacità e un valore di oltre 1,2 miliardi di euro. La realizzazione di questo progetto di interconnessione si lega però alla razionalizzazione della rete in alta tensione tra Valtellina e Valchiavenna, sulle Alpi: come riporta l’agenzia Radiocor, è prevista la demolizione di quasi 500 chilometri di elettrodotti esistenti e l’interramento delle linee aeree.

Terna destinerà poi investimenti per 750 milioni al progetto di un cavo sottomarino di trasmissione elettrica con la Grecia, lungo duecento chilometri, da 500 megawatt: servirà a raddoppiare la capacità di interscambio energetico tra i due paesi.

GLI ALTRI ELETTRODOTTI

Gli altri principali progetti di interconnessione sono gli elettrodotti tra Italia e Francia, tra Italia e Austria e tra Italia e Tunisia (quest’ultimo dal Transfer Capacity Increase  di 600 MW). Secondo Terna, tutte queste opere rafforzeranno il ruolo dell’Italia come “hub elettrico” dell’Europa e della regione mediterranea.

LE CONNESSIONI IN ITALIA

Il nuovo piano di sviluppo di Terna non si esaurisce nelle opere di collegamento con l’estero, ma prevede anche una serie di progetti per migliorare la connettività interna all’Italia: è un punto particolarmente importante, visto che le caratteristiche geografiche del territorio nazionale – lungo e stretto – hanno delle conseguenze sul sistema elettrico.

Solo nei primi anni del piano di sviluppo è previsto il completamento di quattro opere: l’elettrodotto Colunga-Calenzano (170 milioni), per aumentare la capacità di scambio tra nord e centro-nord; la linea Chiaramonte Gulfi-Ciminna (300 milioni) e l’elettrodotto Paternò-Pantano-Priolo (70 milioni), per migliorare la qualità della rete siciliana; la linea Bisaccia-Deliceto (40 milioni), per favorire l’utilizzo dell’energia prodotta dagli impianti eolici in Puglia e Campania; il riassetto della rete elettrica nella penisola sorrentina.

IL TYRRHENIAN LINK

L’altro grande intervento del piano di sviluppo sarà il Tyrrhenian Link (3,7 miliardi), ovvero il collegamento Sicilia-Sardegna-terraferma che si articola in due tratte: Campania-Sicilia e Sardegna-Sicilia, con doppio cavo per ciascuna linea. Si tratta di un’opera utile per favorire il passaggio alle energie rinnovabili nelle due isole e la chiusura delle centrali a carbone (entro il 2025, in Sardegna).

Il Tyrrhenian Link dovrebbe – stando alle parole dell’amministratore delegato di Terna, Stefano Donnarumma – venire ultimato entro il 2028. La società sta “completando alcune analisi dei costi e benefici sul lato Campania-Sicilia”, ha dichiarato.

Il primo cavo del collegamento Sicilia-Sardegna dovrebbe venire completato tra la fine del 2025 e l’inizio del 2026; quasi in contemporanea sarà ultimato anche il primo cavo della tratta Campania-Sicilia. Nel 2027 si procederà con il secondo cavo tra le due isole e, l’anno successivo, con quello della linea Campania-Sicilia.

L’ADRIATIC LINK

Nel 2028 dovrebbe entrare in esercizio l’Adriatic Link, ovvero il collegamento sottomarino tra Abruzzo e Marche da 1000 MW di potenza e 280 chilometri di lunghezza, per un investimento di 1,1 miliardi. L’opera favorirà il collegamento tra i poli di produzione di energia rinnovabile nel Sud Italia e i centri di consumo energetico nel Nord.

I RIFACIMENTI DELLE RETI URBANE

Nel piano di sviluppo sono previsti anche degli interventi per il riassetto delle reti elettriche dei principali centri urbani italiani, come Roma e Genova, e di quelle delle isole, come il Giglio o Favignana.

COSA DICONO GLI ANALISTI

Secondo gli analisti di Equita, il nuovo piano di Terna migliora la visibilità sugli investimenti di lungo termine sulla rete della società fino al 2030 e oltre.

Il gruppo di ricerca fa sapere che l’aumento del 25 per cento del valore degli investimenti nel piano è una conferma del fatto che Terna godrà di un incremento degli investimenti necessari al sistema, nel lungo termine, per la transizione energetica.

Il piano, secondo Equita, verrà probabilmente approvato con facilità dal ministero della Transizione ecologica dopo il parere dell’Arera, l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente, anche considerato il passaggio – dal 2024 – al sistema Totex per scongiurare i fenomeni di sovra-investimento.

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