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Tap, Nord Stream 2 e non solo. Come si gasano gli Usa fra Italia, Grecia e Cipro

Le mosse di Pompeo e le parole di Eisenberg su Tap e sui gasdotti graditi agli Stati Uniti. Le ultime novità

 

Gli Stati Uniti non hanno fatto mistero in questi ultimi anni di avversare i gasdotti russi, a cominciare dal raddoppio del Nord Stream e dalla realizzazione del Turkish Stream. E – al contrario – di puntare molto sul Tap, la Trans Adriatic pipeline che porterà gas dalla zona del Caspio, e sul gas naturale liquefatto prodotto dagli immensi giacimenti shale made in Usa. L’ennesima conferma è arrivata oggi dall’ambasciatore americano a Roma Lewis Eisenberg, intervenuto al Forum transatlantico sulla Russia organizzato da Aspen Institute al Centro studi americani.

PER EISEMBERG STRATEGICO COMPLETARE TAP ENTRO IL 2020

Secondo Eisemberg è “di importanza strategica” completare Tap in tempo, entro il 2020, così come è altrettanto fondamentale per l’Italia, a cui ha rivolto un invito specifico, importare gas anche dagli Usa, visto che la Russia “non è fornitore affidabile”. “L’Italia – ha aggiunto l’ambasciatore statunitense – sta giustamente cercando di diversificare le sue risorse di gas, anche dal Mediterraneo orientale. Una ulteriore espansione della capacità di importazione di Gnl da parte dell’Italia, e importazioni anche dagli Usa, contribuirebbero all’obiettivo di poter contare su rifornimenti di energia adeguati nei decenni a venire”.

TAP POTREBBE FAR GOLA ANCHE AI RUSSI

Eppure, Tap potrebbe essere un’arma in più anche per la vendita di gas all’Europa da parte dei russi. “Il South Gas Corridor (SGC), di cui Tap fa parte, è destinato a permettere che il gas del Caspio acceda ai mercati europei – ha ricordato in un articolo per Start Magazine Gianni Bessi, consigliere regionale del Pd in Emilia Romagna, esperto del settore e autore del saggio “Gas naturale – L’Energia di domani” (Innovative Publishing) -. Tuttavia l’Azerbaijan può essere considerato come fornitore affidabile solo per una quota iniziale di 6 miliardi metri cubi (BCM) di gas l’anno per consegna alla Turchia e 10 BCM all’anno per i Clienti europei. Né l’Azerbaigian, né qualsiasi altro produttore di gas, al di fuori della Russia, è in grado di fornire gas per colmare il raddoppio previsto della capacità SGC. Ciò ha spinto Gazprom, seppur con attenzione e occasionalmente, a far balenare l’idea che potrebbe essere interessata a usare il sistema del SGC per spedire il gas russo all’Europa attraverso un collegamento tra il suo attuale progetto di gasdotto turco (Turk Stream) e il sistema Tap già destinati ad intersecarsi nella stazione di Kiyikoy (località balneare sul Mar Nero nella parte europea turca)”.

I RUSSI PRONTI A USARE TAP?

Infatti, osserva Bessi “la capacità del gasdotto più alta della capacità di esportazione dell’Azerbaijan, offre alla Russia un modo per raggiungere i mercati dell’Europa occidentale in barba a tutti i veti Ue senza dover spendere miliardi di dollari per costruire i propri gasdotti per connettere il Turk Stream ai principali hub del mercato come l’Italia o l’Austria. Questo ragionamento — e opportunità —spingerebbe la Russia, alla bisogna, a chiedere supporto all’altro importante elemento del governo di coalizione italiano, la Lega con la quale ha sviluppato relazioni amichevoli negli ultimi anni”.

IN LINEA CON IL TERZO PACCHETTO UE

La conferma era arrivata tempo fa anche da Denis Manturov, ministro dell’Industria e del Commercio russo, che in una intervista rilasciata a La Stampa affermò che Tap non trasporterà esclusivamente il gas dell’Azerbaigian. Entrambi i gasdotti, infatti, “costituiscono la nuova direttrice Sud del gas ed entrambi, seppur con punti di partenza differenti, si rivelano utili alla Russia e al suo mercato. E ai rapporti che intercorrono tra Mosca e Roma”, sottolineava il ministro russo, aggiungendo: “Gazprom, insieme all’italiana Edison e alla greca Depa, stanno lavorando al progetto del gasdotto Poseidon in direzione dell’Italia meridionale. Sottolineo che tutte queste varianti sono totalmente in linea con le norme della Ue, compreso il ‘Terzo pacchetto energia’ così come il North Stream 2”.

POMPEO IN GRECIA DIFENDE GLI INTERESSI UE SUL GAS CONTRO LA TURCHIA

A dimostrazione di come gli Stati Uniti siano molto interessati alle questioni regionali della regione Mediterraneo, sono arrivate nelle scorse ore anche le parole del segretario di Stato americano Mike Pompeo che dopo l’Italia si è recato in visita ufficiale in Grecia. Durante l’incontro con il primo ministro greco, Kyriakos Mitsotakis, Pompeo ha condannato la trivellazione illegale della Turchia per il gas nelle acque cipriote. Come riporta Euronews, “le relazioni tra Cipro e Turchia sono tese a causa di una disputa sui diritti offshore. A luglio, Ankara ha inviato una nave, la Yavuz, per perforare vicino alla costa cipriota in un’area che era già stata autorizzata a beneficio della società francese, Totale e dell’azienda italiana, Eni, per la perforazione. Pompeo ha parlato di ‘regole”‘ che governano l’esplorazione dell’energia nel Mar Mediterraneo. ‘Abbiamo detto ai turchi che la perforazione illegale è inaccettabile e continueremo a intraprendere azioni diplomatiche per garantire che si svolgano attività lecite’, ha affermato. ‘Nessun paese può tenere in ostaggio l’Europa’”.

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