Con ricavi totali pari a 3.317 milioni di euro (+11,1% rispetto al 2021), trainati dalla crescita del business dell’efficienza energetica, un EBITDA adjusted di 2.237 milioni di euro (-0,6%) e un utile netto adjusted di Gruppo a 1.163 milioni di euro (-4,5%), per effetto della variazione dell’EBITDA adjusted, dei maggiori ammortamenti e dell’incremento degli oneri finanziari netti, parzialmente compensati dalla positiva performance delle società partecipate, il cda di Snam, riunitosi ieri sotto la Presidenza di Monica de Virgiliis, ha approvato all’unanimità il bilancio consolidato e il progetto di bilancio di esercizio per il 2022.
Il Consiglio, inoltre, ha deliberato di proporre all’assemblea degli azionisti la distribuzione di un dividendo di 0,2751 euro per azione, di cui 0,1100 euro per azione già distribuiti a titolo di acconto nel mese di gennaio 2023.
FLESSIONI E RICAVI
Snam ha spiegato che la flessione nei ricavi regolati, legata alla riduzione del WACC (pari a 130 milioni di euro), e l’aumento dei costi delle utilities “sono stati in larga parte compensati da ricavi aggiuntivi e dal maggior contributo dei business legati alla transizione energetica”.
TUTTI I NUMERI DI SNAM: INVESTIMENTI, INDEBITAMENTO E DIVIDENDI
I numeri di Snam vedono anche investimenti totali a 1.926 milioni di euro (+52%) di cui 1.351 milioni di euro di investimenti tecnici (+6,4% rispetto al 2021) e un indebitamento finanziario netto pari a 11.923 milioni di euro (14.021 milioni di euro al 31 dicembre 2021), in significativa riduzione, principalmente per la variazione del capitale circolante connessa all’attività di bilanciamento.
Capitolo dividendo: 0,2751 euro per azione (in aumento del 5%, in linea con la politica dei dividendi prevista dal Piano strategico 2022-2026)
VENIER: 2022 SI È CHIUSO CON PASSO IMPORTANTE VERSO RICOMPOSIZIONE TRILEMMA ENERGETICO
“Consuntiviamo questo 2022 con soddisfazione e un pizzico di orgoglio, ma al tempo stesso con la consapevolezza che il percorso per dotare il Paese delle infrastrutture capaci di garantire la piena sicurezza energetica è appena iniziato – ha commentato Stefano Venier, amministratore delegato di Snam.
“Ci siamo confrontati negli ultimi 12 mesi con uno scenario estremamente volatile che ha introdotto profondi mutamenti nei mercati energetici e nell’assetto del sistema nazionale, imponendoci di reagire con rapidità ed efficacia per garantire la disponibilità di gas nell’immediato e nel medio termine. Abbiamo presentato oggi al Consiglio di amministrazione solidi risultati economici e finanziari, realizzando al contempo investimenti superiori del 50% rispetto all’anno precedente, per la maggior parte allineati alla Tassonomia europea e ai Sustainable Development Goals. Nel 2022 sono anche stati conseguiti significativi progressi sui principali indicatori di performance operativa e ESG, sia per l’infrastruttura del gas che nei business della transizione energetica. L’impegno di Snam nel contribuire a ricomporre il trilemma energetico è stato disegnato nell’ultimo Piano strategico e questo 2022 si è chiuso con un passo importante in quella direzione.”
COSA FARÀ SNAM SU GNL, IDROGENO E BIOMETANO
Per quanto riguarda l’evoluzione prevedibile della gestione “in uno scenario di profonda incertezza e volatilità, Snam ha garantito il massimo supporto per far fronte all’emergenza energetica, costruendo solidi presupposti per la messa in campo di azioni necessarie per la creazione di un sistema energetico più resiliente, in particolare: la realizzazione di investimenti nell’infrastruttura del gas lungo l’intera catena del valore: operazioni per l’acquisizione e la messa in esercizio di due FSRU (presso Piombino e Ravenna). Ma anche interventi volti al progressivo potenziamento e all’ottimizzazione del sistema di stoccaggio e attività per lo sviluppo di GNL di piccola taglia, mid-stream, e l’ampliamento delle reti di stazioni a GNL-bio GNL (e in prospettiva a idrogeno). Snam ha inoltre sviluppato gas verdi (idrogeno e biometano) e contribuito alla decarbonizzazione dei consumi attraverso l’adozione di misure di efficienza energetica e l’implementazione della tecnologia CCS (Carbon Capture and Storage). Infine alla digitalizzazione e l’ottimizzazione degli asset e dei processi industriali.
COSA CAMBIA CON IL RIALZO DEI TASSI DI INTERESSE
Con riferimento all’esercizio in corso Snam prevede che i “risultati economici beneficino dell’incremento dei ricavi connessi alla crescita della RAB grazie agli investimenti realizzati, dell’ampliamento del perimetro con l’entrata in esercizio della nuova FSRU, di maggiori ricavi per servizi ‘output-based’ anche legati agli incentivi sugli asset completamente ammortizzati, e del contributo dei business della transizione energetica. Al contrario, il rialzo dei tassi di interesse si prevede avrà un impatto sugli oneri finanziari che verrà gestito attraverso una maggiore diversificazione delle fonti e degli strumenti di finanziamento e tramite il ricorso a strumenti di debito più flessibili. Ad ogni modo, nel medio e lungo periodo il sistema tariffario italiano è in grado di offrire, attraverso le periodiche revisioni del costo del capitale riconosciuto, un natural hedging”.
LE PARTECIPATE ESTERE E LA QUESTIONE TAG
Per le partecipate estere, Snam segnala il closing, il 10 gennaio 2023, dell’acquisizione di una partecipazione del 49,9% nella neo-costituita società SeaCorridor, nel corridoio Sud che collega il confine tra Algeria e Tunisia a Mazara del Vallo (Sicilia), composto dai gasdotti TTPC e TMPC. L’integrazione di tale partecipazione contribuirà a ribilanciare il portafoglio asset in coerenza con la mutata situazione di flussi di gas dalla Russia attraverso TAG.
Mentre in relazione al conflitto Russia-Ucraina, si precisa che “Snam non è attiva nel mercato russo e non detiene partecipazioni, anche in joint venture, in società russe. Nel 2022, i flussi di gas dalla Russia verso l’Europa sono significativamente diminuiti; la continua incertezza e il timore di ulteriori possibili implicazioni sul fronte degli approvvigionamenti si sono tradotti in una rilevante crescita dei prezzi del gas. TAG (società a controllo congiunto) e GCA (società collegata) sono le società partecipate estere con maggiore esposizione verso forniture di gas russo attraverso contratti di trasporto gas. Grazie alla presenza dei contratti di lungo termine, entrambe le società non hanno subito significative variazioni nei risultati economici del 2022. TAG, tuttavia, nel 2023 risulta esposta ad una maggiore volatilità dei risultati, dovuti all’incertezza dei transiti di gas da Nord verso l’Italia, previsti in diminuzione rispetto ai transiti storici, seppur in parte compensati dai maggior volumi prenotati in uscita dall’Italia verso l’Austria”.
A causa di questo mutato scenario, “che ci si aspetta diventi strutturale, nel 2022 è stata effettuata una svalutazione della partecipazione di Snam in TAG, con conseguente riduzione del valore di carico della stessa. Tale svalutazione riflette le aspettative di utilizzo futuro degli asset, che rimarranno asset strategici europei a supporto dei nuovi flussi di gas da Sud”.
GLI OBIETTIVI FINANZIARI PER IL 2023
Snam conferma invece gli obiettivi finanziari per il 2023: investimenti di 2,1 miliardi di euro (di cui 1,9 miliardi di euro in ambito infrastruttura gas e 0,2 miliardi di euro in ambito transizione energetica), in crescita del 9% rispetto al 2022; una RAB tariffaria pari a circa 22,4 miliardi di euro, in crescita del 5% rispetto al 2022; un livello di Utile Netto adjusted pari a circa 1,1 miliardi di euro; un livello di debito netto tra i 15,0 e i 15,5 miliardi di euro, in funzione dell’andamento del circolante collegato alle attività regolate.