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Cosa farà Snam con le startup di idrogeno

Snam ha lanciato oggi HyAccelerator, un acceleratore di startup attive nella filiera dell'idrogeno. Tutti i dettagli.

La società di infrastrutture energetiche Snam ha annunciato il lancio, oggi, di HyAccelerator: si tratta di un programma di accelerazione per startup, chiamato così perché punta a favorire la “maturazione” di queste società permettendole di accedere a capitali e investimenti.

COS’È HYACCELERATOR

HyAccelerator ha scala globale, si rivolge alle startup che sviluppano tecnologie sull’idrogeno ed è gestito da Snam. È stata aperta una prima call, dedicata ad aziende che operano lungo l’intera filiera dell’idrogeno: dalla sua produzione al trasporto allo stoccaggio, fino agli usi finali nelle industrie e nella mobilità.

COME FUNZIONA

Le startup selezionate nelle varie call potranno accedere a un “percorso di accelerazione” dai quattro (il minimo) ai sei mesi (il massimo) di durata. Riceveranno, in questa fase, del supporto sulla ricerca e lo sviluppo, sulla creazione di contatti e sul test delle soluzioni da loro sviluppate. Potranno anche usufruire della rete creata da Snam attraverso l’Hydrogen Innovation Center, in collaborazione con università e centri di ricerca.

Dopodiché, terminato il periodo, le startup andranno a realizzare insieme a Snam degli studi di fattibilità per futuri progetti pilota sull’idrogeno.

L’IMPORTANZA DELL’IDROGENO NELLA TRANSIZIONE ENERGETICA

L’idrogeno è un combustibile “pulito”, nel senso che non rilascia gas serra (ad eccezione del vapore acqueo) che potrebbe favorire la decarbonizzazione di quei processi industriali e di quei trasporti difficilmente elettrificabili: la siderurgia da un lato, ad esempio; i treni o i camion a lunga percorrenza dall’altro.

L’idrogeno può inoltre essere utilizzato come “energia-rifugio”, ovvero come elemento per lo stoccaggio di energia rinnovabile che può essere convertita in elettricità nei momenti di bisogno: in questo modo, l’idrogeno permetterebbe di bilanciare la rete elettrica e di risolvere il problema dell’intermittenza di generazione delle fonti come l’eolico e il solare.

IL PROBLEMA DEI COSTI

Il problema dell’idrogeno, che storicamente ne ha ostacolato lo sviluppo e l’affermazione su larga scala, è negli alti costi di produzione, specialmente per quanto riguarda la varietà “verde” (cioè l’idrogeno prodotto utilizzando energia rinnovabile).

Produrre un chilo di idrogeno verde costa infatti tra i 4 e gli 8 dollari. Di contro, un chilo di idrogeno blu (ottenuto dal gas ma catturando le emissioni) costa circa 3,5 dollari. Mentre l’idrogeno grigio (senza cattura delle emissioni) è ancora più economico: 1,5 dollari al chilo.

IL COMMENTO DI PANZACCHI (SNAM)

Cosma Panzacchi, vicepresidente esecutiva della divisione Idrogeno di Snam, ha spiegato che “l’obiettivo di HyAccelerator è dare impulso allo sviluppo dell’ecosistema idrogeno puntando sulle tecnologie più promettenti e facilitandone l’ingresso sul mercato. Attraverso questa iniziativa, Snam entrerà in contatto con le startup più innovative del settore a livello globale, rafforzando il proprio ruolo di abilitatore della filiera dell’idrogeno e della transizione energetica”.

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