Tonfo in Borsa per il titolo Saipem che ha perso in Borsa il 30%. Perché?
Oggi, 31 gennaio, il gruppo Saipem ha annunciato il ritiro degli outlook comunicati il 28 ottobre scorso e ha fatto sapere che il bilancio civilistico del 2021 è previsto chiudersi con perdite superiori al terzo del capitale sociale, quindi sarà necessaria una ricapitalizzazione.
LE CAUSE, IN BREVE
La riduzione dell’EBITDA adjusted consolidato e la contrazione dei ricavi consolidati (di circa 1 miliardo di euro in entrambi i casi) sono state spiegate con l’incremento dei costi per i materiali e la logistica e con la pandemia, che ha fatto rallentare l’avanzamento di alcune commesse.
CONTATTI CON ENI E CDP
Nel comunicato si legge inoltre che Saipem ha avviato “contatti preliminari” con Eni e Cdp Industria (parte del gruppo Cassa depositi e prestiti), che controllano congiuntamente la società: Eni possiede una quota del 30,5 per cento, mentre Cdp Industria del 12,5. per cento Lo scopo di questi contatti è “verificare anche la loro disponibilità a partecipare a una tempestiva e adeguata manovra finanziaria”.
Nel 2016 Saipem era passata per un aumento di capitale. Potrebbe prossimamente verificarsi una nuova operazione di questo tipo, assieme alla rinegoziazione del debito della società con le banche.
CHI È L’AMMINISTRATORE DELEGATO
Dal 2021 Saipem è guidata da Francesco Caio nella carica di amministratore delegato: nel 2018 aveva assunto la posizione di presidente.
LE ACCUSE A CAIO
Secondo un analista del settore sentito da Startmag, “la linea di Caio è semplice: incolpa la precedente gestione. Eppure sotto Cao la società si era ripresa, durante un lungo periodo di prezzo basso del petrolio. Adesso, con la ripresa che oramai tira da due anni, dovrebbe essere più semplice”.
Cao è Stefano Cao, predecessore di Caio: è stato amministratore delegato di Saipem dal 2015 al 2021.
Il prezzo del Brent, il contratto di petrolio più utilizzato a livello internazionale, è arrivato oggi a 90,69 dollari al barile: è il livello più alto dall’ottobre 2014. Il contratto Brent per aprile si scambia a 88,98 dollari.
“Inoltre”, prosegue l’analista che preferisce l’anonimato, Francesco Caio “ha fatto un nuovo piano ad ottobre, dopo avere cambiato tutta la prima linea. E poi è stato presidente nei tre anni precedenti”.
IL TWEET DI MOSCETTI
Su Twitter Franco Moscetti, fondatore e amministratore delegato di Axel, già ai vertici di Amplifon e del gruppo Sole 24 Ore, si è chiesto: “in una attività come quella di Saipem non si riesce a prevedere cosa succede a tre mesi?”, riferendosi al ritiro degli outlook diffusi a fine ottobre scorso.
“Le stime preliminari evidenziano, rispetto all'outlook comunicato al mercato il 28.10.21, un EBITDA adjusted consolidato del 2’ semestre 2021 in riduzione di circa 1 miliardo di euro”. In una attività come quella dì SAIPEM non si riesce a prevedere cosa succede a 3 mesi data?
— Franco Moscetti (@Axelgb2016) January 31, 2022
“Quindi”, prosegue, “il backlog contratti verificato il 28.10.21 era fasullo (poi ne vedremo la ragione)”.
CAIO VERSO L’USCITA?
Anche per le notizie odierne – il titolo Saipem precipitato del 30% – si rincorrono le voci di un’uscita di Caio da Saipem. Voci, peraltro, che non sono una novità. Nelle scorse settimane, infatti, si sono intensificati i rumors – forse proprio per le difficoltà economiche incipienti del gruppo Saipem? – secondo cui il numero uno del gruppo era in procinto di andare al vertice di altre società controllate dallo Stato: ci sono state le ipotesi di Invitalia (ma nel gruppo del Mef il candidato numero uno per prendere il posto di Domenico Arcuri è Bernardo Mattarella, alla testa del Mediocredito centrale controllato da Invitalia) e di Sace, dove da poco si è dimesso – per opportunità nel settore privato annunciate – l’ormai ex presidente Rodolfo Errore.