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Sabotaggio Nord Stream

Gli ucraini hanno sabotato il Nord Stream?

Il Washington Post ha scritto che la Cia sapeva che l'Ucraina si stava preparando a sabotare il gasdotto Nord Stream. Ecco fatti, domande e speculazioni. Il punto di Pierluigi Mennitti da Berlino

 

È probabile che molti sapessero quel che lo scorso autunno si stava muovendo attorno ai tubi del Nord Stream, il controverso gasdotto che dal 2011 trasportava il gas russo direttamente in Germania, sotto il Mar Baltico. Lo sapeva la Cia e lo sapevano i tedeschi, cui il servizio segreto statunitense aveva girato la notizia.

LA CIA SAPEVA DELL’OPERAZIONE UCRAINA CONTRO IL NORD STREAM?

Dopo le indiscrezioni dello Spiegel tocca adesso al Washington Post tornare in prima fila, rivelando che tre mesi prima delle esplosioni sul fondo del Mar Baltico, avvenute a settembre dello scorso anno, la Cia aveva ricevuto un avviso dettagliato da un servizio di intelligence europeo, secondo il quale una squadra di sei membri di un’unità d’élite ucraina progettava di far saltare in aria gli oleodotti del Mar Baltico in un operazione di immersione segreta. Si riteneva che gli ucraini avrebbero potuto pianificare il noleggio di una barca in Svezia per effettuare l’attacco (in realtà poi noleggiata in Germania, nel Meclemburgo-Pomerania anteriore). E di conseguenza, gli americani avevano informato i propri partner, compresi i tedeschi.

Il quotidiano statunitense sostiene di essere in possesso di un documento dei servizi segreti americani che elenca le scoperte sul piano di attacco. Secondo quanto riassume questa mattina l’Handelsblatt, il membro della Guardia Nazionale statunitense Jack Teixeira, che nel frattempo è stato incriminato, avrebbe condiviso il documento insieme a centinaia di altri documenti segreti in un gruppo di chat privato sulla piattaforma online Discord. Il Washington Post ha ottenuto l’accesso a molti di questi documenti e sta pubblicando una serie di articoli sulla fuga di notizie. Secondo il quotidiano statunitense, le persone coinvolte hanno riferito direttamente al capo dell’esercito ucraino, Valeriy Saluschnyi, mentre il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy non è stato deliberatamente informato dei piani per poter negare in modo credibile la responsabilità ucraina.

INDISCREZIONI E PISTE

Sono indiscrezioni che in parte si incrociano e combaciano con le piste che stanno seguendo i procuratori federali in Germania. Gli investigatori tedeschi hanno identificato una barca a vela che si ritiene collegata all’attacco. Un estratto del mandato di perquisizione ottenuto dall’Handelsblatt mostra che gli investigatori sono risaliti alle tracce dei sabotatori del Nord Stream e alla barca a vela Andromeda (nominativo DK7033) e a Mola Yachting GmbH.

Il quotidiano economico di Düsseldorf riassume lo stato delle indagini, per quel che la stampa tedesca è riuscita a sapere da fonti interne. All’inizio di settembre 2022, alcuni uomini e forse una donna sarebbero salpati a bordo dell’Andromeda. A quanto pare, a bordo c’erano sommozzatori esperti che sono riusciti a piazzare diverse cariche esplosive alle condutture di Nord Stream, a una profondità di 70-80 metri. A bordo del veliero sarebbero state trovate tracce di esplosivo.

Le esplosioni sono avvenute il 26 settembre a sud-est e a nord-est dell’isola danese di Bornholm, nel Mar Baltico. Una stringa del gasdotto Nord Stream 2, che non è mai entrato in funzione, ed entrambe le stringhe del vecchio gasdotto Nord Stream si sono rotte e rilasciando grandi quantità di gas.

IL GOVERNO UCRAINO HA PARTECIPATO ATTIVAMENTE?

Le autorità danesi e svedesi hanno da subito escluso la possibilità di un incidente. Secondo gli esperti, le fotografie subacquee dei siti di esplosione indicano che gli esplosivi sono esplosi all’esterno dei tubi, che erano racchiusi in uno strato di cemento. Non è ancora chiaro se i sabotatori abbiano agito da soli o per conto del governo ucraino. Non si esclude nemmeno un’operazione di falsa bandiera (false flag), in cui gli autori hanno disseminato una falsa pista per coinvolgere l’Ucraina.

Tuttavia, scrive ancora l’Handelsblatt, la fuga di notizie su Discord supporta ora la teoria che parti della leadership ucraina potrebbero essere coinvolte nell’attacco: “Secondo l’intelligence, la squadra di sommozzatori da combattimento era subordinata al generale Valery Salushnyi, comandante in capo dell’Ucraina e, se confermato, le relazioni di Kiev con l’Europa e in particolare con la Germania potrebbero essere danneggiate”. Ad esempio “oscurando i negoziati di adesione all’unione Europea”, mentre sull’ingresso di Kiev nella Nato il governo tedesco ha proprio di recente premuto di nuovo sul pedale del freno.

Diplomatici occidentali hanno confermato all’Handelsblatt che “la traccia dell’Ucraina è considerata credibile”. Ufficialmente, però, nessuno vuole commentare la notizia a causa dell’esplosività della situazione politica, nota ancora il quotidiano tedesco: l’Ucraina dipende dagli aiuti militari e dai trasferimenti finanziari dell’Occidente per difendersi dalla guerra di aggressione russa.

In Germania ci si chiede perché l’Ucraina avrebbe dovuto ordinare l’esplosione di condutture che erano già un investimento in rovina. Il governo di Kiev ha ripetutamente smentito le speculazioni su un possibile coinvolgimento.

Ma altre e più ingombranti domande le pone lo Spiegel, che nelle ultime settimane è stato particolarmente attivo sulle tracce degli inquirenti tedeschi. Il settimanale si chiede “cosa ha fatto l’amministrazione statunitense quando ha scoperto i piani, oltre a condividere le informazioni? Cosa hanno fatto gli altri governi europei, cosa ha fatto il governo federale? Il governo ucraino si è confrontato con i risultati? E come reagiranno Washington e Berlino se dovesse essere confermato il sospetto che il personale militare ucraino fosse tra gli autori? Cosa ne sapeva il presidente ucraino?”. E soprattutto: “Ci sarà mai una risposta?”.

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