Skip to content

Arctic Lng 2

Le sanzioni gelano i piani della Russia sul Gnl nell’Artico

Per effetto delle sanzioni americane, la Russia sta avendo difficoltà a vendere il gas liquefatto spedito da Arctic Lng 2: le metaniere vengono caricate, ma restano in acque russe o europee.

Per effetto delle sanzioni statunitensi, la Russia sta avendo difficoltà a vendere il gas naturale liquefatto (Gnl) spedito da Arctic Lng 2, il grande progetto nell’artico siberiano sviluppato da Novatek.

IL GAS DI ARCTIC LNG 2 NON TROVA ACQUIRENTI

Stando infatti alle immagini satellitari e ai dati di tracciamento delle navi riportati dal Financial Times, da agosto sono partite tre metaniere da Arctic Lng 2. Una di queste, chiamata Everest Energy, ha scaricato il combustibile in un’unità galleggiante di stoccaggio posizionata in una baia nel nord della Russia ed è tornata indietro; anche gli altri due carichi sono rimasti nelle acque europee o russe, senza venire consegnati a un acquirente.

LE SANZIONI AMERICANE

Il governo russo ha puntato parecchio su Arctic Lng 2, la cui produzione – una volta raggiunta la piena capacità – dovrebbe ammontare a 20 milioni di tonnellate di gas liquefatto, vale a dire un quinto dell’obiettivo di produzione annua nazionale al 2030. I piani di Mosca sono tuttavia ostacolati dalle sanzioni statunitensi, che colpiscono non soltanto il progetto in questione ma anche la cosiddetta “flotta ombra” di navi per il trasporto degli idrocarburi, finendo per disincentivare i potenziali acquirenti.

LE METANIERE RUSSE RESTANO FERME

La prima metaniera ad aver caricato gas liquefatto da Arctic Lng 2, chiamata Pioneer, ha trasferito il carico a un’imbarcazione nel mar Mediterraneo orientale, in prossimità di Porto Said (Egitto), sul finire di agosto; da allora, però, entrambe le navi sono rimaste ferme. Pochi giorni fa gli Stati Uniti hanno sanzionato il proprietario e il gestore della nave che ha ricevuto il combustibile.

La seconda metaniera ad essere stata caricata ad Arctic Lng 2, Asia Energy, si è diretta inizialmente verso il mar di Norvegia, ma ha fatto ritorno in acque russe senza aver scaricato: al momento si trova in una baia nella regione di Murmansk, accanto a un’unità galleggiante di stoccaggio.

COSA HA FATTO PALAU

Le tre navi – Pioneer, Asya Energy ed Everest Energy – battono tutte bandiera di Palau, una piccola nazione insulare nell’oceano Pacifico, che ha sospeso le loro registrazioni a seguito delle sanzioni americane.

QUANTO VALE ARCTIC LNG 2 PER LE ENTRATE DELLA RUSSIA?

Non è chiaro a quanto ammontino le entrate economiche della Russia legate al progetto Arctic Lng 2, visto che molte aziende hanno smesso di pubblicare dati dettagliati. Tuttavia, la crescita dei ricavi di Novatek legati alle vendite di idrocarburi nel trimestre aprile-giugno sono cresciute del 15 per cento su base annua, il che suggerisce comunque un aumento dei volumi totali delle spedizioni.

COSA FARANNO CINA E INDIA

Secondo gli analisti sentiti dal Financial Times, le sanzioni statunitensi rendono altamente improbabile che i paesi del blocco occidentale possano importare gas liquefatto da Arctic Lng 2. Allo stesso modo, le sanzioni non riusciranno a fermare del tutto la compravendita di Gnl tra la Russia e le nazioni non allineate a Washington: alcune di queste correranno il rischio, a cominciare da India e Cina.

Dopo l’invasione dell’Ucraina e il distacco energetico tra Russia ed Europa, India e Cina sono diventate grosse acquirenti di petrolio russo, approfittando degli sconti offerti da Mosca. Allo stesso modo, potrebbero chiedere prezzi scontati anche per le forniture di gas liquefatto, così da bilanciare i rischi per l’aggiramento delle sanzioni. Sul lungo termine può essere un problema per il Cremlino, dato che le entrate economiche della Russia dipendono in larga parte dall’industria oil & gas.

Torna su