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Regno Unito

Auto e caldaie: perché il Regno Unito ammorbidirà il piano per la decarbonizzazione

Il governo del Regno Unito vuole rivedere e ammorbidire alcuni divieti (auto e caldaie) del piano per la neutralità carbonica: "non salveremo il pianeta mandando in bancarotta il popolo britannico".

Il governo del Regno Unito, guidato dal primo ministro conservatore Rishi Sunak, ha intenzione di rivedere alcune parti del piano per la neutralità carbonica al 2050 (l’azzeramento netto delle emissioni di gas serra) con l’obiettivo di ridurre l’onere finanziario sulla popolazione. “Non salveremo il pianeta mandando in bancarotta il popolo britannico”, ha detto la ministra degli Interni Suella Braverman.

IL POSTICIPO DEL BAN AL MOTORE ENDOTERMICO

Una delle misure – parte di un approccio “proporzionato” alla decarbonizzazione, come l’ha definito Sunak – sarà il posticipo del divieto di vendita di nuove automobili a benzina e a gasolio, che verrà spostato dal 2030 al 2035, come nell’Unione europea.

LA PROTESTA DELLE CASE AUTOMOBILISTICHE IN REGNO UNITO

Le grandi case automobilistiche, che stanno puntando molto sulla mobilità elettrica, non sono però contente. Ford UK ha protestato, dicendo di aver investito 532 milioni di dollari nell’elettrificazione della sua offerta per il Regno Unito avendo come orizzonte il 2030.

La settimana scorsa il gruppo BMW ha annunciato un investimento da 774 milioni di dollari nel suo stabilimento di Oxford per la produzione di Mini elettriche.

Stellantis – proprietaria, tra gli altri, del marchio FIAT – ha avviato di recente la produzione di furgoni elettrici a Ellesmere Port, l’unico stabilimento dedicato esclusivamente alla manifattura di veicoli elettrici in tutto il paese. I veicoli elettrici sono piuttosto diffusi nel Regno Unito: ne circolano oltre 1,1 milioni.

COME VANNO LE EMISSIONI DEL REGNO UNITO

Il Regno Unito è stata la prima economia avanzata a creare un obiettivo giuridicamente vincolante per l’azzeramento netto delle emissioni entro il 2050. Dal 1990 le emissioni nazionali si sono ridotte di quasi il 50 per cento grazie alla chiusura delle centrali a carbone e all’espansione dei parchi eolici offshore.

Secondo Climate Action Tracker, il Regno Unito è uno dei pochi paesi a essere sulla buona strada per contribuire all’obiettivo internazionale di contenimento dell’aumento della temperatura terrestre entro gli 1,5 °C.

IL DIVIETO DELLE CALDAIE A GAS

La decisione di ammorbidire le politiche sulla decarbonizzazione – che pure erano state sostenute da diversi governi conservatori, come quello di Boris Johnson, con l’intenzione di stimolare la crescita economica e l’innovazione – si spiega con il generale aumento dei costi per la sostituzione dei mezzi di trasporto o degli impianti di riscaldamento domestico con alternative “pulite”. Se non verrà rivisto, nel 2035 scatterà un divieto di installazione di nuove caldaie a gas nelle case, volto a favorire la diffusione delle pompe di calore alimentabili con elettricità rinnovabile.

Anche la Germania, dove i Verdi fanno parte della coalizione di governo, ha modificato i piani sulla sostituzione delle caldaie a gas.

Secondo la ministra Braverman, “dobbiamo adottare un approccio pragmatico, proporzionato e utile ai nostri obiettivi. Non salveremo il pianeta mandando in bancarotta il popolo britannico”.

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