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Carbone

Perché il carbone batterà tutti i record

Secondo l'Agenzia internazionale dell'energia, nel 2022 i consumi di carbone nel mondo saranno i più alti di sempre. Le stime precedenti si sono rivelate completamente errate: ecco perché.

Stando a un rapporto dell’Agenzia internazionale dell’energia, nel 2022 il consumo globale di carbone raggiungerà il massimo storico, superando il record raggiunto nel 2013.

DATI E PREVISIONI

Secondo l’organizzazione, l’utilizzo di carbone – l’idrocarburo più inquinante – toccherà il suo picco quest’anno o il prossimo, dopodiché si stabilizzerà fino al 2025, prima di iniziare a diminuire.

Nel 2022 la domanda di carbone aumenterà dell’1,2 per cento, arrivando a 8 miliardi di tonnellate.

Il carbone non è soltanto la fonte più utilizzata nel mondo per la generazione elettrica – oltre che un combustibile necessario alla produzione di acciaio e cemento -, ma anche quella più “sporca” in termini di gas serra rilasciati: la sua combustione è la singola più grande fonte di emissioni di anidride carbonica.

LE PREVISIONI (SBAGLIATE) DELL’AGENZIA INTERNAZIONALE DELL’ENERGIA

Nel 2020 l’Agenzia internazionale dell’energia aveva stimato un crollo del 7 per cento dei consumi globali di carbone, prevedendo che il suo utilizzo non avrebbe mai più fatto ritorno ai livelli pre-pandemici grazie all’accelerazione dei piani di transizione ecologica.

Così non è stato: non soltanto il calo effettivo dell’uso di carbone nel 2020 fu meno profondo di quanto stimato (il 4,4 per cento in meno, non il 7), ma si è rivelato anche meno duraturo di quanto previsto, ricorda Quartz.

LA GUERRA IN UCRAINA, LA CRISI DEL GAS E IL BOOM DEL CARBONE

La COP26, la conferenza sul clima delle Nazioni Unite svoltasi a Glasgow nell’ottobre-novembre 2021, prometteva di “consegnare il carbone alla storia”, sostituendolo con fonti più pulite.

Pochi mesi dopo, però, l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha sconvolto i mercati energetici e scatenato una corsa frenetica all’accaparramento di gas naturale. Le difficoltà nel reperirlo, sia per la scarsità di forniture alternative sia per i prezzi altissimi, hanno indotto molti governi – in Europa soprattutto la Germania – a ripiegare sul carbone.

A contribuire all’aumento dell’utilizzo di carbone nel mondo sono state anche la siccità in Cina, che ha ridotto la generazione di energia idroelettrica, e i problemi tecnici ai reattori in Francia, che hanno limitato fortemente la capacità produttiva di elettricità dal nucleare.

DOVE AUMENTA LA DOMANDA (E DOVE CALA)

Nel 2022 la domanda di carbone è cresciuta sia in Europa che in India e in Cina (la maggiore consumatrice al mondo). È diminuita invece negli Stati Uniti, dove c’è grande disponibilità di gas naturale a prezzi molto più bassi di quelli europei.

LE EMISSIONI

Stando a uno studio del Global Carbon project, nel 2022 il consumo di combustibili fossili – innanzitutto petrolio e carbone – genererà 37,5 miliardi di tonnellate di emissioni di CO2: è il valore più alto mai registrato dall’organizzazione.

Come ha scritto il Washington Post, sembra esistere una corrispondenza tra crisi economica e calo delle emissioni. I livelli di CO2, infatti, sono diminuiti sia nel 1973 che nel 1979, anni di shock petroliferi; poi ancora nel 2008 e nel 2009, a causa della Grande recessione; e anche nel 2020, per via della pandemia di coronavirus e dei lockdown.

COME ANDRANNO LE RINNOVABILI NEL 2022

Nell’ultimo rapporto dell’Agenzia internazionale dell’energia sullo stato delle rinnovabili si legge che nei prossimi cinque anni la crescita della capacità energetica globale dalle fonti pulite andrà a raddoppiare, aumentando di quasi 2400 gigawatt, per arrivare a 5640 GW in tutto.

“Le rinnovabili si stavano già espandendo velocemente”, ha dichiarato Fatih Birol, direttore esecutivo dell’organizzazione. “Ma la crisi energetica globale”, aggravata dalla guerra in Ucraina, “le ha spinte in una nuova e straordinaria fase di crescita ancora più rapida, perché i paesi stanno cercando di capitalizzare i vantaggi della sicurezza energetica”.

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