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Prysmian

Tutte le toppe al bilancio di Prysmian per il caso Western Link

Tutte le ricadute contabili del caso Western Link per Prysmian

Western Link costringe Prysmian a rivedere i conti. Quelli del 2018, però. La società, infatti, ha deciso di effettuare un accantonamento di 70 milioni di euro, rivedendo il bilancio dello scorso, ma (almeno per ora) conferma le stime per l’esercizio in corso. Andiamo per gradi.

LE STIME 2019

L’esercizio in corso dovrebbe chiudersi per il gruppo con un margine operativo lordo (Ebitda) rettificato combined in aumento nel range tra 950 milioni e 1,020 miliardi, rispetto ai 767 milioni di euro del 2018 (tenuto conto per tutto l’anno dei risultati di General Cable).

CONFERMATO ANCHE IL DIVIDENDO

Confermata da Prysmian anche la proposta di dividendo di 0,43 euro per azione, per un ammontare complessivo di circa €113 milioni. Il dividendo, se confermato in occasione dell’assemblea degli azionisti, sarà posto in pagamento a partire dal 26 giugno 2019, record date 25 giugno 2019 e data stacco il 24 giugno 2019.

ACCANTONAMENTI PER OLTRE 90 MILIONI DI EURO

L’apparenza inganna, però. Le conferme del 2019 mascherano, infatti, le revisioni sui conti del 2018. L’azienda è stata costretta a prevedere accantonamenti per 70 milioni di euro e a rivedere i conti dell’intero 2018 (diffusi lo scorso 5 marzo) in considerazione del problema, rilevato lo scorso 6 aprile, che ha determinato l’interruzione del collegamento sottomarino Western Link.

Accantonamenti per 25 milioni di euro, invece, sono stati previsti a fronte dei problemi Antitrust.

IL PROBLEMA WESTERN LINK

“In data 6 aprile 2019 è stato rilevato un problema che ha determinato l’interruzione del collegamento sottomarino Western Link. Le verifiche effettuate hanno localizzato la problematica verificatasi durante l’esecuzione del commissioning test nella tratta offshore del cavo. A fronte di tale ulteriore problematica il Consiglio, sulla base delle valutazioni dei tecnici, ha ritenuto di effettuare un accantonamento per €70 milioni. Tale accantonamento è a fronte delle penali previste contrattualmente, dei costi di riparazione e dei costi accessori relativi alla problematica occorsa il 6 aprile e a ulteriori riparazioni che si dovessero eventualmente rendere necessarie nel prevedibile futuro”, si legge in una nota dell’azienda.

L’ANTITRUST

“Tra la fine del mese di marzo e gli inizi del mese di aprile 2019, alcune società del gruppo hanno ricevuto richieste di risarcimento danni da taluni clienti conseguenti alla decisione dell’aprile del 2014 della Commissione Europea relativa a presunte condotte anticoncorrenziali nel mercato dei cavi ad alta tensione terrestri e sottomarini. Il Consiglio, sulla base anche delle valutazioni degli studi legali incaricati, ha ritenuto di effettuare un accantonamento per €25 milioni”, spiega ancora Prysmian.

IL BILANCIO 2018

I ricavi del gruppo guidato da Valerio Battista sono stati così ridotti di 53 milioni a 11,524 miliardi (-0,2% sul 2017). Sulla base di tale modifica la crescita organica si attesta al 2,8% (rispetto al 3,3% comunicato il 5 marzo).

L’Ebitda rettificato si attesta a 767 milioni per 70 milioni, sempre per effetto degli accantonamenti sulla commessa WesternLink. L’utile netto, si è ridotto per 72 milioni, attestandosi a 58 milioni. Il capitale investito netto e il patrimonio netto si sono ridotti per 72 milioni. L’indebitamento finanziario netto è rimasto invariato a 2,222 miliardi, includendo 2,601 miliardi relativi all’acquisizione di General Cable.

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