La compagnia petrolifera statunitense Chevron, una delle principali Big Oil internazionali, ha raggiunto un accordo per acquistare Hess Corporation, un’altra azienda americana del settore, per 53 miliardi di dollari. L’operazione permetterà a Chevron sia di espandere la sua presenza negli Stati Uniti, sia di ottenere una quota nelle operazioni in Guyana della rivale ExxonMobil.
Exxon, un altro dei pesi massimi dell’industria oil & gas, ha peraltro comunicato da poco una maxi-acquisizione da 58 miliardi di Pioneer Natural Resources.
COSA CAMBIA PER CHEVRON
L’amministratore delegato di Chevron, Michael Wirth, ha detto che l’accordo con Hess farà bene alla sicurezza energetica perché “mette insieme due grandi aziende americane”. Sotto la sua guida, la compagnia ha già acquisito le aziende PDC Energy e Noble Energy, entrambe specializzate nell’estrazione di idrocarburi shale.
Sommando i livelli produttivi di PDC, Noble e Hess, l’output totale di Chevron arriverebbe a 3,7 milioni di giorni al giorno. Considerando solo le risorse shale, estratte negli Stati Uniti e rapidamente modulabili, Chevron arriverà a 1,3 milioni di barili al giorno, grossomodo pareggiando i livelli produttivi di Exxon dopo l’acquisizione di Pioneer.
OCCHI PUNTATI SULLA GUYANA
L’unione con Hess garantirà a Chevron asset situati in regioni a basso rischio, come il golfo del Messico e la formazione Bakken nel Dakota del nord. L’accordo, inoltre, darà a Chevron una quota del 30 per cento nel blocco petrolifero Stabroek in Guyana, in Sudamerica. Il blocco in questione è gestito da Exxon e partecipato dalla cinese CNOOC; la produzione dovrebbe triplicare entro il 2027, superando gli 1,2 milioni di barili al giorno.
La partecipazione in Stabroek viene considerata dagli analisti un po’ il gioiello nella corona di Hess, che passerà a Chevron. Questo perché dal 2015 a oggi in Guyana sono stati scoperti più di 11 miliardi di barili di petrolio e gas naturale: il boom petrolifero sta stimolando la crescita economica in un paese che, prima del greggio, era uno dei più poveri del Sudamerica.
I DETTAGLI FINANZIARI DELL’OPERAZIONE CHEVRON-HESS
Per acquistare Hess, Chevron ha offerto circa 171 dollari ad azione, un premium del 4,9 per cento. Il valore totale dell’operazione, includendo il debito, è di 60 miliardi di dollari. L’operazione andrà approvata dalle autorità regolatorie, ma non dovrebbero sorgere problematiche di natura antitrust: si prevede dunque una chiusura verso la prima metà del 2024; dopodiché, l’amministratore delegato di Hess, John Hess, entrerà nel consiglio di amministrazione di Chevron.
I PIANI PER IL FUTURO
Chevron ha già fatto sapere di voler procedere con la vendita di asset per un valore di 15-20 miliardi di dollari e con la realizzazione di investimenti da 19-21 miliardi all’anno in mega-progetti. La società, inoltre, ha intenzione di aumentare dell’8 per cento il dividendo annuo agli azionisti e di insistere maggiormente sul riacquisto delle azioni, se i prezzi del petrolio rimarranno alti.
A differenza delle compagnie petrolifere europee, che si stanno concentrando anche sulle energie rinnovabili, quelle statunitensi – come Exxon e Chevron, appunto – rimangono focalizzate sugli idrocarburi. Da un punto di vista economico questa strategia sta dando i suoi frutti, ma viene criticata dagli attivisti per il clima.