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India

Perché la vera partita delle emissioni si gioca in Cina e India. Parola di Eni

Che cosa ha detto Lapo Pistelli, direttore Public affairs di Eni, durante l'audizione sul Recovery fund in commissione Bilancio alla Camera

Per centrare gli obiettivi dell’accordo di Parigi non è l’Europa determinante – come molti anche in Italia pensano – bensì sono dalla Cina e dalla Cina che devono arrivare le misure opportune per abbassare in maniera robusta le emissioni.

E’ quello che ha sottolineato tra l’altro Lapo Pistelli, direttore Public affair di Eni, parlando degli obiettivi del Recovery fund nel corso di un’audizione in Parlamento. Ecco tutti i dettagli.

IL RUOLO DI CINA E INDIA

“Se l’Europa, improvvisamente, in una notte, fosse in grado di abbattere tutte le sue emissioni di Co2, avremmo abbattutto il 9% delle emissioni del Pianeta. Il 91% dell’intera partita non è in Europa, la vera partita è fuori dall’Europa, la si gioca in India e in Cina”, ha detto in audizione alla Camera Lapo Pistelli, direttore Public affair di Eni. “Stiamo facendo un grande sforzo generato dal Recovery Fund che si inserisce nel quadro della battaglia europea che ha come riferimento gli obiettivi di Parigi”. “Se per esempio – ha proseguito – l’India decidesse di cambiare il suo sistema di trasporto da carbone a gas, farebbe una grande differenza. La Cina lo scorso anno ha emesso di più in assoluto, più della somma delle emissioni americane ed europee insieme, ma è anche il paese che in un solo anno ha installato 55 dei 95 gigawatt di fotovoltaico che è di più di quanto gli Stati Uniti hanno istallato nella loro storia. Questi grandi giganti possono dire in quale direzione si va. Noi dobbiamo fare la nostra parte e sul clima stiamo mantenendo un profilo altissimo di ambizione”.

COME SI DEVE MUOVERE L’ITALIA

Per il paese e’ fondamentale non puntare su un silver bullet, ma su un paradigma di più soluzioni che cambiano profili di domanda e offerta: solo attraverso l’integrazione di queste politiche sarà possibile raggiungere gli obiettivi del Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec). Così Lapo Pistelli, direttore Public affairs di Eni, durante la sua audizione odierna sul Recovery fund in commissione Bilancio alla Camera: “Servono politiche che abbattano i profili emissivi: potete contare su aziende che non si limitano a prendere tecnologie da fuori o ad installare roba prodotta all’estero, ma prodotti italiani che possono aiutare l’infrastruttura produttiva nazionale a fare questo salto di scala”, ha detto, valutando positivamente il contributo dell’ecobonus introdotto dal governo per l’efficienza energetica nello stock abitativo, che “aiuta molto per ciascuno a dare il suo contributo per l’abbattimento del profilo emissivo”.

PORTATA E FINI DEL RECOVERY FUND

Il Recovery fund è un’opportunità importante per pianificare investimenti volti a modernizzare il paese e accompagnarlo verso obiettivi di transizione energetica e digitale che erano già noti, a di cui la pandemia ha solo accelerato l’urgenza. Cosi’ Lapo Pistelli, direttore Public affairs di Eni, durante la sua audizione odierna sul Recovery fund in commissione Bilancio alla Camera. “Per presentare un piano serve uno sforzo collettivo e coerente a cui devono prendere parte anche le aziende a partecipazione statale: dobbiamo trasformare tecnologie e infrastrutture, sfruttando le possibilità di filiera che siamo in grado di aprire”, ha detto, sottolineando che “la vera sfida ora e’ diventare protagonisti di innovazione e sviluppo tecnologico”.

IL RUOLO DI RAVENNA

Pistelli ha poi parlato del progetto a Ravenna per la cattura, l’utilizzo e lo stoccaggio di Co2, che rappresentano elementi essenziali per la decarbonizzazione globale e non solo italiana, per contribuire alla produzione di energia elettrica decarbonizzata e idrogeno blu, che andrebbero a loro volta ad alimentare settori il cui profilo carbonico e’ molto difficile da abbattere.

DECARBONIZZAZIONE

L’introduzione sul mercato di prodotti dedicati alla decarbonizzazione dei trasporti è una partita in cui Eni è già molto attiva, e un pilastro su cui lavorera’ nel quadro del Recovery fund, ha detto anche il  direttore Public affairs di Eni, durante la sua audizione odierna sul Recovery fund in commissione Bilancio alla Camera: “Un tema importante riguarda la componente pesante dei trasporti, la cui elettrificazione al momento e’ estremamente difficile dal punto di vista tecnologico: siamo pero’ un centro di eccellenza per il trasporto sostenibile Gnl, e siamo in grado di ridurre l’impronta ambientale dei carburanti in questa fase di transizione”, ha aggiunto.

LA STRATEGIA PER GLI ENERGIVORI

L’Italia è la seconda manifattura d’Europa, e per mantenere questa posizione, senza dimenticare l’obiettivo di ridurre le emissioni di Co2 nella produzione, è necessaria una strategia che sia in grado di adeguare a questa nuova realtà i settori più “energivori”, ha aggiunto Pistelli: “Abbiamo comparti come l’acciaio, la carta, la chimica o la raffinazione, che sono molto difficili da decarbonizzare e a cui e’ ascrivibile il 25 per cento delle emissioni globali: e’ qui che bisogna promuovere una trasformazione attraverso l’introduzione di nuovi prodotti”, ha spiegato, sottolineando anche la necessita’ di un sistema di norme e incentivi in grado di “accompagnarci verso questo sistema che stiamo costruendo”.

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