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Cina

Perché il petrolio non schizzerà troppo. Report

Petrolio, che cosa prevedono gli analisti dell’Oxford Institute for Energy Studies (OIES)

 

Nonostante i prezzi in aumento finora quest’anno, e nonostante le aspettative di miglioramento della domanda globale di petrolio, soprattutto entro la fine dell’anno, il mercato non ha in sé nessun elemento in grado di scatenare un “superciclo” del petrolio e di spingere i prezzi intorno ai 100 dollari al barile. Questo a meno che non non si verifichino grandi shock di mercato del tutto inaspettati. È quanto hanno affermato gli analisti dell’Oxford Institute for Energy Studies (OIES) nelle loro ultime previsioni mensili a breve termine.

RISPETTO AL 2020 LE PROSPETTIVE PER IL PETROLIO SONO COMPLETAMENTE DIVERSE

“Aprile 2020 è stato il peggior mese di sempre per quanto riguarda il petrolio su equilibri di mercato, prezzi e sentiment. Il mercato del petrolio ha visto la più grande contrazione anno su anno della della domanda globale, che ha raggiunto l’impressionante numero di 23,3 milioni di barili al giorno. I prezzi del Brent sono crollati al minimo di 18 anni, con una media di 23,3 dollari al barile – hanno evidenziato gli analisti britannici -. Se si aggiungono le pressioni sullo stoccaggio e il sentiment negativo in seguito alla rottura dell’accordo OPEC+ nel marzo 2020, aprile 2020 sarà ricordato come il mese più cupo nella storia dei mercati petroliferi. Un anno dopo e le prospettive del mercato del petrolio sembrano fondamentalmente diverse”.

PREZZI, SCORTE E DEFICIT DI MERCATO NEL 2021 DEL PETROLIO

Per marcare le differenze basta prendere in considerazione i prezzi che, secondo l’analisi di Oxford “hanno recuperato il 98 per cento dal crollo di aprile 2020 a oltre 60 dollari al barile per arrivare a una media di 65,2 dollari al barile a marzo 2021; il mercato si è spostato in deficit; le scorte OCSE si stanno avvicinando alla loro media 2015-2019. Questo impressionante recupero è avvenuto nonostante l’ampia l’incertezza che circonda la domanda di petrolio e il fatto che deve ancora recuperare completamente il suo livello pre-pandemico”.

MALGRADO CI SI ASPETTI UN RIMBALZO DELLA DOMANDA REGNA ANCORA L’INCERTEZZA

“Le nostre stime suggeriscono che la domanda globale di petrolio nel 1 trimestre 2021 si attesta a 4,9 mln di barili al giorno sotto i livelli del 2019. E sebbene l’aspettativa dominante è che la domanda di petrolio rimbalzi fortemente nel II semestre del 2021, quando i paesi toglieranno le restrizioni e la ripresa economica globale accelererà, l’incertezza sui tempi e sul ritmo del rimbalzo rimane alta”, ha evidenziato il report.

IL SUPERCICLO È NELLE PREVISIONI DI JP MORGAN E GOLDMAN SACHS

A differenza dell’Oxford Institute con il rialzo dei prezzi del petrolio all’inizio di quest’anno, alcune banche, tra cui JP Morgan e Goldman Sachs, hanno dichiarato a febbraio di aspettarsi un nuovo superciclo del petrolio, con le economie in ripresa dallo shock pandemico dello scorso anno, come si legge su Oilprice.

PER L’AIE NESSUN SUPERCICLO IN VISTA

L’Agenzia Internazionale dell’Energia (Aie), tuttavia, non vede un superciclo del petrolio all’orizzonte grazie a un’offerta abbondante e una grande capacità di riserva globale.

“Il forte rialzo del petrolio a circa 70 dollari al barile ha spinto a parlare di un nuovo super ciclo e di un’incombente carenza di offerta. I nostri dati e le nostre analisi suggeriscono il contrario”, ha affermato l’Aie nel suo rapporto sul mercato petrolifero di marzo.

PREZZI IN CALO A CAUSA DEL PROLUNGAMENTO DEI LOCKDOWN

Dall’impennata a 70 al barile all’inizio di marzo, i prezzi del petrolio sono ora scesi di oltre 5 dollari al barile, con il Brent Crude scambiato a circa 64 dollari negli ultimi giorni, appesantito dalle preoccupazioni per la ripresa della domanda a causa del rinnovo dei lockdown nelle principali economie europee.

MANCANO I FATTORI SCATENANTI PER IL VERIFICARSI DI UN SUPERCICLO

Insomma, hanno scritto gli analisti di OIES “il recente rimbalzo del prezzo del petrolio non segnala ancora l’inizio del prossimo superciclo del petrolio, poiché mancano ancora i fattori scatenanti chiave. Quei fattori scatenanti mancanti sono l’offerta anelastica tra la domanda in aumento, la mancanza di capacità di spazio e i vincoli di raffinamento”.

“I prezzi del petrolio dipenderanno dal ritmo di ripresa della domanda ed è probabile che vengano scambiati nell’intervallo 59-69 dollari al barile per il resto del 2021 e 2022 su base annua. I prezzi mensili del petrolio saranno limitati a un intervallo compreso tra 54 e 74 dollari. Anche se il sentiment del mercato spinge i prezzi oltre questi intervalli, è improbabile che siano sostenibili – secondo gli analisti dell’OIES -. Affinché i prezzi raggiungano ovunque i 100 dollari al barile, dobbiamo considerare altri shock”, hanno concluso.

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