A quattro anni di distanza dal disastro nucleare di Fukushima, a seguito del tsunami abbattutosi sulla regione del del Tōhoku nel 2011, il Giappone ripensa all’atomo. Il nucleare giapponese riparte dall’impianto di Sendai, nell’isola meridionale del Kyushu. Il reattore numero uno è stato riavviato oggi, ora locale 10.30, dopo l’approvazione dei nuovi standard di sicurezza entrati in vigore dopo la tragedia di Fukushima. La riattivazione dell’impianto di Sendai e’ stata fortemente voluta dal governo nipponico guidato da Shinzo Abe che difende la necessita’ di produrre energia nucleare per stimolare la crescita nonostante l’opposizione di buona parte dei giapponesi.
Ad annunciare la ripresa delle operazioni è stato la Kyushu Electric Power Co, società che si occupa della gestione dell’impianto. La centrale di Sendai avvierà la produzione e la distribuzione di elettricità a partire da venerdì, anche se per un avvio commerciale dell’attività sarà necessario aspettare i primi di settembre. L’avvio invece del reattore numero due è previsto nel mese di ottobre.
Il primo ministro Shinzo Abe e gran parte dell’industria giapponese hanno richiesto la riattivazione degli impianti per tagliare la bolletta energetica e stimolare la crescita economica, nonostante i sondaggi mostrino che la maggioranza della popolazione sia ostile a un ritorno al nucleare. Parte dell’opinione pubblica è preoccupata per la vicinanza con il vulcano attivo di Sakurajima, distante 50 km dal sito. L’impianto di Sendai è il reattore più distante dalla capitale Tokyo, dove i manifestanti si riuniscono regolarmente fuori residenza ufficiale di Abe di opporsi all’energia atomica. Abe da parte sua tranquillizza i giapponesi, l’impianto rispetta secondo il premier i “più severi standard normativi del mondo”.