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Perché l’Opec+ fa crollare il petrolio

L'Opec+, l'organizzazione dei paesi esportatori di petrolio, rimanda il vertice di Vienna: colpa dei contrasti tra l'Arabia Saudita e gli altri membri? Intanto, il greggio perde valore. Tutti i dettagli.

L’OPEC+, l’organizzazione che riunisce alcuni dei principali paesi produttori di petrolio, capeggiata dall’Arabia Saudita e dalla Russia, ha posticipato al 30 novembre la riunione prevista per domenica 26 a Vienna, nella quale si sarebbe dovuto discutere dei tagli all’output di greggio.

CALA IL PREZZO DEL PETROLIO

L’annuncio, giunto a sorpresa, ha causato un calo dei prezzi internazionali del petrolio: il Brent, il riferimento internazionale, ha perso più di 3 dollari al barile, e attualmente si scambia intorno agli 80 dollari (rispetto ai quasi 98 dollari al barile di fine settembre).

La riunione dell’OPEC+ sarebbe dovuta servire – così almeno si aspettavano gli analisti di settore – a discutere di come modificare l’accordo per la riduzione congiunta della produzione petrolifera, visto il contesto internazionale di fiacchezza economica.

NUOVI TAGLI IN ARRIVO DALL’OPEC+?

Come riporta l’agenzia Reuters, diversi analisti pensano che l’OPEC+ deciderà di estendere i tagli all’offerta fino all’anno prossimo, o addirittura di intensificarli. Se così dovesse, è probabile che l’Arabia Saudita – la maggiore produttrice del gruppo, nonché quella che si sta facendo carico della maggior parte dei tagli – voglia ricevere dagli altri membri garanzie credibili del loro impegno a rispettare le quote di riduzione dell’output.

Pare, peraltro, che proprio l’insoddisfazione di Riad per la condotta degli altri membri dell’OPEC+ sia stata la causa principale del posticipo della riunione, stando a quanto scritto da Bloomberg.

IN COSA CONSISTONO I TAGLI AL PETROLIO DELL’OPEC+

All’interno di un programma di tagli iniziato alla fine del 2022, l’Arabia Saudita, la Russia e gli altri membri dell’OPEC+ si sono impegnati a ridurre la loro produzione collettiva di petrolio di circa 5 milioni di barili al giorno, un volume pari al 5 per cento circa della domanda globale giornaliera.

Riad sta riducendo il suo output di 1 milione di barili al giorno, e continuerà a farlo almeno fino alla fine del 2023.

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