skip to Main Content

Sabotaggio Nord Stream

Il sabotaggio dei Nord Stream è stata un’operazione Usa?

Secondo il (controverso) giornalista Seymour Hersh, le esplosioni ai gasdotti Nord Stream sono il frutto di un'operazione segreta americana. L'articolo di Sebastiano Torrini per Energia Oltre.

Sono stati gli Usa a distruggere il Nord Stream?

È la bomba lanciata da Seymour Hersh, famoso ma controverso giornalista che ha lavorato per il New York Times e il New Yorker, nonché vincitore di un premio Pulitzer. Nel suo blog personale l’85enne sostiene che lo scorso giugno i sommozzatori della Marina americana, operando sotto la copertura di un’esercitazione Nato di metà estate ampiamente pubblicizzata e nota come BALTOPS 22, hanno piazzato gli esplosivi a distanza che, tre mesi dopo, hanno distrutto tre dei quattro gasdotti Nord Stream.

TUTTO FALSO, DICONO DA WASHINGTON

Alla richiesta di un commento, Adrienne Watson, portavoce della Casa Bianca, ha risposto in un’e-mail: “Questo è falso e completamente inventato”. Tammy Thorp, portavoce della Central Intelligence Agency, ha risposto allo stesso modo: “Questa affermazione è completamente e totalmente falsa”.

HERSH È ATTENDIBILE? PROBABILMENTE NO

Come ha scritto Domani, l’articolo di Hersh “come tutti i suoi ultimi ‘scoop’ appare traballante. Il complotto che viene descritto, e che avrebbe coinvolto decine se non centinaia di persone per interi mesi, viene raccontato da un’unica fonte anonima”, peraltro non qualificata: il giornalista, cioè, non specifica quale sia il suo ruolo né perché dovrebbe essere a conoscenza dei dettagli della presunta operazione segreta.

Hersh, inoltre, “non fornisce altri documenti né elementi a supporto della sua tesi. Nessun testata ha voluto pubblicare l’articolo, che Hersh ha pubblicato sul servizio di mailing list Substack”.

“È molto insolito”, prosegue il quotidiano, “che una storia così importante venga sostenuta da una sola fonte anonima”.

LA VERSIONE DI HERSH SUL CASO NORD STREAM

La decisione di Biden di sabotare le infrastrutture, secondo Hersh, sarebbe arrivata “dopo oltre nove mesi di discussioni segretissime all’interno della comunità di sicurezza nazionale di Washington su come raggiungere al meglio l’obiettivo. Per gran parte di quel periodo, il problema non era se compiere o meno la missione, ma come portarla a termine senza alcun indizio evidente su chi fosse il responsabile”.

IL COMMENTO DELLA RUSSIA

Il ministero degli Esteri russo, commentando il report, ha dichiarato che gli Stati Uniti hanno ora una serie di domande a cui rispondere sul loro ruolo nelle esplosioni dei gasdotti sottomarini Nord Stream lo scorso anno. Secondo quanto riferito da Reuters, la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha invitato la Casa Bianca a commentare i “fatti” che sono stati presentati.

Back To Top