Dopo un anno e mezzo di trattative, il gruppo giapponese dell’acciaio Nippon Steel ha acquisito l’azienda americana Us Steel per 14,9 miliardi di dollari. L’accordo andrà a creare la seconda compagnia siderurgica più grande al mondo e permetterà inoltre a Nippon Steel di allargare la sua presenza produttiva negli Stati Uniti, tutelandosi così dai dazi al 50 per cento imposti dal presidente Donald Trump sulle importazioni di acciaio e alluminio.
L’ACCORDO SUL GOLDEN POWER CON L’AMMINISTRAZIONE TRUMP
Nippon Steel e Us Steel hanno raggiunto un accordo con l’amministrazione Trump – il presidente non era favorevole all’operazione per ragioni politiche, così come il suo predecessore Joe Biden – dopo che il gruppo giapponese ha garantito un investimento da 11 miliardi nel potenziamento degli impianti di Us Steel e nella costruzione di un’acciaieria.
L’accordo tra Nippon Steel e l’amministrazione Trump garantisce a quest’ultima l’autorità di nominare un membro del consiglio di amministrazione e di esercitare poteri speciali (golden share) per impedire la chiusura di stabilimenti, la riduzione della capacità produttiva e il trasferimento della capacità all’estero.
BREVE STORIA DELL’AFFARE NIPPON STEEL-US STEEL
Nel dicembre 2023 Nippon Steel presentò un’offerta di 14,9 miliardi di dollari per acquisire Us Steel, ma l’allora amministrazione Biden reagì con freddezza, tirando in ballo la sicurezza nazionale ma temendo in realtà che l’operazione avrebbe comportato dei licenziamenti o comunque causato dei malumori tra gli elettori della Pennsylvania: la Pennsylvania è uno swing-state, cioè uno stato in cui non esiste una netta maggioranza di votanti del Partito democratico o di quello repubblicano, dunque molto rilevante alle elezioni.
Nel tentativo di migliorare la sua immagine di fronte alle autorità, Nippon Steel promise allora che avrebbe mantenuto la sede centrale di Us Steel in Pennsylvania.
Oggi, Nippon Steel ha dichiarato che la sua capacità produttiva annuale di acciaio dovrebbe raggiungere gli 86 milioni di tonnellate a livello globale: l’obiettivo ultimo è di 100 milioni di tonnellate.
