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Nhoa

Cosa succede a Nhoa?

I risultati di Nhoa sono ottimi e il gruppo si aggiudica bandi per le autostrade e per l'aeroporto di Torino. Eppure l'azionista principale, la società taiwanese Tcc (con business prevalente con la Cina) ha deciso di rinnovare l'ad Guglielminotti per un anno solo. Un caso da golden power...

Ombre cinesi su NHOA?

È un periodo di forte crescita per NHOA – società totalmente italiana, quotata solo a Parigi, con oltre 600 dipendenti – che si occupa di sistemi per lo stoccaggio energetico e per la mobilità elettrica, nata da uno spin-off dai Politecnici di Milano e Torino: solo negli ultimi giorni si è prima aggiudicata il bando di Autostrade per l’Italia per la realizzazione e la gestione di una novantina di punti di ricarica per veicoli elettrici e poi ha vinto la gara indetta da SAGAT per la costruzione di infrastrutture di ricarica nell’aeroporto di Torino.

I RISULTATI DI NHOA SONO OTTIMI, EPPURE…

I risultati economici sono ottimi. Come comunicato ad aprile dal fondatore e amministratore delegato del gruppo, Carlalberto Guglielminotti, “dopo un 2023 con oltre 270 milioni di euro di ricavi e gli obiettivi di EBITDA raggiunti, il primo trimestre 2024 inizia con una crescita a doppia cifra in tutte le business unit e ricavi a livello di Gruppo in aumento del 57%, superando i 58 milioni di euro”.

… IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE HA PRESO UNA DECISIONE PARTICOLARE

Eppure il 30 maggio il consiglio di amministrazione di NHOA ha deciso di rinnovare il mandato di Guglielminotti per un anno solo anziché per tre, com’è la norma. Il 13 giugno prossimo si terrà l’assemblea degli azionisti.

IL RUOLO DELLA TAIWANESE (O CINESE?) TCC

Non è chiaro il motivo di questo “mini-rinnovo” di Guglielminotti. L’azionista principale di NHOA è la compagnia cementiera taiwanese Taiwan Cement Corporation (TCC), che possiede l’87,7 per cento delle quote.

TCC ha sede a Taipei, la capitale di Taiwan, ma nei fatti è un’azienda più “cinese” che taiwanese: è in Cina, infatti, che si concentrano le sue attività e il grosso dei suoi ricavi. L’espansione di TCC in Cina è avvenuta “con aggressività” – così scrive il Nikkei Asia – a partire dal 2001 e sotto la guida di Leslie Koo, deceduto nel 2017. TCC è stata soprannominata “la regina della Cina meridionale”.

TCC SALE NELL’AZIONARIATO DI NHOA

Il 29 maggio scorso TCC ha informato il consiglio di amministrazione di NHOA di aver superato “la soglia legale del 66,66% e le soglie statutarie del 66%, 69%, 72%, 75%, 78%, 81%, 84% e 87% del capitale sociale e dei diritti di voto della società”.

“Il superamento delle soglie”, proseguiva la lettera, “deriva dalla sottoscrizione da parte di TCEH [ovvero Taiwan Cement Europe Holdings, una sussidiaria con sede legale nei Paesi Bassi, ndr], il 15 settembre 2023, di un numero totale di 224.922.384 nuove azioni della società, nell’ambito dell’aumento di capitale di NHOA con diritto di sottoscrizione preferenziale degli azionisti”.

LA GOVERNANCE DI NHOA VERRÀ STRAVOLTA?

Nel luglio 2021, quando la società energetica francese Engie vendette NHOA (che infatti al tempo si chiamava Engie EPS) a TCC, che ne acquisì il 60,4 per cento del capitale sociale, l’allora governo Draghi vagliò l’operazione applicando il golden power e la autorizzò. Vennero tuttavia imposte delle prescrizioni nei confronti di TCC: la compagnia taiwanese doveva “garantire la piena realizzazione dei programmi industriali di Engie EPS”; doveva “garantire la regolare prosecuzione delle attività strategiche per gli interessi pubblici nazionali”; doveva notificare le delocalizzazioni delle attività rilevanti per l’interesse pubblico; e doveva, infine, dare comunicazione degli atti “che determinano modifiche della governance di Engie EPS”. In caso di violazione di queste prescrizioni, il governo può porre il veto.

Considerato l’aumento della partecipazione di TCC e la decisione di rinnovare il mandato dell’amministratore delegato solo per un breve periodo di tempo, esiste la possibilità – si nota in ambienti finanziari americani – che la governance di NHOA stia per venire in parte modificata attraverso un’estromissione o un condizionamento dei dirigenti che hanno realizzato la crescita del gruppo. NHOA si occupa di tecnologie critiche per la transizione energetica e – come dimostrano i recenti bandi per le autostrade e per l’aeroporto di Torino – opera su infrastrutture sensibili.

Circa un anno fa il governo presieduto da Giorgia Meloni ha esercitato il golden power su Pirelli per tutelarne alcune tecnologie strategiche (gli pneumatici dotati di sensori che raccolgono dati e li comunicano ai sistemi di bordo del veicolo) e per garantire l’autonomia dell’azienda nei confronti dell’azionista principale, la compagnia chimica cinese Sinochem. TCC non è un’azienda cinese ma taiwanese, benché – come visto – le sue attività si concentrino in Cina.

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