Garantire maggiore sicurezza energetica al nostro paese ma anche all’Europa grazie all’aumento delle capacità di trasporto gas dal Sud Italia. Senza dimenticare il futuro e la transizione verso fonti energetiche più pulite grazie alla compatibilità con il trasporto di idrogeno. La nuova Linea Adriatica di Snam, il terzo gasdotto sulla direttrice sud-nord italiana, assicurerà tutto questo entro il 2027, quando sarà completata, ma anche di più visto che consentirà di archiviare definitivamente la dipendenza dal gas russo e rendere concreto il South H2 Corridor, il collegamento con il Nord Africa che nelle intenzioni europee dovrebbe diventare uno dei principali corridoi dell’idrogeno verde importato dal Vecchio Continente.
PRIMI CANTIERI DA APRILE CON IL PLACET UE
I primi cantieri della Linea Adriatica dovrebbero partire ad aprile, e riguarderanno la tratta compresa fra Sestino e Cesena. Per investimenti (2,5 miliardi di euro, finanziabili per 375 milioni dalla revisione del PNRR condotta in ottica REPowerEU Plan e coperti anche da un finanziamento di 300 milioni di euro già garantito da Cassa Depositi e Prestiti) e per capacità aggiuntiva di trasporto (10 miliardi di metri cubi di gas in più ogni anno), la Linea Adriatica rappresenta la più importante opera infrastrutturale italiana di trasporto del gas degli ultimi 10 anni, tanto da essere riconosciuta anche da Bruxelles come progetto europeo di interesse comune (PCI).
INVESTIMENTI GRAZIE A PNRR E CDP
Investimenti che, tra l’altro, non si riflettono che in minima parte sulla bolletta pagata dai cittadini: dalla rielaborazione Snam dei dati Arera, infatti, emerge che la tariffa relativa ai costi di trasporto del gas – stanti i prezzi attuali – pesa meno del 5% sul totale della bolletta.
DI COSA SI COMPONE L’OPERA
L’opera è costituita dalla centrale di compressione di Sulmona e da 425 chilometri di nuovi gasdotti che dalla stessa Sulmona vanno fino a Minerbio e che si aggiungono a una tratta di 268 chilometri già in funzione.
SNAM STA SEGUENDO LE NORME DI SICUREZZA PIÙ RESTRITTIVE PREVISTE
Per la sua realizzazione Snam sta seguendo le normative di sicurezza più restrittive di riferimento sia nazionali sia internazionali che garantiscono l’esercizio in condizioni di massima sicurezza, anche in presenza di eventi sismici.
PER LA RETE NESSUN DANNO DAI TERREMOTI DEGLI ULTIMI 50 ANNI
Anche in occasione dei più importanti terremoti registrati negli ultimi 50 anni (ad esempio Friuli 1976, Irpinia 1980, Abruzzo 2009, Emilia-Romagna 2012) l’infrastruttura di Snam Rete Gas, infatti, non ha mai subito danneggiamenti né interrotto la propria operatività.
PER IL TRATTO SULMONA-FOLIGNO ACCORDO QUADRO CON MASE E INGV PER APPROFONDIRE ASPETTI SISMICI
Il tratto Sulmona-Foligno, il più particolare del tragitto dell’opera, è stato addirittura oggetto di un Accordo Quadro sottoscritto il 6 dicembre 2022 da Snam, ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica (MASE) e Istituto di Geofisica e Vulcanologia (INGV) nel quale INGV è identificato quale “Ente Terzo” per verifiche e approfondimenti relativi al tema della sismicità ulteriori rispetto a quanto previsto dalla normativa di legge. In questo modo si è dato seguito alle prescrizioni degli enti preposti all’autorizzazione dell’opera contenute nel procedimento autorizzativo conclusosi a ottobre 2022 e richiamato nel Decreto del MASE del 29.11.2022 di Autorizzazione Unica alla costruzione ed esercizio dell’opera.
STUDI INGV COMPLETATI ENTRO FINE 2024
La consegna dei risultati degli studi in carico a INGV è prevista entro la fine del 2024. Questo consente di rispettare il cronoprogramma di investimenti relativo a progettazione, realizzazione e messa in esercizio del metanodotto “Sulmona – Foligno”, che entrerà in esercizio entro la fine del 2027.
CONDOTTE ANALISI COMPARATIVE ANCHE PER ALTRE ZONE
In ogni caso Snam Rete Gas, con lo scopo di valutare la presenza di ulteriori aree meritevoli di attenzioni particolari, ha condotto un’analisi comparativa sulla totalità dei territori attraversati dalla “Linea Adriatica”. Nello specifico sono state approfondite le seguenti tematiche sismiche: sismicità storica, pericolosità sismica di base, sorgenti sismogenetiche e presenza di faglie attive e capaci. Nel farlo ci si è basati su dati e informazioni ufficiali contenuti in database e in dati bibliografici gestiti da INGV e ISPRA.
Gli esiti di tale indagine hanno confermato che l’unico tratto per il quale ha significato dare corso a ulteriori verifiche e approfondimenti avvalendosi della collaborazione di INGV è quello del metanodotto “Sulmona – Foligno”. Ciononostante, per i restanti tratti in progetto (“Foligno-Sestino” e “Sestino-Minerbio”), Snam Rete Gas ha comunque svolto gli studi di dettaglio e di approfondimento previsti dalla normativa vigente, inclusa la nuova normativa sismica per il calcolo strutturale NTC 2018, volti a definire la risposta sismica locale di dettaglio delle aree attraversate, nell’ottica di individuare le soluzioni costruttive più idonee.
Anche per i tratti “Foligno-Sestino” e “Sestino-Minerbio”, gli studi di dettaglio e di approfondimento che sono stati condotti consentono di confermare le tempistiche previste per la progettazione, realizzazione e messa in esercizio dell’infrastruttura. Il Sestino Minerbio entrerà dunque in esercizio entro il 2026, come da cronoprogramma.
(Articolo pubblicato su Energia Oltre)