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Batterie, l’allarme della sudcoreana Lg: l’Europa ha bisogno di elettricità a basso prezzo

Senza elettricità a basso prezzo per le imprese, l'Unione europea potrebbe non reggere la concorrenza con la Cina sulle batterie: è l'allarme lanciato dalla sudcoreana Lg Energy Solution, che gestisce la grande fabbrica di Wroclaw.

La società sudcoreana Lg Energy Solution, che gestisce la più grande fabbrica di batterie per veicoli elettrici d’Europa (quella di Wroclaw, in Polonia), ha chiesto alle autorità europee di intervenire per ridurre i prezzi dell’energia altrimenti sarà difficile reggere la concorrenza con le aziende cinesi, che dominano il mercato di questi dispositivi e che hanno costi operativi inferiori.

Per di più, quest’anno lo stabilimento di Wroclaw ha lavorato alla metà della sua capacità per via della bassa domanda di automobili elettriche, mediamente più costose di quelle con motore termico.

L’EUROPA HA UN PROBLEMA CON L’ENERGIA, DICE LG ENERGY SOLUTION

Secondo Lg Energy Solution, le autorità europee – e più nello specifico quelle polacche – dovrebbero concentrarsi sulla fornitura di elettricità a basso prezzo alle industrie critiche, come appunto quella delle batterie. La batteria, infatti, è una delle tecnologie più importanti per la transizione energetica, essendo necessaria non solo per la mobilità elettrica (è il singolo componente più prezioso di una vettura) ma anche per lo stoccaggio dell’energia prodotta dalle fonti rinnovabili intermittenti (cioè l’eolico e il solare).

Il responsabile delle relazioni esterne di Lg Energy Solution ha detto che “se la Polonia vuole dotarsi di un’industria avanzata, deve collegare l’elettricità a basso costo là dove viene generato il business. Non si può fornire energia a basso costo a tutti. Non si può fare”. Il senso della dichiarazioni si spiega con il fatto che il governo polacco tende a sovvenzionare le bollette energetiche delle famiglie e non delle industrie; i prezzi dell’elettricità nel paese sono tra i più alti dell’Unione europea per via della dipendenza dal carbone, il combustibile fossile più inquinante che non si concilia con le normative comunitarie sulla riduzione delle emissioni.

La fabbrica di Lg a Wroclaw è valsa da sola il 3 per cento delle esportazioni polacche e consuma all’incirca 1 terawattora di elettricità all’anno: per fare un paragone, la famiglia-tipo italiana consuma sui 2700 kilowattora in un anno. La società ha chiesto al governo polacco di redigere una norma che consenta alle imprese attive nelle zone economiche speciali del paese di avere un accesso prioritario all’energia economica e a basse emissioni.

Lg Energy Solution ha collegato la questione energetica alla competizione industriale con la Cina nelle nuove industrie green. “I produttori cinesi”, dichiarano dalla società, “sono competitivi: ecco perché noi, come Europa, dobbiamo agire rapidamente. Il governo polacco deve pensare a come salvaguardare un’industria così importante e strategica”.

LA CRISI DI NORTHVOLT

Intanto, l’Europa rischia di perdere la sua azienda di batterie più importante, ovvero la startup svedese Northvolt, sostenuta da Volkswagen e Goldman Sachs, che ha richiesto l’amministrazione straordinaria: ha debiti per 5,8 miliardi di dollari e 30 milioni di liquidità, una somma in grado di garantire il proseguimento delle operazioni per una settimana soltanto.

Northvolt è stata la prima azienda europea a progettare e produrre una batteria sul territorio europeo; ha avuto, però, problemi ad aumentare velocemente l’output.

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