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Price Cap

L’Europa farà chiarezza sugli investimenti green

L'articolo di Nunzio Ingiusto

Approvato il regolamento sulla tassonomia. La prossima pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea sancirà definitivamente cosa sono gli investimenti sostenibili. La tassonomia finanziaria da ieri è finalmente legge comunitaria e farà chiarezza nel mondo bancario e industriale sulle vere opportunità nell’economia verde.

Se ne discuteva da tempo tra alti e bassi, ma il Parlamento europeo ha approvato il Regolamento sulla Tassonomia che classifica gli investimenti sostenibili. Il documento era già stato adottato dal Consiglio europeo il 15 aprile ed ancora prima, a dicembre, sempre il Parlamento aveva fissato i criteri generali per determinare quando un business può davvero definirsi ecosostenibile.

La classificazione è un sicuro aiuto ad investitori ed imprese corteggiati negli ultimi anni dalla vendita di falsi prodotti finanziari green: il fenomeno del greenwashing. Tra poche settimane, dunque, stop a imbonimenti e raggiri su operazioni che di sostenibile hanno poco o niente. Vietati i giri di soldi che non soddisfano gli standard ambientali di base perché chi ha soldi da investire deve avere chiaro non solo i rendimenti , ma anche la “ vocazione”. Aspettiamoci un ripulisti degli opportunisti che negli anni hanno sottratto capitali all’economia sostenibile, muovendosi indisturbati e senza controlli.

L’Ue ha lanciato un buon segnale per incoraggiare la transizione low carbon e ridurre la frammentazione di iniziative piratesche e spesso valide solo in singoli Stati. La filiera della sostenibilità dovrà fare i conti al proprio interno accantonando iniziative e progetti concepiti al solo scopo di raccogliere denaro. Da Bruxelles ieri hanno messo in evidenza che il Regolamento contribuirà al processo di attuazione del Green Deal europeo. È certamente una importante leva di avanzamento di un disegno ambizioso e sfidante. Perché nonostante la crisi da coronavirus e le misure di sostegno economico in discussione, l’Unione al piano di Ursula von der Leyen ci crede ancora.

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