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La Cina svolterà davvero sul clima?

Che cosa ha detto il presidente della Cina, Xi Jinping, durante l'Assemblea generale delle Nazioni Unite

La Cina mira a raggiungere il picco delle emissioni di Co2 prima del 2030 e a essere carbon neutral entro il 2060, rafforzando il suo obiettivo di ridurre i gas serra. Per questo metterà a bilancio un aumento di spesa in tecnologie verdi nei prossimi cinque anni, per ribaltare la fama di essere il peggior emettitore del pianeta. Ad annunciarlo è stato il presidente cinese Xi Jinping, parlando in video durante l’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Xi, riferisce Bloomberg, ha anche esortato tutte le nazioni a lavorare per una ripresa economica più verde dopo la pandemia di Covid-19. Sebbene non abbia esposto altri dettagli, l’annuncio di Xi implica che le emissioni della Cina dovranno diminuire drasticamente per raggiungere lo zero netto in meno di 30 anni dopo il picco nel 2030.

LE PAROLE DI XI

“L’umanità non può più permettersi di ignorare i ripetuti avvertimenti della natura e seguire il sentiero battuto dell’estrazione di risorse senza investire nella conservazione, perseguire lo sviluppo a scapito della protezione e sfruttare le risorse senza ripristinarle”, ha detto Xi in un discorso tramite collegamento video.

CINA MAGGIOR EMETTITORE MONDIALE

La Cina è la principale fonte mondiale di anidride carbonica, responsabile di circa il 28% delle emissioni globali, si legge su Bbc.

COSA DICONO GLI ANALISTI

Gli analisti ritengono che la mossa cinese sia da attribuire a un desiderio di discontinuità con la decisione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump di ritirarsi dall’accordo di Parigi. “L’impegno di Xi Jinping sul clima alle Nazioni Unite, pochi minuti dopo il discorso del presidente Donald Trump, è chiaramente una mossa audace e ben calcolata – ha detto Li Shuo, un esperto di politica climatica cinese di Greenpeace Asia a Bbc -. Dimostra il costante interesse di Xi a sfruttare l’agenda sul clima per scopi geopolitici”.

Xi non ha fornito ulteriori dettagli su cosa significhi la neutralità del carbonio o fornito ulteriori informazioni su come si evolveranno gli impegni della Cina nell’ambito dell’accordo di Parigi. Il suo annuncio è la prova che il prossimo piano quinquennale della leadership cercherà di accelerare la diffusione dell’energia pulita.

IL PIANO A MARZO

Il piano per il 2021-2025, che dovrebbe essere pubblicato a marzo, cercherà di bilanciare la crescita economica alimentata dal carbone con la necessità di contenere gli inquinanti che danneggiano l’atmosfera, ha osservato Bloomberg. Il governo ha cercato di limitare l’uso del combustibile fossile negli ultimi anni, aumentando la produzione di energia rinnovabile. Di conseguenza, è attualmente sulla buona strada per mantenere il suo impegno per il picco delle emissioni del settore energetico entro il 2030, secondo BloombergNEF.

UNA SPERANZA DI CONTENERE L’INNALZAMENTO DELLE TEMPERATURE

Raggiungere zero emissioni nette di carbonio richiede, tuttavia, enormi investimenti. “Secondo una stima, pubblicata questa settimana dagli analisti della Sanford C. Bernstein & Co., il paese avrebbe bisogno di spendere 5,5 trilioni di dollari, o circa 180 miliardi di dollari all’anno, per raggiungere tale obiettivo entro il 2050. Sarebbe necessario ridurre drasticamente l’uso di combustibili fossili e il potenziamento delle tecnologie di frontiera per compensare le emissioni rimanenti, inclusa la cattura del carbonio”, osserva Bloomberg.

LE OPINIONI SULLA MOSSA CINESE

Glen Peters del Center for International Climate Research ha sottolineato che l’obiettivo del 2060 – se dovesse riuscire – potrebbe mantenere viva la prospettiva di mantenere l’aumento della temperatura globale a 1,5 gradi, si legge su Axios.

Secondo una nota diffusa dall’analista di Wood Mackenzie, Alex Whitworth, “il più grande emettitore di carbonio del mondo è finalmente passato dalla sua posizione a lungo termine di avere una responsabilità limitata nella riduzione delle emissioni globali come paese in via di sviluppo, ad assumere una leadership più chiara nell’affrontare il cambiamento climatico”.

“Il prossimo 14esimo piano quinquennale della Cina ha il potenziale per essere il documento più importante nella storia del mercato globale dell’energia”, ha detto Gavin Thompson, un altro analista di Woodmac, nella sua nota. E questa è solo una delle tante sfide: La flotta cinese di centrali a carbone è molto giovane e ne stanno ancora costruendo di nuove, ha ricordato Axios.

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