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Stati Uniti

Così Biden prova a spingere sulle energie pulite

L'amministrazione Biden pensa di utilizzare una particolare procedura legislativa per far passare una normativa che promuove le energie pulite. Ma non sarà facile. Ecco perché.

 

L’amministrazione del presidente americano Joe Biden ha intenzione di ricorrere alla procedura di riconciliazione per aggirare l’ostruzionismo dell’opposizione al Congresso e far approvare una norma che obblighi le società energetiche a fornire quantità crescenti di elettricità a zero emissioni di carbonio.

Lo scrive Axios sulla base di un memorandum interno della Casa Bianca proveniente da Gina McCarthy, consigliera nazionale per il clima, e Anita Dunn, consulente senior.

CHE COS’È LA RICONCILIAZIONE

La riconciliazione (reconciliation) è una particolare procedura parlamentare utilizzata nel Congresso americano per velocizzare il passaggio di alcune leggi di bilancio che altrimenti verrebbero paralizzate dalla pratica di ostruzionismo (filibuster) al Senato. Le leggi “di riconciliazione” possono infatti essere approvate al Senato con una maggioranza relativa (51 voti favorevoli su 100, oppure 50 voti più quello della vicepresidenza) invece che con una maggioranza qualificata (60 voti su 100).

L’amministrazione Biden deve fare i conti con un Senato spaccato esattamente a metà fra Democratici e Repubblicani: è una situazione che complica l’avanzamento del piano sull’energia e il clima della Casa Bianca, anche perché non tutti i senatori del suo stesso partito sono perfettamente d’accordo con l’agenda del presidente.

COSA PREVEDE LA NORMA

La normativa discussa nel memorandum ottenuto da Axios si chiama clean energy standard (“standard sulle energie pulite”): si tratta di un meccanismo federale che obbliga le società energetiche ad aumentare la quota di fonti pulite, cioè che non emettono gas serra, nella generazione di elettricità.

Lo standard è ritenuto una priorità per le organizzazioni ambientaliste, che temono che il dibattito sul grande piano per le infrastrutture faccia passare in secondo piano le misure di contrasto ai cambiamenti climatici. Ma è di primaria importanza anche per Joe Biden, che ha preso l’impegno ad azzerare le emissioni nette degli Stati Uniti entro il 2050 e a decarbonizzare completamente la rete elettrica americana entro il 2035.

Il clean energy standard è utile al raggiungimento di entrambi questi target perché consente di alzare progressivamente la quantità di elettricità immessa in commercio che viene generata da fonti a zero emissioni di carbonio, come le rinnovabili o il nucleare.

COS’ALTRO C’È NEL MEMORANDUM

Oltre al clean energy standard, il comunicato di McCarthy e Dunn elenca altre misure climatiche che potrebbero rientrare nella legge di bilancio “di riconciliazione”. Ad esempio, si parla di stimolare gli investimenti privati nella modernizzazione della rete elettrica; di 10 miliardi di dollari per un’iniziativa sui lavoratori nella tutela dell’ambiente (i Civilian Climate Corps); dell’espansione dei crediti d’imposta per l’energia pulita; di opere per la bonifica delle miniere abbandonate.

LE PROBLEMATICHE

Come nota Axios, resta tuttavia da capire come e se il clean energy standard verrà incluso nella legge di riconciliazione, visto che la procedura è pensata per misure specifiche di spesa e non per politiche più generali.

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