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Chi, come e quando cambierà le regole contabili sul green?

Un nuovo organismo, l'International Sustainability Standards Board, avrà il compito di sviluppare standard climatici chiari e globali per le aziende, in modo da soddisfare le richieste di certezza della "finanza verde". Tutti i dettagli

 

La Fondazione IFRS, un organismo con sede nel Regno Unito che si occupa di promuovere nel mondo gli standard contabili per le aziende, ha annunciato mercoledì – nel contesto più generale della COP26, la conferenza sul clima di Glasgow – la formazione di un nuovo istituto: l’International Sustainability Standards Board (o ISSB), che avrà il compito di sviluppare dei principi comuni di sostenibilità rivolti ai mercati finanziari.

IN COSA CONSISTONO LE REGOLE “GREEN”

Gli standard che verranno redatti dall’ISSB serviranno a definire delle regole comuni per le aziende relative alle loro attività commerciali e alle loro politiche per il clima, per contrastare il fenomeno del greenwashing (o “ecologismo di facciata”: ovvero la manipolazione della comunicazione volta a promuovere le credenziali ambientali di un’impresa) e per rispondere alle richieste di certezze da parte del mondo finanziario, vista la forte diffusione degli standard ESG (che misurano la sostenibilità ambientale, sociale e di governance di un investimento).

Offrendo parametri chiari e precisi, le regole dell’ISSB andranno a sostituire tutta una serie di pratiche, su base volontaria, relative alla rendicontazione dell’impatto ambientale da parte delle aziende.

LE TEMPISTICHE

Il presidente della Fondazione IFRS, Erkki Liikanen, ha detto che l’ISSB rilascerà probabilmente il primo blocco di regole climatiche nella seconda metà del 2022, nel “terzo trimestre o [nel] quarto trimestre”.

LA VITTORIA DI FRANCOFORTE

La sede dell’ISSB sarà a Francoforte, in Germania, che ha avuto la meglio sulle altre città europee – Londra e Parigi, innanzitutto – interessate a diventare il nuovo centro di riferimento della cosidetta “finanza verde”.

Bloomberg scrive che l’Europa è “un driver chiave del mercato della finanza sostenibile […] e le sue città sono desiderose di conquistare le migliaia di miliardi di dollari di flussi di affari” portati da questo nuovo settore in espansione.

La Germania ha lavorato molto per attrarre a sé l’ISSB, non volendo ripetere l’errore del 2017, quando perse la possibilità di installare sul proprio territorio la sede generale dell’Autorità bancaria europea (è a ovest di Parigi).

IL COMMENTO DI REICHLIN

Sul Corriere della Sera l’economista Lucrezia Reichlin – insegna alla London Business School ed è membro della Fondazione IFRS – ha spiegato che “perché la transizione verde riesca non bastano i fondi pubblici, è necessario coinvolgere i privati ma gli investitori hanno bisogno di capire dove possono mettere i soldi in modo sicuro per contribuire a questa trasformazione. Per questo abbiamo creato l’International Sustainability Standards Board”.

Gli standard dell’ISSB sono importanti perché, spiega Reichlin, “la transizione verde ha bisogno di ingenti capitali ma i mercati finanziari hanno bisogno di valutare i rischi e le opportunità per le singole aziende che derivano da questioni ambientali, sociali e di governance, poiché queste influiscono sul valore aziendale. Gli investitori vogliono standard globali di divulgazione della sostenibilità che soddisfino le loro esigenze informative. Finora abbiamo assistito da parte delle imprese a linee guida volontarie di reporting. Questi standard globali permetteranno di calcolare il vero valore dell’impresa perché terranno conto degli aspetti esterni negativi. Quindi l’investitore potrà mettere i soldi dove la transizione verde — che non è solo transizione energetica, si deve trasformare il modello economico — avviene in modo corretto”.

Non si tratta, per le aziende, soltanto di rilasciare i dati sulle emissioni di CO2 prodotte, ma anche spiegare agli analisti in che modo le loro strategie tengono conto dei rischi climatici agli impianti (forti grandinate o inondazioni, ad esempio) o dell’innalzamento delle restrizioni sulle emissioni, ad esempio.

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