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Populismo

Ecco come procede davvero la trattativa sull’Ilva

Le “Mille Battute” di Giuseppe Sabella, direttore di Think-in, esperto di Industria 4.0 e blogger di Start Magazine, sulla questione Ilva

Come noto, ieri, Arcelor Mittal e i sindacati si sono incontrati al dicastero dello Sviluppo economico – convocati dal ministro Luigi Di Maio – tema la questione occupazionale che riguarda Ilva.

Apparentemente, nessun passo in avanti. E così sembrerebbe anche ascoltando le dichiarazioni dei protagonisti. Ma il caso ha ormai una sua complessità, anche politica, talmente elevata che, visto quanto sta avvenendo nelle ultime ore, ci sentiamo di dire che in realtà così indietro non si è andati.

Innanzitutto, in attesa di capire come si pronuncerà l’Avvocatura di Stato, è stato confermato da tutti i soggetti al tavolo che nessuno vuole chiudere Ilva. E già questo è un fatto importante.

Come già abbiamo scritto, l’Avvocatura di Stato – a cui il ministro Di Maio ha chiesto un parere sulla validità della gara – difficilmente dirà che questa è da annullare perché smentirebbe se stessa, essendosi già pronunciata, e andrebbe in contrasto anche con l’Antitrust Ue, anch’essasi pronunciata sulla gara vinta da Mittal.

Riteniamo che le verifiche che Di Maio sta facendo (prima Anac e ora Avvocatura) servano al ministro per alzare il tiro e guadagnare spazio per contrattare con Mittal e per attaccare il suo predecessore Carlo Calenda.

Tuttavia, nell’incontro di ieri, Luigi Di Maio ha reso noto che – in caso di accordo sindacale – il governo metterà a disposizione 200 milioni per esodi volontari, come del resto aveva previsto il governo Gentiloni (250). Questo è un elemento determinante e che nell’accordo avrà un suo peso, perché è chiaro – anche a Di Maio – che l’azienda non passerà mai da 10.000 assunzioni a 14.000.

Il ministro Di Maio riconvocherà le parti per riprendere la trattativa nei prossimi giorni, anche se Fiom e Usb in particolare non si sono dette disponibili a proseguirla prima di conoscere il parere dell’Avvocatura di Stato.

Manca poco più di un mese al 15 di settembre, data a cui è stata rinviata la cessione a Mittal ed entro la quale conviene a tutti trovare un accordo.

Twitter: @sabella_thinkin

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