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Tutto sulla svizzera Gunvor, che acquisterà gli impianti della società russa Lukoil

Costretta dalle sanzioni americane, Lukoil venderà i suoi asset non-russi a Gunvor, società di trading di materie prime con sede in Svizzera (e un tempo vicinissima al Cremlino). Tutti i dettagli su sede, proprietari e conti.

Lukoil, la seconda compagnia petrolifera più grande in Russia, ha accettato di vendere la maggior parte dei suoi impianti all’estero alla società di commercio di materie prime svizzera Gunvor. Si tratta di un’operazione quasi obbligata, dopo che gli Stati Uniti hanno imposto sanzioni non solo su Lukoil, ma anche su Rosneft e le relative sussidiarie.

COSA SAPPIAMO DELL’ACCORDO TRA LUKOIL E GUNVOR

Per l’appunto, Lukoil International – cioè la sussidiaria che possiede gli asset esteri della società – ha accettato l’offerta di acquisto di Gunvor, di cui però non è stato rivelato il prezzo. Da una fonte del Financial Times sappiamo che l’accordo riguarda la maggior parte delle proprietà di Lukoil al di fuori della Russia, tra cui le raffinerie in Bulgaria e in Romania, le stazioni di servizio in Europa e negli Stati Uniti e i siti di estrazione degli idrocarburi in Iraq e negli Emirati Arabi Uniti.

LE STIME SUL VALORE DELL’OPERAZIONE

Come detto, il valore economico dell’operazione non è noto. Si stima però che gli asset di Lukoil al di fuori della Russia valgano all’incirca 12 miliardi di dollari, ed è probabile che il prezzo di vendita sia stato più basso del 20-30 per cento.

TUTTO SU GUNVOR: PROPRIETARI, RISULTATI E LEGAMI CON IL CREMLINO

Gunvor è una società di commercio di materie prime (commodities trading, in gergo) con sede a Ginevra, in Svizzera. È stata fondata nel 2000 dal miliardario svedese Torbjörn Törnqvist, che ne ricopre la carica di amministratore delegato e da Gennady Timchenko, figura vicinissima al presidente russo Vladimir Putin.

Per anni, Gunvor è stata la maggiore rivenditrice sui mercati del petrolio russo. Ma una decina d’anni fa – più precisamente dall’occupazione russa della Crimea ucraina, nel 2014 – ha avviato un processo di distanziamento da Mosca che ha portato, tra le altre cose, all’uscita di Timchenko dal capitale sociale: Timchenko vendette la sua quota del 43,5 per cento a Törnqvist, che attualmente possiede l’84,8 per cento della società. La parte restante, del 15,2 per cento, è detenuta dai dipendenti, riuniti nella Gunvor Employee Shareplan. Non ci sono investitori esterni.

Nel 2024 Gunvor ha riportato entrate per 136 miliardi di dollari e un profitto netto di 729 milioni. La società non si occupa solo di idrocarburi ma anche di materie prime legate alla transizione energetica, che valgono quasi il 30 per cento del volume totale gestito.

TRA SVIZZERA, CIPRO E ITALIA: GLI AFFARI DI GOI ENERGY E VITOL

La sede centrale di Gunvor è in Svizzera, ma la compagnia possiede anche un ufficio a Cipro, a Nicosia. Cipriota era anche Goi Energy, la società di private equity che nel 2023 acquistò la raffineria Isab di Priolo Gargallo – la più grande d’Italia – proprio da Lukoil.

In Svizzera si trova anche la società di trading petrolifero Vitol, che nel febbraio 2024 ha acquistato la quota della famiglia Moratti dell’azienda di raffinazione Saras.

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