Gli attacchi ucraini alle raffinerie russe stanno peggiorando la crisi del contrabbando di petrolio in Libia, un paese già alle prese con un prolungato conflitto civile e una dipendenza dal petrolio grezzo. Secondo un report di S&P Global, questi attacchi potrebbero intensificare il commercio illegale di petrolio libico, particolarmente direzionato verso i mercati europei.
IL COMMERCIO DI PETROLIO TRA LIBIA E RUSSIA
La Libia, che ha segnalato una produzione di circa 1,14 milioni di barili di petrolio al giorno a febbraio 2024, dipende fortemente dall’importazione di carburante dalla Russia, mediata da intermediari turchi. Tuttavia, la maggior parte di questo carburante sembra essere contrabbandata attraverso i confini meridionali della Libia verso il Sudan, a beneficio delle Forze di Supporto Rapido sudanesi, con il supporto indiretto del Gruppo Wagner.
Le conseguenze delle offensive ucraine includono un grave impatto sulla produzione di carburante russa, portando Mosca a vietare le esportazioni di benzina e a potenziali aumenti dei prezzi del diesel. Questo scenario complica ulteriormente la crisi petrolifera libica, evidenziando la corruzione e il contrabbando che affliggono il settore. La Banca Centrale libica evidenzia la discrepanza tra l’importazione di carburante e la sua disponibilità interna, con la popolazione che sperimenta carenze e lunghe attese alle stazioni di servizio. La vendita di carburante a tariffe sovvenzionate, un’eredità dell’era Gheddafi, rende il contrabbando estremamente redditizio, destabilizzando ulteriormente il paese.
IL PESO DELLA LIBIA SUL MERCATO PETROLIFERO
L’aumento della produzione di petrolio, come segnalato dall’OPEC, pone la Libia come leader nella produzione petrolifera africana, nonostante le sfide interne. Tuttavia, l’industria del contrabbando di carburante libico, che genera miliardi in profitti illeciti e coinvolge una vasta rete di attori locali e internazionali, minaccia la stabilità e il progresso del paese.
LE CONSEGUENZE SUL NORDAFRICA
La situazione in Libia rappresenta un microcosmo delle complessità geopolitiche che intersecano i conflitti regionali, le economie illegali e le dinamiche internazionali.
L’impatto degli attacchi ucraini sulle raffinerie russe si estende ben oltre il confine europeo, influenzando la sicurezza energetica e la stabilità politica in Nord Africa. La dipendenza della Libia dall’importazione di carburante russo sottolinea la vulnerabilità del paese alle tensioni internazionali e alle sanzioni occidentali imposte alla Russia. Il contrabbando di carburante, che beneficia milizie e gruppi armati, perpetua i cicli di violenza e instabilità sia in Libia che nel Sudan vicino, dimostrando come le economie illegali possano sostenere conflitti regionali.
L’aumento della produzione petrolifera libica, nonostante i significativi ostacoli interni, mette in luce il potenziale della Libia come attore energetico chiave in Africa. Tuttavia, senza un’efficace governance e una soluzione al contrabbando e alla corruzione nel settore energetico, la Libia rimane vulnerabile alle manipolazioni esterne e ai conflitti interni. In questo contesto, la comunità internazionale è chiamata a sostenere la Libia nel rafforzare le sue istituzioni e nel garantire una gestione trasparente delle sue risorse energetiche, come passo fondamentale verso la stabilizzazione del paese e della regione più ampia.