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Green Energy Storage, come finanziare la ricerca sulle batterie organiche

L'articolo di Giusy Caretto

Nuovo round di investimenti e nuovi importanti successi per Green Energy Storage, la start up guidata da Salvatore Pinto, che produce batterie organiche per l’accumulo di energia rinnovabile.

In questi giorni, nella sua seconda campagna di crowdfunding, aperta martedì 11 dicembre su Mamacrowd, Green Energy Storage ha superato la cifra di 1 milione e 800mila euro e deciso di prolungare, su richiesta di piccoli e grandi investitori, la campagna.

LA BATTERIA

Green Energy Storage grazie ad un accordo in esclusiva per l’Europa con l’Università di Harvard, ha sviluppato un sistema di accumulo organico per le energie rinnovabili basato sul chinone, molecola presente nel rabarbaro ed in altre piante, che si può produrre anche in via sintetica.

La tecnologia è efficiente, costa dieci volte meno e, soprattutto, è estremamente pulita, dal momento che per funzionare non utilizza metalli rari, ma composti organici.

IL SUCCESSO DELLA SECONDA CAMPAGNA CROWDFUNDING

La batteria, che un passato ha già raccolto finanziamenti dall’Unione europea attraverso il bando Horizon 2020 e ha conquistato numerose aziende di settore, continua a piacere e a riscuotere successo.

In questa seconda campagna su Mamacrowd “siamo già sopra gli 1,8 milioni di investimento: si sta rivelando un grande successo. Hanno scelto di credere nella tecnologia investitori retail, crowd e grandi investitori, tra cui un’azienda chimica trentina, Industrie Manica, già partner della nostra società” ha affermato a Start Magazine Rodolfo Pinto, Innovation Manager della società. “E ci sono ancora 25 giorni per investire ancora nella batteria”, ha aggiunto.

ENTRO IL 2019 LA COMMERCIALIZZAZIONE

“Una volta chiuso l’aumento di capitale, intendiamo avviare investimenti per iniziare la produzione. Il 2019 è l’anno della commercializzazione della batteria”, ha raccontato Pinto, spiegando che “Una delle prime applicazioni della tecnologia è destinata ai rifugi alpini: nelle comunità montane, agricole, è possibile installare dei sistemi di accumulo, abbinati ad installazioni rinnovabili per produrre energia pulita e ottenere elettricità anche in posti che non sono allacciati alla rete elettrica”, ha spiegato.

GLI ACCORDI CON AZIENDE TERZE

“Il sistema di accumulo può essere venduto direttamente all’utente, ma la via preferenziale, attualmente, è la commercializzazione che passa tramite aziende terze”, ha aggiunto Rodolfo Pinto. “Abbiamo in essere già degli accordi con utility e società, come Sorgenia e Romande Energie, a cui potranno aggiungersi in futuro nuove collaborazioni”.

NUOVE ASSUNZIONI

Tra i progetti della società ci sarebbe anche quello di allargare l’azienda: “Ad oggi siamo 22, ma vorremmo raddoppiare l’organico e magari far rientrare in Italia qualche giovane che oggi lavora all’estero”, ha concluso Rodolfo Pinto.

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