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Perché le materie prime zavorrano il colosso Glencore

Dopo i risultati record del 2022, l'anno scorso il colosso delle materie prime Glencore ha visto dimezzarsi i suoi utili. Anche i dividendi per gli azionisti sono stati notevolmente ridotti. Tutti i dettagli

La compagnia mineraria anglo-svizzera Glencore ha fatto sapere che il calo dei prezzi delle materie prime ha causato un dimezzamento degli utili nel 2023. Di conseguenza, ha dovuto ridurre i pagamenti agli azionisti in modo da garantirsi le risorse necessarie all’acquisizione di una quota del 77 per cento della divisione di Teck Resources, un’azienda canadese, dedicata al carbone metallurgico.

I RISULTATI DI GLENCORE NEL 2023

Dopo due anni di risultati record – merito della volatilità sui mercati delle materie prime legata alla guerra in Ucraina -, nel 2023 il margine operativo lordo di Glencore è sceso a 17,1 miliardi di dollari, contro i 34,1 miliardi dell’anno precedente. Un calo notevole, ma in linea con le previsioni degli analisti, che si aspettavano un EBITDA proprio di 17,1 miliardi.

Glencore – che non si occupa solo di estrazione mineraria, ma anche di commercio (o trading) di materie prime – ha dichiarato anche che nel 2023 il suo indebitamento netto è stato di 4,9 miliardi di dollari, contro gli appena 75 milioni di fine 2022.

COME VA IL TRADING

La volatilità delle materie prime ha gravato ovviamente sui risultati della divisione di commodity trading di Glencore, che infatti nel 2023 ha visto i guadagni scendere a 3,5 miliardi di dollari, contro i 6,4 miliardi – un record – del 2022.

Nel 2023 si è verificato un calo dei prezzi dei cosiddetti metalli critici per la transizione energetica: in particolare del nichel (necessario per le batterie dei veicoli elettrici), che ha perso il 45 per cento per via della sovrapproduzione in Indonesia, e del rame (necessario per i cavi elettrici), la cui domanda internazionale si è contratta a causa della debolezza dell’economia cinese.

Nel 2023 Glencore ha riportato svalutazioni per 2,5 miliardi di dollari, inclusa una svalutazione da 762 milioni nella miniera di rame e cobalto di Mutanda, in Congo.

NIENTE DIVIDENDO SPECIALE

Glencore è quotata alla borsa di Londra, dove le sue azioni hanno perso stamattina il 5,2 per cento.

La società ha annunciato oggi un payout da 1,6 miliardi di dollari che non include – per la prima volta da anni – un nuovo schema di riacquisto azioni e nemmeno un dividendo speciale, vista la necessità di conservare risorse per finanziare l’acquisizione dell’unità di Teck Resources. L’anno scorso il payout agli azionisti ammontava a 7,1 miliardi di dollari.

I CASI DI CORRUZIONE

Glencore è una delle più grandi società minerarie al mondo: è presente in più di trentacinque paesi e conta oltre 135.000 dipendenti. Risulta coinvolta in diversi casi di corruzione in Africa e in America latina, e nel 2022 ha accettato di pagare multe per oltre 1,6 miliardi di dollari. Nel maggio di quell’anno ammise infatti di aver pagato tangenti milionarie a funzionari in Brasile, Camerun, Congo, Costa d’Avorio, Guinea equatoriale, Nigeria, Sudan del sud e Venezuela.

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