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Gnl

Tutte le mosse della Germania sul Gnl Usa e non solo

La Germania ha ricevuto il primo carico di Gnl dagli Stati Uniti, grazie alla rapida entrata in funzione del rigassificatore di Wilhelmshaven. E le temperature alte mantengono pieni gli stoccaggi.

Martedì la Germania ha ricevuto il primo carico di gas naturale liquefatto (GNL) proveniente dagli Stati Uniti. L’importazione è stata possibile grazie alla rapidissima costruzione ed entrata in funzione del rigassificatore galleggiante (FSRU, in gergo) di Wilhelmshaven, sul mare del Nord: è stato inaugurato il mese scorso.

LA GERMANIA E I RIGASSIFICATORI

La Germania non disponeva di terminali per il GNL, ma dall’inizio della guerra in Ucraina – che ha fatto emergere tutti i rischi della sua profonda dipendenza energetica dalla Russia – ha iniziato a puntare molto su queste infrastrutture, necessarie per accedere al mercato globale del combustibile liquefatto e per lo “sganciamento” da Mosca.

I NUMERI DELLA FSRU DI WILHELMSHAVEN

La metaniera giunta a Wilhelmshaven è la Maria Energy. Il GNL che trasportava verrà riportato allo stato gassoso dalla Höegh Esperanza, la FSRU presente nel sito: è lunga trecento metri e possiede una capacità di rigassificazione di 5 miliardi di metri cubi all’anno.

IL GNL NON BASTA A SODDISFARE IL FABBISOGNO DELLA GERMANIA

Altri quattro terminali galleggianti per il GNL sono in fase di realizzazione, ma non saranno sufficienti a soddisfare il fabbisogno energetico nazionale nell’immediato. Le autorità tedesche hanno infatti deciso di riattivare temporaneamente le vecchie centrali elettriche a petrolio e carbone e di prolungare fino a metà aprile il servizio delle ultime tre centrali nucleari.

GLI STOCCAGGI

A inizio 2023 gli stoccaggi di gas in Germania risultavano riempiti al 90 per cento circa. La media dell’Unione europea al 1° gennaio era dell’83,5 per cento; in Italia sono intorno all’84 per cento.

Si tratta di livelli insolitamente alti per questo periodo dell’anno, resi possibili dalle temperature elevate in gran parte d’Europa che hanno avuto l’effetto di ridurre la domanda di combustibile per il riscaldamento.

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