Incrementare la potenza di calcolo di ogni chip ma abbattendo le emissioni e mantenendo invariate le prestazioni.
È questo l’obiettivo della partnership stretta da Leonardo con GemaTeg, azienda con sede a Perugia, Seattle e Losanna, per la riduzione dei costi energetici dei chip di nuova generazione utilizzati nelle infrastrutture di Intelligenza Artificiale (IA).
La partnership è “finalizzata a ridurrei costi energetici dei chip di nuova generazione utilizzati nelle infrastrutture di intelligenza artificiale”, si legge nella nota del gruppo dell’aerospazio e difesa italiano.
GemaTeg è specializzata infatti nelle soluzioni di controllo della temperatura a livello localizzato e a comando e, nell’ambito della partnership, attraverso il sistema integrato e modulare DaTeg diminuirà il footprint energetico dei datacenter e migliorata l’efficienza dei sistemi High Performing Computer del gruppo ex Finmeccanica.
Come spiega Carlo Cavazzoni, Head of Digital Infrastructures di Leonardo, la soluzione prevede “una sorta di microfrigorifero all’interno del server, con cui poter controllare la temperatura del processore”. Il sistema sarà implementato prima nei laboratori di GemaTeg e nel data center di Leonardo a Chieti, per poi essere applicato anche al supercomputer davinci-1 di Genova.
Tutti i dettagli.
L’OBIETTIVO DELLA PARTNERSHIP TRA LEONARDO E GEMATEG SUI CHIP
Il sistema di gestione termica ad acqua, basato sulla tecnologia DaTeg di GemaTeg, consentirà ai microprocessori di operare a temperature ottimali, migliorando le prestazioni e riducendo i consumi energetici. La soluzione permetterà di aumentare del 30% l’efficienza dei chip contribuirà a diminuire il footprint energetico dei data center e ottimizzare l’efficienza dei sistemi High-Performance Computing (HPC) di Leonardo.
Grazie al controllo puntuale delle condizioni operative, DaTeg permette di adattare la potenza refrigerante in base alle condizioni di carico dei chip, seguendo un approccio “localized cooling”, ossia di raffreddamento localizzato che regola, in maniera dinamica, la temperatura di ogni singolo chip.
I chip di nuova generazione, spinti dal fabbisogno prestazionale, producono infatti quantita’ di calore senza precedenti, passando da 300Watt-400Watt ad oltre 1000Watt, e il surriscaldamento porta a rallentare i cicli di calcolo riducendo le prestazioni fino al 50%.
I BENEFICI
Tramite il raffreddamento localizzato, sarà possibile intervenire per eliminare i “colli di bottiglia” che insorgono in caso di surriscaldamento del microprocessore. Saranno inoltre minimizzati i consumi totali, in funzione dello sviluppo di strategie di gestione termica che mirano a raffreddare in maniera dinamica dove e quanto necessario.
COSA FA GEMATEG
“La partnership tra GemaTeg e Leonardo è una testimonianza del nostro impegno congiunto nel promuovere l’innovazione e la sostenibilità nel settore dell’intelligenza artificiale. Le nostre soluzioni innovative migliorano le performance dei chip e contribuiscono alla salvaguardia dell’ambiente, ottimizzando l’utilizzo delle risorse”, ha affermato Maurizio Miozza, Co-Founder e CTO di GemaTeg.
Proprio Miozza insieme a Manfred Markevitch hanno fondato nel 2019 questa startup attiva nel settore dell’energia che si divide tra l’Italia – l’Umbria in particolare con la sede a Perugia – gli Stati Uniti con uno ufficio a Seattle e la Svizzera con ufficio a Losanna.
La startup sviluppa soluzioni per la gestione termica che superano le limitazioni del settore IA, aumentando la capacità computazionale e riducendo i consumi.
L’INCONTRO E L’IDEA DEI DUE FONDATORI
Come raccontava l’anno scorso Enzo Argante su Forbes “L’idea funziona alla grande e i due fondatori raggiungono gli obiettivi che si erano prefissati. Miozza, perugino doc, laureato in Fisica, ha lasciato la sua terra da giovane, poco più che ventenne, per inseguire il sogno della ricerca. Il Cern di Ginevra, poi Parigi, la Germania, fino al Nuovo Messico. Alla fine decide di tornare e intraprende un nuovo percorso nel settore aeronautico. Per vent’anni lavora come responsabile dello sviluppo business di UmbraGroup, in particolare della linea meccatronica, tenendo insieme questi due aspetti opposti ma complementari della sua persona, quello tecnico e quello votato al business. Qui incontra Manfred Markevitch, specialista della finanza che ha passato anni tra la City di Londra e Wall Street, per poi stabilirsi in Italia lavorando al fianco di importanti multinazionali.”.
LA CONTROLLANTE STATUNITENSE
Con un capitale sociale di 100.000 euro, GemaTeg è controllata al 100% dalla statunitense GemaTeg Inc. La società, con sede in Delaware negli Stati Uniti, rappresentata da Manfred Marketivitch.
Compongono il cda oltre alla presidente Silvia Matacchioni, l’amministratore delegato Manfred Markevitch e Maurizio Miozza.
GLI ADVISOR TECNICI
Come si legge sul sito, la società si avvale di advisor tecnici: John Acocella, Ph.D., Babak Falsafi, Professor at EPFL and Computer Scientist, Dario Narducci, Professore di Chimica fisica presso l’Università di Milano Bicocca, Stéphane Jaquet, EPFL Engineer, Certified auditor for Datacenters, DCC Consulting, Terry Kelly Partner presso Dorsey & Whitney LLP, Giovanna Mazzoleni, Scientific and Academic Advisor, Università di Brescia e Guillaume Wiatr, Strategy & Communication.
I NUMERI DI GEMATEG, LA STARTUP CON CUI LEONARDO COLLABORERÀ PER L’EFFICIENZA DEI CHIP
Passando ora ai conti, la società ha registrato nel 2022 un fatturato pari a 117mila euro euro, in calo rispetto ai 207mila euro dell’anno precedente, secondo la visura camerale depositata. Nel 2022 GemaTeg ha chiuso l’esercizio di bilancio in rosso: la perdita si attesta a 110.623 euro, in leggero miglioramento rispetto al rosso di 130mila euro del 2021. I costi della produzione si attestano a 257mila euro, confrontandosi con i 374mila euro del 2021.
Il totale debiti di GemaTeg per il 2022 è pari a 718.765 euro.
GLI AIUTI DI STATO RICEVUTI
Infine, sempre dalla relazione di bilancio, emerge che nell’esercizio 2022 la società ha usufruito dei seguenti aiuti di stato: finanziamento di 175mila euro erogato da Intesa Sanpaolo con garanzia concessa dal Mediocredito Centrale – Banca del mezzogiorno, della durata di 84 mesi. Oltre a 50mila euro erogati sempre da Intesa Sanapolo della durata di 18 mesi. Entrambi in base al Dl 8 aprile 202 n.23 riguardante il Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese.
Oltre a tali finanziamenti GemaTeg ha ancora in essere un altro finanziamento contratto nel 2020 pari a 30mila euro da Intesa Sanpaolo. Inoltre, la società, quale startup innovativa, ha aderito al bando Invitalia “Smart&Start” grazie al quale ha ricevuto due finanziamenti da parte dell’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa: 97mila euro nel 2021 e 77mila euro nel 2022.