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ExxonMobil e Chevron si fanno la guerra per il petrolio della Guyana

ExxonMobil e Chevron, le due maggiori società petrolifere americane, si stanno scontrando sulla proprietà del ricco progetto Stabroek: si trova in Guyana, uno stato del Sudamerica finito improvvisamente al centro dell'industria oil & gas. Tutti i dettagli.

Le due più grandi società petrolifere statunitensi, ExxonMobil e Chevron, stanno scontrandosi sulla proprietà di un grosso progetto petrolifero in Guyana, uno staterello dell’America meridionale che negli ultimi anni è cresciuto parecchio grazie alla scoperta di importantissime riserve di greggio.

IL PROGETTO PETROLIFERO STABROEK

Le tensioni tra ExxonMobil e Chevron riguardano la possibilità di acquisire una partecipazione del 30 per cento del progetto Stabroek in Guyana, dalle riserve stimate in 1000 miliardi di dollari. La quota in questione è attualmente detenuta da Hess, una società energetica statunitense che nel 2023 è stata acquisita da Chevron per 53 miliardi di dollari.

ExxonMobil, che possiede il 45 per cento di Stabroek, ritiene però di avere il diritto di prelazione sull’acquisto della quota di Hess, alla luce dell’accordo congiunto sul progetto che la lega a Hess e alla compagnia cinese Cnooc. Cnooc ha il 25 per cento di Stabroek e vorrebbe esercitare lo stesso diritto sulla quota di Hess. Il diritto di prelazione, in breve, garantisce a una parte il diritto di acquisto di una proprietà prima che questa venga offerta ad altri.

PERCHÉ LA GUYANA È IMPORTANTE PER CHEVRON

Stabroek è una delle scoperte petrolifere più ricche degli ultimi decenni, con riserve stimate sugli 11 miliardi di barili. Il progetto si è già rivelato molto proficuo per ExxonMobil, permettendogli di recuperare il titolo di azienda petrolifera statunitense di maggior valore dopo essere stata superata da Chevron nell’ottobre del 2020. Entro i prossimi quindici anni, peraltro, ExxonMobil e gli altri partecipanti al settore petrolifero della Guyana prevedono di generare profitti di 182 miliardi di dollari dalla vendita di combustibili fossili. Il governo della Guyana – uno dei paesi più poveri del Sudamerica, prima dell’avvio delle attività estrattive – dovrebbe incassare oltre 190 miliardi.

Il vantaggio dei depositi della Guyana rispetto a quelli situati in altre parti del mondo sta nella facilità di recupero della risorsa: il break even, cioè il prezzo minimo che permette di rientrare dei costi di estrazione, è di appena 30 dollari al barile, garantendo facili profitti nella vendita.

PERCHÉ LA GUYANA È IMPORTANTE PER CHEVRON

Quanto a Chevron, la partecipazione – attraverso l’acquisto di Hess – al progetto Stabroek è ritenuta fondamentale per risollevare le sue risorse petrolifere, che l’anno scorso sono scese sotto i 10 miliardi di barili, il valore più basso da oltre un decennio. In altre parole, ha più bisogno Chevron della Guyana di quanto non ne abbia ExxonMobil.

La controversia tra le due società petrolifere verrà affrontata alla corte di arbitrato della Camera di commercio internazionale. Hess (per conto di Chevron) sostiene che il diritto di prelazione legato all’accordo congiunto su Stabroek si applica quando i partecipanti intendono vendere degli asset, non quando si verifica un’acquisizione aziendale. ExxonMobil, invece, farà leva sul fatto che le proprietà in Guyana non sono degli asset qualsiasi per Hess, ma rappresentano all’incirca il 70 per cento del valore complessivo della società.

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