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Exxonmobil

Perché Exxon è sotto processo

È iniziato ieri il processo contro Exxon. Tutti i particolari

 

Ha preso il via ieri, nello Stato di New York, un processo senza precedenti, in nome del cambiamento climatico. Sul banco degli imputati c’è Exxon, società di Oil&Gas, che avrebbe nascosto, volutamente, agli azionisti i veri costi del carbonio e delle future misure di lotta cambiamento climatico, procurando danni per miliardi di dollari. Andiamo per gradi.

L’ACCUSA

Partiamo dalle motivazioni. Secondo l’allora procuratore generale dello Stato di New York, Barbara Underwood (ottobre 2018, mese in cui è stato depositato l’atto di accusa), Exxon avrebbe violato il Martin Act, una legge del 1921 contro pratiche e promesse finanziarie ingannevoli nella vendita e promozione di titoli e commodities, presentando dati falsificati sulla “gestione dei rischi posti al suo business dai costi crescenti per le regole in arrivo sui cambiamenti climatici”.

“Exxon – si legge nelle motivazioni dell’accusa – in effetti ha eretto un villaggio di Potemkin per creare l’illusione di aver preso pienamente in considerazione i rischi della futura regolamentazione dei cambiamenti climatici e di aver considerato tali rischi nelle sue operazioni commerciali”, ma, “la società è stata esposta a rischi di gran lunga maggiori a causa delle normative sui cambiamenti climatici di quanto gli investitori siano stati indotti a credere”.

Il costo e il rischio reale legato alle emissioni di carbonio, secondo l’accusa, erano scritti in registri tenuti segreti.

FRODE FINANZIARIA (DA MILIARDI DI EURO)

Tutto quello di cui è accusata Exxon può essere contabilizzato: se il colosso dell’Oil&gas avesse calcolato i costi reali del carbonio in merito alle sue attività, i suoi ricavi sarebbero stati inferiori di miliardi di dollari, sostengono i pubblici ministeri di New York, sostenendo che gli errori della società costano agli azionisti tra 476 milioni di dollari e 1,6 miliardi di dollari.

IL PROCESSO

Il processo ha preso il via ieri, e secondo il giudice Barry Ostrager della Corte Suprema dello stato, ci vorranno almeno 15 giorni per ascoltare le parti in causa, analizzare i fatti e poter prendere le dovute decisioni.

Tra coloro che potrebbero essere ascoltati c’è anche l’ex segretario di Stato americano Rex Tillerson, che ha guidato Exxon per un decennio. A seguire la causa, per lo Stato di New York, è l’attuale procuratore generale, Leticia James.

LA RICHIESTA DEI PROCURATORI

Secondo la richiesta dell’accusa, se Exxon risultasse colpevole potrebbe dover sborsare da quasi 500 milioni fino a 1,6 miliardi di dollari in danni. E dovrebbe anche fare i conti, in futuro, con  un supervisore esterno che tenga sotto esame le sue pratiche.

EXXON: DA SEMPRE CRITICATO DAGLI AMBIENTALISTI

La causa, in realtà, non stupisce più di tanto. La società è sempre stata oggetto di critiche da parte degli ambientalisti, che più volte hanno condannato le frasi in cui Exxon ha negato il cambiamento climatico.

La società, con sede in Texas, fino ad ora ha prodotto circa 42 miliardi di tonnellate di biossido di carbonio equivalente, dal 1965.

CAMBIAMENTI CLIMATICI: SIAMO AD UN PUNTO DI SVOLTA?

Indipendentemente dall’esito, quello che sta affrontando il colosso dell’Oil&Gas è un processo storico.

“Questo è il secondo processo in cui si parla di cambiamento climatico negli Stati Uniti”, ha affermato Michael Gerrard, direttore del Sabin Center for Climate Change Law della Columbia Law School.

E proprio sul fronte dei cambiamenti climatici, i Governi hanno la possibilità di dimostrare che siamo ad un punto di svolta. “Penso che questo sia un caso estremamente importante in quanto si concentra sui rischi climatici e sul loro computo nei libri contabili di Exxon”, ha affermato Michael Burger, esperto di diritto del clima presso la Columbia University. “Con questa causa, lo Stato di New York sta dicendo a questa azienda e alle altre che i cambiamenti climatici devono essere presi in considerazione nelle scelte commerciali. Come dovrebbe essere”.

LA DIFESA DI EXXON

L’azienda nega le accuse e ammette di avere dei libri di registro paralleli, ma che i numeri diversi siano dovuti al solo fatto che non ci sia un solo ed univoco modo per calcolare il costo dei rischi.

EXXON, E’ SOLO L’INIZIO?

Certo è che se Exxon dovesse uscire colpevole dalla causa, per la società potrebbe essere solo l’inizio di un lungo (e vario) percorso legale: anche gli altri Stati americani, infatti, potrebbero intraprendere azioni legali contro la società di Oil&gas.

Il danno di immagine ed economico sarebbe enorme.

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