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Israele Libano

Cosa faranno Eni e Total con il gas di Israele e Libano

Eni e Total hanno raggiunto un accordo con Israele per esplorare un'area marittima confinante con il Libano alla ricerca di gas. Tutti i dettagli.

Eni e TotalEnergies hanno firmato oggi con un accordo con le autorità israeliane per la ricerca di depositi di gas naturale al largo delle coste di Israele e del Libano, in acque precedentemente contese: uno sviluppo possibile grazie all’intesa sui confini marittimi raggiunta dai due paesi un mese fa.

ESPLORAZIONE DEL BLOCCO 9

Le due società petrolifere – la prima italiana, la seconda francese – possiedono rispettivamente delle quote del 40 e del 60 per cento del Blocco 9, in acque libanesi. Ma l’accordo permetterà loro di espandersi eventualmente dentro la zona israeliana.

AVVIO DEI PREPARATIVI

In un comunicato TotalEnergies, l’operatore del Blocco 9, ha spiegato che i preparativi – tra mobilitazione delle squadre di ricerca, acquisto delle attrezzature e ottenimento dei macchinari di trivellazione – partiranno subito.

VOLUMI E TEMPISTICHE

L’ammontare delle riserve di gas contenute nel campo Qana – che si estande tra Libano ed Israele ed è gestito da un consorzio guidato da TotalEnergies – non è ancora chiaro. Quel che è certo, però, è che saranno necessari anni per estrarle e venderle.

Non sono di aiuto, dunque, all’attuale crisi energetica europea, ma potrebbero rappresentare un asset di valore in futuro.

IL CAMPO KARISH È ATTIVO

Il mese scorso la società petrolifera britannica Energean ha invece annunciato l’avvio della produzione di gas dal campo di Karish, in acque israeliane.

L’ACCORDO TRA ISRAELE E LIBANO, IN BREVE

L’accordo tra Israele e Libano, raggiunto grazie alla mediazione degli Stati Uniti, ha permesso di risolvere una vecchia disputa sulla definizione delle zone economiche esclusive tra i due paesi – storicamente ostili, che non possiedono relazioni diplomatiche ufficiali – nel mar Mediterraneo orientale.

Israele ha concesso al Libano il diritto di trivellare il campo di Qana, che si estende tra le due zone economiche: Tel Aviv riceverà un compenso per gli idrocarburi estratti all’interno della propria area marittima. Beirut, invece, ha rinunciato a rivendicare il possesso del vicino giacimento vicino di Karish: Israele, dunque, potrà procedere al suo sfruttamento senza il timore di rappresaglie armate da parte di Hezbollah, l’organizzazione politico-militare libanese antisionista e sostenuta dall’Iran.

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