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Eni Gazprom

Ecco che cosa fa (e farà) Eni in Egitto

L'amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, si è riunito in Egitto con il presidente al-Sisi. Ecco di cosa hanno discusso.

 

Oggi l’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, ha incontrato il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi e il ministro del Petrolio Tarek al-Molla. Si è discusso delle attività di Eni in Egitto, e in particolare di produzione di gas naturale e della sua esportazione in forma liquefatta (Gnl).

L’AMBIZIONE ENERGETICA DELL’EGITTO

Dopo la scoperta, a opera di Eni, del grande giacimento di gas Zohr, l’Egitto ha assunto una nuova rilevanza energetica nell’area del Mediterraneo, e oggi ambisce a diventare un polo regionale per il gas.

Zohr è il giacimento più grande mai scoperto nel mar Mediterraneo. Nel 2020 ha raggiunto una capacità produttiva lorda di 87 milioni di metri cubi al giorno.

COSA FA ENI IN EGITTO

Eni – presente nel paese dal 1954 – produce attualmente circa l’80 per cento del gas destinato al mercato egiziano per la generazione di elettricità. Le esportazioni di combustibile dovrebbero aumentare, facendo dell’Egitto un esportatore netto di GNL, a seguito della riattivazione dell’impianto di liquefazione di Damietta, l’anno scorso.

L’impianto di liquefazione di Damietta ha una capacità di 7,5 miliardi di metri cubi all’anno. È di proprietà di SEGAS, la joint venture tra Eni (50 per cento) e le società egiziane EGAS (40 per cento) ed EGPC (10 per cento).

IDROGENO E CATTURA DELLA CO2

Ad al-Sisi ed el-Molla, Descalzi ha presentato i piani di Eni per la decarbonizzazione delle proprie attività attraverso lo sviluppo di progetti sulla cattura e lo stoccaggio di anidride carbonica e sulla produzione di idrogeno. A questo proposito, all’impianto di Damietta la società sta lavorando allo sviluppo di idrogeno low-carbon, associato a tecnologie di cattura della CO2, e di ammoniaca blu (cioè ricavata dal gas naturale ma “trattenendo” le emissioni per impedirne il rilascio nell’atmosfera).

Il progetto potrà eventualmente venire ampliato al di là dello stabilimento e permettere la decarbonizzazione dell’intera area industriale di Damietta attraverso la cattura (nello stadio iniziale) di 5 milioni di tonnellate di CO2.

UN PROGETTO SUL SOLARE FOTOVOLTAICO

Alla riunione si è poi discusso di un grosso progetto di Eni sull’energia solare la cui capacità non è nota (nel comunicato diffuso dalla società si parla di “svariati GW”), e anche delle cinque nuove licenze di idrocarburi che Eni si è aggiudicata di recente nel Mediterraneo orientale, nel golfo di Suez e nel deserto occidentale.

I NUMERI DI ENI IN EGITTO

Nel 2020 Eni ha prodotto in Egitto 24 milioni di barili di petrolio e 12,5 miliardi di metri cubi di gas naturale. È il principale produttore petrolifero del paese.

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