Energy, azienda italiana di tecnologie per lo stoccaggio dell’energia rinnovabile, ha ricevuto da Invitalia (l’agenzia del ministero dell’Economia per lo sviluppo d’impresa) una comunicazione ufficiale per la concessione di agevolazioni per il contratto di sviluppo dell’area “Rinnovabili e batteria” del Pnrr.
IL COFINANZIAMENTO DI ENERGY
Energy riceverà, a partire dal 2024 e fino al 2026, un cofinanziamento di 7,1 milioni di euro a fondo perduto su un investimento totale di 43 milioni per una fabbrica di batterie (gigafactory, in gergo) in Veneto. L’amministratore delegato Davide Tinazzi l’ha definito “un grande segnale che siamo fieri di poter dare al mercato”: le azioni di Energy sono cresciute del 12 per cento, a 1,3 euro, riporta Milano Finanza.
Energy è stata fondata nel 2013 e dall’agosto 2022 è quotata sul mercato Euronext Growth Milan della Borsa Italiana; la sede operativa si trova in provincia di Pavia, a Sant’Angelo di Piove di Sacco.
CHI SONO GLI AZIONISTI
I principali azionisti – come si rileva dal sito della stessa azienda – sono Elmagi (20 per cento), Freman Holding (20 per cento), Sun Hongwu (19,7 per cento) ed Euroguarco (19,7 per cento).
Elmagi è una società riconducibile a Davide Tinazzi, mentre Freman Holding è riconducibile ad Andrea Taffurelli, consigliere con delega del consiglio di amministrazione di Energy. Sun Hongwu è un’imprenditrice di nazionalità cinese.
L’IMPORTANZA DELLE BATTERIE PER LA TRANSIZIONE ENERGETICA
“La filiera delle batterie per i sistemi di accumulo di energia è ritenuta strategica per l’Italia”, ha aggiunto Tinazzi. Le batterie sono necessarie alla transizione energetica perché permettono di immagazzinare il surplus di energia generato dagli impianti eolici e fotovoltaici, intermittenti nella generazione in quanto dipendenti dal meteo; l’energia immagazzinata nelle batterie può essere fornita alla rete elettrica successivamente, quando la domanda energetica cresce ma i parchi rinnovabili non riescono a soddisfarla immediatamente.
La produzione globale di batterie è dominata dalla Cina, che controlla anche la raffinazione dei metalli di base e la manifattura dei componenti intermedi (catodi, anodi, elettroliti, separatori).
COSA PREVEDE IL PNRR
Il Pnrr prevede, nell’ambito della cosiddetta “Missione 2 – Componente 2”, dedicata alle energie rinnovabili, all’idrogeno, alle infrastrutture di rete e alla mobilità sostenibile, un investimento specifico (il 5.1) in “Rinnovabili e batterie” da 1 miliardo di euro in tutto. Il segmento delle batterie – ancora più nello specifico – prevede un investimento da 500 milioni per il supporto degli sforzi privati alla costruzione di una filiera industriale.
L’obiettivo è arrivare al dicembre 2024 con una produzione di batterie dalla capacità di 11 gigawattora.